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      Concluse indagini per ex sindaco Siderno, Pietro Fuda

       

       

      Concluse indagini per ex sindaco Siderno, Pietro Fuda

      23 feb 19 La Dda di Reggio Calabria ha notificato all'ex sindaco di Siderno, Pietro Fuda, di 76 anni, un avviso di conclusione indagini per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo quanto é emerso dall'inchiesta condotta dalla Dda reggina, Fuda, che é stato anche senatore, presidente della Provincia di Reggio Calabria ed assessore della Regione Calabria, nel periodo in cui é stato sindaco di Siderno, carica alla quale era stato eletto nel maggio del 2015, avrebbe favorito gli interessi della cosca di 'ndrangheta dei Commisso. Fuda, in particolare, sempre secondo l'accusa, avrebbe consentito alla cosca Commisso di assumere una posizione di influenza nel Consiglio comunale, promuovendo e consentendo la nomina a presidente dell'organismo di Paolo Fragomeni, legato da vincoli di parentela con la famiglia dei Commisso. Il Comune di Siderno é stato sciolto per presunti condizionamenti della criminalità organizzata nell'agosto del 2018, quando Fuda era ancora sindaco.

      Sarebbe stato in collegamento anche con una loggia massonica segreta legata alla 'ndrangheta Pietro Fuda, l'ex sindaco di Siderno ed ex senatore al quale la Dda di Reggio Calabria ha notificato stamani un avviso di conclusione indagini per concorso esterno in associazione mafiosa. Sempre secondo l'accusa, la lista "Centro democratico", che ha appoggiato Fuda nelle elezioni comunali a Siderno nel 2015, sarebbe stata sostenuta dalla cosca di 'ndrangheta dei Commisso, alla quale poi lo stesso Fuda avrebbe fornito il proprio apporto in cambio del sostegno elettorale ricevuto. A Fuda viene anche contestato di avere agevolato gli interessi delle famiglie di 'ndrangheta locali, adeguandosi alle loro logiche spartitorie nel campo dei lavori pubblici e di controllo del territorio e condizionando le scelte dell'Amministrazione comunale sull'eventuale modifica dell'area della zona industriale di Siderno, ubicata in località "Pantanizzi". Secondo l'accusa, inoltre Fuda si sarebbe adoperato affinché una ditta aggiudicataria dei lavori per la realizzazione di opere di urbanizzazione secondaria e verde attrezzato a Siderno Superiore, nel quartiere "Cavone", per un importo complessivo pari a quasi 400 mila euro, si rifornisse del materiale necessario alla realizzazione delle opere da un pregiudicato per associazione mafiosa. Altra accusa contestata a Fuda é quella di avere agevolato gli interessi delle famiglie di 'ndrangheta locali, ed in particolare della famiglia Commisso e dei suoi affiliati, provvedendo a destinare alla realizzazione di un canile i terreni confiscati a Carmelo Muià, assassinato a Siderno il 18 gennaio del 2018, su proposta di un veterinario parente dello stesso Muià. L'ex sindaco di Siderno avrebbe inoltre ritardato la notifica di un'interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Reggio Calabria nei confronti di una ditta di costruzioni, la cui titolarità risulta in capo ad una persona condannata per partecipazione in associazione mafiosa, tentata estorsione e turbata libertà degli incanti. In particolare, Fuda avrebbe agito al fine di consentire all'imprenditore di consegnare i lavori precedentemente aggiudicati prima della comunicazione dell'interdittiva antimafia. Le condotte contestate dalla Dda di Reggio Calabria a Pietro Fuda riguardano anche le indebite pressioni che l'ex sindaco avrebbe esercitato sul responsabile dell'Ufficio Tecnico-Settore Politiche del Territorio e Urbanistica, Attività produttive, Demanio e Patrimonio del Comune di Siderno, affinché adottasse provvedimenti volti a prorogare le concessioni demaniali relative alle gestioni di chioschi sul litorale di Siderno, dichiarando sia pubblicamente, sia ai diretti interessati, come Domenico Cerisano, persona legata da vincoli di parentela con esponenti della cosca Figliomeni di Siderno, che tali proroghe potevano essere concesse. Dichiarazione che contrastava con le direttive impartite dalla Regione Calabria e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria e con la Legge regionale di settore. Fuda, inoltre, avrebbe esercitato indebite pressione anche sull'avvocato dell'Ufficio legale del Comune di Siderno e sul Responsabile dell'Ufficio tecnico affinché assecondassero le sue indicazioni e di non contrastarlo in occasione dell'adozione di decisioni amministrative funzionali al contributo da fornire all'associazione, giungendo persino ad indurre alle dimissioni il responsabile dell'Ufficio Tecnico. Nell'ambito della medesima inchiesta sono indagati anche Giuseppe Figliomeni, Antonio Commisso, Cosimo Commisso e lo stesso Domenico Cerisano, ai quali é stato notificato lo stesso avviso di conclusione delle indagini preliminari. Antonio e Cosimo Commisso e Giuseppe Figliomeni sono accusati di corruzione elettorale aggravata dallo scopo di aver agevolato la cosca Commisso perché, in vista delle elezioni comunali del 2015. In particolare, Antonio e Cosimo Commisso avrebbero agevolato l'elezione di Giuseppe Figliomeni, candidato al Consiglio comunale di Siderno, in seguito alla conclusione dell'accordo in base al quale il candidato, al fine di ottenere il sostegno elettorale dalla cosca Commisso, avrebbe promesso all'organizzazione utilità di vario tipo, consistenti nella disponibilità, una volta eletto, a soddisfare gli interessi dell'associazione mafiosa. Domenico Cerisano é accusato di minaccia a pubblico ufficiale, aggravata dal metodo mafioso, nei confronti del responsabile dell'Ufficio Tecnico, Settore Politiche del Territorio Urbanistica del Comune di Siderno per costringerlo a rinnovare in suo favore una concessione demaniale per la gestione di un chiosco su un tratto di spiaggia.

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