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      Giovani torturavano infermo e postavano sui social , un arresto e tre denunce dei CC

       

       

      Giovani torturavano infermo e postavano sui social, un arresto e tre denunce dei CC

      06 dic 19 I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno arrestato questa stamattina un ragazzo di 19 anni, successivamente posto ai domiciliari dal Gip del Tribunale di Castrovillari, per i reati di tortura aggravata e violazione di domicilio. I fatti sono di una gravità inaudita e raccontano come S.A.E., 19enne del posto, insieme ad altri ragazzi, fosse entrato a casa della vittima, un signore con disabilità psicofisica, che vive in evidente stato di abbandono e disagio sociale e avesse iniziato dapprima a schernirlo, quindi a schiaffeggiarlo e percuoterlo, mentre era a torso nudo a letto. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Corigliano acclaravano come tali azioni si fossero ripetute in almeno due distinti episodi. Non contento di quanto già fatto,il 19enne, inoltre, pubblicava le efferate azioni intraprese con gli amici sul proprio profilo Instagram, rendendole pubbliche e visibili a tutti.

      Sulla base degli accertamenti compiuti dai rabinieri ausonici, della refertazione medica, il G.I.P. affermava come le siffatte azioni integrassero senza dubbio il reato di tortura, introdotto solo recentemente nel nostro codice penale, in quanto comportavano un trattamento inumano e degradante per la dignità della vittima […] che veniva circondato dai propri aguzzini, terrorizzato, schernito, schiaffeggiato, deriso, spinto in uno stato di confusione e disorientamento ed in più ripreso con dei filmati (poi diffusi in rete) in tali umilianti condizioni. La stessa A.G. contestava al ragazzo anche il reato di violazione di domicilio in quanto è stata ritenuta pacifica, sulla base delle risultanze prodotte, la sua introduzione nell'abitazione della vittima contro la volontà di questa, desumibile anche dal fatto che gli autori avessero provato a travisarsi il volto durante i pestaggi con sciarpe od altri indumenti.

      Per tutti questi motivi il G.I.P. ha ritenuto sussistenti nei confronti dell'indagato le esigenze cautelari ed ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari in quanto le modalità e le circostanze dei fatti addebitati denotano una spiccata pericolosità sociale dello stesso: la ripetitività delle condotte e l'assoluta mancanza di freni inibitori e di rispetto verso i più deboli, sono elementi sintomatici di una personalità allarmante incapace di tenere a freno gli istinti prevaricatori e violenti. I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Corigliano, inoltre, durante l'esecuzione dell'ordinanza, hanno acquisito elementi di primaria importanza per l'identificazione dei correi dell'odierno arrestato nelle azioni criminose, ricavati in primo luogo, dal cellulare sequestrato a quest'ultimo durante la perquisizione nell'abitazione e successivamente avvalorate dalle spontanee dichiarazioni rese alla presenza dell'avvocato da parte dell'indagato. Si tratta di altri tre ragazzi, due coriglinaesi ed un romeno, gravati da diversi precedenti penali, tutti di età compresa fra i 19 ed i 26 anni. Gli stessi sono stati immediatamente segnalati all'Autoità Giudiziaria per i provvedimenti che riterrà dover assumere.

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