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      In 10,000 a Vibo per la Giornata della memoria di Libera

       

       

      In 10,000 a Vibo per la Giornata della memoria di Libera

      21 mar 18 Circa 10mila persone, secondo fonti della Questura, hanno preso parte stamani a Vibo Valentia alla manifestazione di Libera in occasione della Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia. Il corteo, partito dal Parco delle Rimembranze ha attraversato le principali vie della città per poi giungere in piazza Municipio dove si sono alternati i vari interventi. All'evento hanno preso parte associazioni, organizzazioni sindacali, studenti provenienti da tutta la regione, nonché i familiari delle vittime di mafia i cui nomi sono stati elencati in apertura degli interventi. Da Foggia dove era in corso la manifestazione nazionale ha parlato in collegamento telefonico don Luigi Ciotti. Don Ennio Stamile, referente regionale di Libera ha detto che "quello di oggi è un segnale molto importante nella lotta ad ogni forma di mafia perché mette in risalto come la gente perbene non abbia mai perso la forza di lottare. C'è la consapevolezza - ha aggiunto il sacerdote - di dover fare molto di più in questa terra per fronteggiare la 'ndrangheta della quale abbiamo capito essere un fenomeno culturale. Ecco perché dobbiamo insistere sull'affermazione della cultura specialmente tra le scuole. Ed è da lì che siamo partiti, perché siamo convinti che i clan hanno paura della Scuola".

      "È stata una giornata intensa, di impegno vero e di grande partecipazione". Così Gianluca Callipo ha commentato l'adesione, in qualità di sindaco di Pizzo e presidente di Anci Calabria, alla XXIII giornata della memoria delle vittime di mafia. Callipo, insieme a molti altri amministratori, ha preso parte alle iniziative organizzate a Vibo Valentia, dove si è concentrata la mobilitazione regionale. "Indossare la fascia tricolore ed esserci è importante - ha continuato Callipo - perché serve a rimarcare il rifiuto da parte degli amministratori pubblici delle logiche mafiose. Un rigetto che però non deve fermarsi alle apparenze. Non basta partecipare alla giornata della memoria per affermare la legalità: bisogna farlo quotidianamente, puntando sulla trasparenza più assoluta dell'azione amministrativa e scongiurando qualunque pericolo di infiltrazione mafiosa". Il presidente dell'Anci, così come altri partecipanti, è salito sul palco della manifestazione per leggere alcuni nomi delle vittime di mafia, prendendo parte a quello che rappresenta il momento centrale dell'annuale celebrazione promossa da Libera. Tante le scuole presenti, con migliaia di ragazzi che hanno preso parte alla giornata della memoria insieme ai loro insegnanti. "Le nuove generazioni - ha sottolineato Callipo - non devono abbassare la guardia. Nonostante per molti ragazzi, soprattutto oggi, la criminalità organizzata possa sembrare qualcosa di distante, che vedono soprattutto in tv, non devono perdere il contatto con una realtà che purtroppo è ancora drammaticamente vicina e asfissiante. Giornate come questa servono proprio a tenere alto il livello di attenzione, offrendo ai ragazzi valori in cui credere e contrastando il rischio di emulazione di falsi modelli vincenti che, invece, sono il cancro di questa terra"

      E' un grido di dolore e di speranza quello lanciato da un milione di persone che in tutta Italia, nelle piazze, in scuole, carceri, università e parrocchie hanno aderito alla 23/ma Giornata dell'impegno e della memoria in ricordo delle vittime delle mafie, promossa da Libera anche in altri Paesi d'Europa e America Latina. A Foggia, scelta quest'anno quale piazza principale, la pioggia e il freddo pungente non hanno fermato i 40mila che sono sfilati in corteo agitando bandiere della pace e striscioni per chiedere a gran voce "verità e giustizia" insieme con le autorità presenti. Tra queste anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, che si è impegnato a presentare "un disegno di legge per l'istituzione di una Commissione di inchiesta su tutte le stragi che non hanno avuto una soluzione completa sotto il profilo della verità". Ma non è "delegando" che si ottiene "il cambiamento", avverte il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, interrotto da ripetuti applausi quando dal palco afferma: "La vita ci chiede di osare e avere più coraggio: dobbiamo contribuire tutti di più" anche perché "il 70% dei familiari delle vittime innocenti della violenza mafiosa non conosce la verità", e "l'omertà uccide la verità". Ognuno dei 972 nomi delle vittime che ad oggi sono nell'elenco di Libera, viene dunque scandito mentre un vento gelido sferza il viso di centinaia di familiari che ascoltano in silenzio. Ogni nome rievoca ricordi e sembra un pugno allo stomaco per i parenti, ma anche uno schiaffo alla criminalità. Perché, spiega il premier Paolo Gentiloni in una lettera inviata a don Ciotti, "da Foggia e dai numerosi altri luoghi nei quali saranno ricordati i nomi delle vittime e ascoltate le testimonianze dei familiari, arriverà un forte messaggio di memoria e di speranza". La Giornata si è tenuta a Foggia, come ha motivato Libera, per la ferocia di una mafia emergente e colpevolmente sottovalutata. Non è un caso che nel Foggiano ci siano diversi Comuni sciolti per mafia, l'ultimo dei quali è Mattinata. Il sindaco di Foggia, Franco Landella, sottolinea "che l'attenzione di Libera non ci fa sentire soli: dobbiamo tutti difendere la nostra terra - afferma - e mi auguro che la città possa voltare pagina". "A Foggia l'antimafia civile ha mostrato la sua vitalità" in "una terra in cui la criminalità mafiosa agisce con brutale violenza", rileva la presidente uscente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, ricordando "l'incendio di questa notte all'auto dell'ex capogruppo Pd in Consiglio comunale: un fatto inquietante - commenta - ma Peppino d'Urso non è solo". Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, fa notare che "la Puglia è in prima linea in questo movimento italiano dell'antimafia sociale che oggi celebra la Giornata più importante" con "una manifestazione che ha cambiato lentamente la mentalità del Paese". E poi annuncia che "la Giunta ha approvato il disegno di legge che istituisce l'agenzia per l'antimafia sociale come metodo ordinario di contrasto alle mafie", e che prevede anche "il sostegno alle famiglie delle vittime". Nel contrasto alle mafie il segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, ritiene sia importante avere "istituzioni forti, un Parlamento autorevole capace di legiferare, e un governo capace di assumersi le responsabilità che si deve assumere". Mentre il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, ci tiene a ricordare "i tanti amministratori locali che ogni giorno subiscono intimidazioni e attentati, soprattutto quelli dei piccoli comuni che hanno poca voce e, magari, vengono dimenticati troppo in fretta".

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