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      E' un killer il probabile autore dell'omicidio dell'avvocato Pagliuso

       

      Gallo a sinistra mentre corre dopo l'omicidio Pagliuso. A destra l'avvocato Pagliuso

       

      E' un killer il probabile autore dell'omicidio dell'avvocato Pagliuso

      03 mar 18 Sarebbe stato Marco Gallo, 32 anni, ristretto in carcere per altri due omicidi, il killer che la sera del 9 agosto 2016 a Lamezia ha ucciso l'avvocato Francesco Pagliuso. Il noto legale fu freddato davanti la sua abitazione con tre colpi di pistola mentre scendeva dall'auto appena rientrato dal suo studio. A inchiodarlo le telecamere di servizio che inquadrano Gallo mentre compie il percorso inverso, dal posto dell'agguato alla sua auto, alle 22:54 della sera del 9 agosto. Auto, una BMW, già al centro delle indagini dell'omicidio del dipendente 53enne delle Ferrovie della Calabria, Mezzatesta, avvenuto il 24 giugno 2017 a Catanzaro. Auto a cui era attaccato il carrello che trasportava una moto enduro utilizzata per quell'agguato. Gallo sarebbe vicino la cosca Scalise di Lamezia e fino a prima dei suoi arresti era un illustre sconosciuto. Sposato con Federica Guerrise, infermiera, fermata anche lei dopo l'omicidio del fruttivendolo di etnia rom, Francesco Berlingieri lo scorso 24 gennaio 2017 e rinchiusa nel carcere di Castrovillari. Tre omicidi che non hanno al momento nessun legame tra di loro se non il filo conduttore di un killer, Marco Gallo, appunto, che avrebbe agito su commissione.

      --- Video Le immagini delle indagini dei CC (VIDEO)

      Un killer professionista. Secondo gli inquirenti che stanno indagando sui tre omicidi, Gallo avrebbe agito come un vero killer professionista. Un perfetto sconosciuto con la fedina penale pulita fino a quando i carabinieri del Nucleo Provinciale di Catanzaro, coordinati dalla DDA del capoluogo di regione, non l'hanno scovato. Originario di Falerna, Gallo è un perito tecnico con la passione delle pistole, con regolare porto d'armi, e abituale frequentatore dei poligoni di tiro. La sua passione per le moto, poi, ne dipingono un quadro perfetto per gli investigatori. Poi le indagini serrate su lui e sulla moglie, sugli spostamenti, sulle abitudini dei due hanno chiuso il cerchio. Le dinamiche degli omicidi, inoltre, hanno fato altri elementi validi per gli inquirenti. Mai la stessa pistola, colpi precisi e approccio alle vittime studiato nei minimi particolari, così come le vie di fuga. Esecuzione da manuale del perfetto killer a pagamento, un colpo al collo ed un altro alla testa. Sempre da distanza ravvicinata. Una freddezza inaudita su cui gli investigatori stanno lavorando a ritroso per risolvere altri cold case.

      La moto enduro. Infine la moto enduro scura utilizzata per l'omicidio Berlungieri e per l'omicidio Mezzatesta. Fino ad arrivare al classico errore scovato durante l'analisi delle immagini. Dopo l'omicidio Mezzatesta la moto va in panne e l'uomo prima spinge la moto, a cavalcioni della stessa, con l'ausilio delle gambe. Poi si toglie il casco e viene immortalato dalle telecamere di sicurezza sparse sul territorio. A poco più di un’ora dal delitto, la telecamera di una casa privata inquadra il motociclista che, pur rimanendo in sella, spingere la enduro facendo leva sulle gambe. Quindici minuti dopo lo stesso soggetto con giubbino scuro, jeans chiari e scarpe Nike bianche viene immortalato mentre attraversa contrada Quattrocchi. Ma questa volta è a piedi e senza casco. E si dirige proprio verso via Indipendenza, la strada dalla quale è partito all’alba. Da qui lo seguono sempre le telecamere che adesso mettono in evidenza un altro particolare: una evidente calvizie nella parte superiore della testa. Da via Indipendenza l’uomo riparte con la sua Bmw con un rimorchio per trasporto di ciclomotori attaccato dietro. Il killer non abbandona la sua moto, se la va a riprendere.

      La progettata fuga. Altro particolare emerso dalle indagini la coppia dopo l'omicidio Mezzatesta aveva preparato la fuga facendosi i passaporti. Sentivano probabilmente il fiato degli investigaori sul collo. Dopo l'arresto del marito la moglie però non fugge, si rifugia in casa dei genitori e dei suoceri. Lo sottolineano anche i suoi legali di fiducia in fase di difesa. Probabilmente aspetta il momento buono in cui il marito avesse potuto godere di qualche beneficio. Infine il suo arresto e la restrizione nel carcere femminile di Castrovillari. Oggi il cerchio si è chiuso su Marco Gallo anche per l'omicidio Pagluso con l'ordinanza che gli è stata notificata in carcere. L'accusa è di omicidio aggravato dalle modalità mafiose.

      Vittima di vendetta trasversale. Vittima di una vendetta trasversale, l'avvocato Francesco Pagliuso sarebbe stato ucciso il 9 agosto del 2016 a Lamezia Terme per la sua vicinanza a Domenico Mezzatesta, l'ex vigile urbano responsabile insieme al figlio Giovanni del duplice omicidio avvenuto nel 2013 in un bar di Decollatura di Giovanni Vescio e Francesco Iannazzo, ritenuti vicini alla famiglia Scalise. Da qui si sarebbe innescata una spirale di sangue che avrebbe portato anche all'uccisione dell'avvocato Pagliuso, non solo legale di fiducia ma amico della famiglia Mezzatesta. Secondo la Dda di Catanzaro, Marco Gallo, accusato dell'omicidio dell'avvocato Pagliuso, avrebbe agito "con modalità mafiose al fine di agevolare il gruppo criminale 'ndranghetistico Scalise". I particolari delle indagini sull'assassinio dell'avvocato Pugliese sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri; l'aggiunto Giovanni Bombardieri; il comandante provinciale dei carabinieri, Marco Pecci; il tenente colonnello del Ros di Roma, Alessandro Mucci, e il comandante del Ros di Catanzaro, Giovanni Migliavacca. Determinanti, secondo quanto é stato spiegato nel corso dell'incontro, si sono rivelate le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza che sono state poi incrociate con i dati del telefono cellulare e dell'apparecchio gps posizionato nell'auto di Marco Gallo. Gli inquirenti sono riusciti così a identificare la persona ripresa dalle telecamere che a partire dal 7 agosto 2016 ha effettuato alcuni sopralluoghi nei pressi dell'abitazione di Pagliuso. L'uomo, rivelatosi poi essere Gallo, vestito con maglietta e pantaloncini corti, fingeva di fare jogging in orari assolutamente insoliti. Sono poi emersi contatti frequenti anche subito dopo l'omicidio di Pagliuso tra Marco Gallo ed esponenti della famiglia Scalise.

      Gratteri: lavoro avvocato richiede equilibrio. "Fare l'avvocato in Calabria non è facile, è un lavoro pericoloso e delicato in cui occorre grande professionalità ed equilibrio". Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso della conferenza stampa sull'arresto del responsabile dell'omicidio dell'avvocato Francesco Pagliuso, avvenuto a Lamezia Terme il 9 agosto 2016. "Gli 'ndranghetisti - ha aggiunto Gratteri - sono clienti paranoici e nel dubbio uccidono una persona. Si sentono onnipotenti e sono spietati anche perché fanno uso di droga, hanno molti soldi, sanno terrorizzare interi paesi. Per questo il lavoro dell'avvocato si è fatto sempre più difficile e pericoloso". Il procuratore ha poi rivolto un invito agli avvocati affinché "siano rigorosi e mantengano sempre una scrivania che li separi dai loro clienti. Anche gli ordini professionali e le Camere penali - ha detto ancora Gratteri - devono essere più duri ed assumere provvedimenti severi verso gli iscritti che commettono violazioni deontologiche o comportamentali. L'omicidio Pagliuso era diventato per tutti noi un'ossessione. Non c'é stato un giorno in cui Procura e carabinieri non hanno lavorato su questo caso. Volevamo dare una risposta e mandare un messaggio chiaro: non è possibile uccidere una parte del processo". Anche il procuratore aggiunto, Giovanni Bombardieri, ha sottolineato "l'enorme sforzo investigativo profuso sull'omicidio dell'avvocato Pagliuso. Un lavoro incredibile - ha detto Bombardieri - portato avanti con estrema professionalità visionando migliaia di ore di filmati ed esaminando centinaia di dati informatici".

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