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      Crotone, operazione Hermes: 15 arresti. Imponevano pizzo a commercianti

       

       

      Crotone, operazione Hermes: 15 arresti. Imponevano pizzo a commercianti

      28 giu 18 La Polizia sta eseguendo una serie di misure cautelare nei confronti di presunti appartenenti ad una cosca della 'ndrangheta crotonese. L'indagine, diretta dalla Dda di Catanzaro, è stata condotta dai poliziotti delle squadra mobili di Catanzaro e Crotone e del Servizio centrale operativo. I destinatari delle misure sono diverse persone ritenute appartenenti ad una cosca responsabile, secondo inquirenti e investigatori, di reati contro la persona, il patrimonio e in materia di armi. I dettagli sono stati resi noti dal procuratore della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri, il procuratore aggiunto Vincenzo Luberto, il questore di Crotone Massimo Gambino e i dirigenti dello Sco e della squadra mobile di Crotone.

      Le persone arrestate sono Angela Barilari, di 38 anni, Gaetano Barilari (66), Eugenio Carcea (54), Antonio Falvo (43), Antonio Foschini (35), Vittorio Foschini (30), Davide Lazzari (35), Francesco Liguori (45), Antonio Maiolo (48), Tommaso Mercurio (53), Salvatore Murano (44), Andrea Rizza (24),Gaetano Russo (38), Andrea Villirillo (21) e Massimo Zurlo (42).

      Sono quindici le persone arrestate dalla Polizia di Crotone con l'accusa di far parte di una cosca della 'ndrangheta operante sulla città di Crotone. Gli arresti, effettuati dai poliziotti dello Sco, delle Squadre Mobili di Crotone e Catanzaro e dei Reparti Prevenzione Crimine di Cosenza, Napoli, Siderno e Potenza, sono il risultato di una complessa attività d'indagine diretta dalla Dda di Catanzaro che ha portato a individuare l'esistenza e soprattutto la riorganizzazione, dopo una serie di operazioni svolte dalle Forze di Polizia e in particolare l'operazione denominata "Old family", di una cosca della 'ndrangheta legata ai Vrenna-Corigliano-Bonaventura-Ciampa', retta dalle famiglie Barilari-Foschini con a capo il boss Gaetano Barilari. Le indagini hanno dimostrato come i componenti del sodalizio avessero un radicato controllo del territorio, soprattutto delle attività commerciali su cui esercitavano forti pressioni e richieste estorsive: pena tutta una serie di danneggiamenti soprattutto di tipo incendiario. Le intercettazioni hanno consentito di rendersi conto di come gli arrestati imponessero a tutti di pagare anche piccole somme sottostando ai voleri della cosca. In particolare durante la fiera della Madonna di Capocolonna, in occasione dell'annuale festa religiosa cittadina, i commercianti ambulanti erano costretti ad acquistare, a prezzi maggiori, i prodotti, specie panini e carne, che la famiglia imponeva loro. Nel corso delle indagini sono stati individuati i presunti autori di un tentato omicidio, avvenuto a Crotone nel novembre 2013, ai danni di un noto pregiudicato nei cui confronti furono sparati diversi colpi di pistola mentre rientrava a casa. L'uomo riuscì miracolosamente a scampare all'agguato rifugiandosi in un portone. Fatta luce, inoltre, su una violenta rapina, compiuta per finanziare la cosca, avvenuta a San Giovanni in Fiore nel settembre 2012 ai danni di una nota gioielleria, nel corso della quale venne ferito gravemente il titolare.

      Gratteri: vittime iniziano a fidarsi di noi. "Un'importante operazione resa possibile anche grazie alle collaborazioni delle vittime che confermano che il lavoro che stiamo facendo è credibile". Lo ha detto il procuratore della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, incontrando i giornalisti nella Questura di Crotone per illustrare i dettagli dell'operazione della Polizia di Stato 'Hermes'. Un'attività al termine della quale sono stati emessi provvedimento di fermo per 17 persone accusate soprattutto di estorsione. Gratteri ha aggiunto che si tratta "un reato odioso con il quale la cosca asfissiava i commercianti a Crotone, anche chiedendo piccole somme per marcare il territorio. Abbiamo migliorato la qualità della Procura distrettuale e della polizia giudiziaria e la gente inizia a fidarsi di noi. Questo ci conforta per il futuro di Crotone dove riteniamo che ci sia una 'ndrangheta di primo livello". Il procuratore aggiunto Vincenzo Luberto ha messo in evidenza il lavoro della Squadra Mobile di Crotone guidata dal vicequestore Nicola Lelario che "con spirito di abnegazione, insistenza e pazienza certosina - ha detto - si è approcciato alle vittime di estorsione riuscendo ad ottenerne la collaborazione".

      Città assediata dal pizzo. Una pressione asfissiante su tutte le attivita' commerciali della citta': la esercitava a Crotone il sodalizio sgominato questa mattina dalla Polizia, costituito dal nucleo familiare dei Barilari-Foschini, legato alla cosca 'ndranghetista dei Vrenna-Corigliano-Bonaventura-Ciampa'. Le intercettazioni eseguite nell'ambito dell'indagine hanno consentito di accertare che tutti gli operatori economici e commerciali dovevano pagare, anche piccole somme ma tutti dovevano sottostare ai voleri della cosca. I commercianti che non si assoggettavano alle loro richieste - e' emerso dalle indagini - subivano danneggiamenti di ogni genere, soprattutto di tipo incendiario. Il sodalizio aveva preso di mira soprattutto gli ambulanti che ogni anno arrivano in citta' a maggio in occasione della tradizionale fiera della Madonna, costretti ad acquistare, a prezzi maggiori, i prodotti, specie panini e carne, che la famiglia imponeva loro. Nel corso dell'indagine sono stati individuati i presunti autori di un grave fatto di sangue avvenuto a Crotone il 25 novembre 2013 ossia il tentato omicidio di Rocco Devona, pregiudicato ritenuto affiliato alla cosca Megna di Papanice, nei cui confronti furono esplosi diversi colpi di pistola e un colpo di fucile mentre rientrava a casa. L'uomo riusci' miracolosamente a sfuggire all'agguato rifugiandosi all'interno di un portone. Gli inquirenti hanno, inoltre, fatto luce su una violenta rapina, compiuta per finanziare la cosca, avvenuta a San Giovanni in Fiore nel settembre 2012 ai danni di una nota gioielleria, nel corso della quale fu ferito gravemente il titolare. Il vicequestore Nicola Lelario, capo della squadra mobile, ha spiegato come la cosca Barilari-Foschini controllasse il territorio sia attraverso la richiesta di pizzo sia imponendo con metodi mafiosi la vendita della carne ai venditori di panini che partecipano alla fiera di Capocolonna. "La gente inizia a fidarsi di noi" ha detto il procuratore della direzione distrettuale antimafia id Catanzaro, Nicola Gratteri, nel corso della conferenza stampa che si e' tenuta questa mattina in Questura per spiegare i dettagli dell'operazione. "Un'operazione importante - ha aggiunto Gratteri - resa possibile anche dalla collaborazione delle vittime che confermano che il lavoro che stiamo facendo e' credibile. Abbiamo migliorato la qualita' della Procura distrettuale e della polizia giudiziaria e la gente inizia a fidarsi di noi. Questo ci conforta per il futuro a Crotone dove riteniamo che ci sia una 'ndrangheta di primo livello" ha concluso Gratteri.

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