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      Capo della polizia Gabrielli premiato a Vibo Valentia

       

       

      Capo della polizia Gabrielli premiato a Vibo Valentia

      28 giu 18 "Se oggi a bruciapelo mi chiedessero quale sia la maggiore emergenza del Paese non esiterei a rispondere la credibilità delle pubbliche istituzioni. Oggi quel deficit di partecipazione è anche il prodotto di una progressiva perdita di credibilità delle istituzioni. Istituzioni rispetto alle quali abbiamo bisogno che avvertano profondamente la necessità di invertire la rotta e tornare ad essere punto di riferimento della comunità". Lo ha detto il Capo della Polizia prefetto Franco Gabrielli a margine della cerimonia di assegnazione a Vibo Valenti del premio "Premio Convitto Filangieri". Il prefetto Gabrielli, che ha ricevuto il riconoscimento dal Rettore del Convitto, Alberto Filippo Capria, ha poi sottolineato il "ruolo fondamentale della scuola nel formare le nuove generazioni ed indirizzarle verso un'opera di tutela e affermazione della legalità" dopo di che ha fatto riferimento alla carta costituzionale definendola "un capolavoro di Diritto. La nostra Carta costituzionale non a caso non parla dei diritti e degli obblighi dei cittadini ma dei diritti e dei doveri. L'obbligo e il dovere sono termini concetti completamente diversi, perché mentre il primo risponde al rispetto di una norma, il secondo interroga i propri principi morali, la propria coscienza. Si immagina che la libertà sia la possibilità di fare tutto e il dovere sia qualcosa che restringe quest'ambito di libertà, tuttavia se il dovere non è qualcosa di imposto ma nasce dal proprio intimo, dai propri valori, è l'espressione massima di libertà". "Troppo spesso immaginiamo che il nostro essere parte di una comunità è limitato all'esercizio del diritto di voto - ha detto ancora Gabrielli - che è uguale, segreto, libero, personale, ma questo è una parte perché se fosse così vorrebbe dire che abbiamo delegato le nostre esistenze a qualcun altro. E' vero, apparteniamo ad una democrazia parlamentare ma la gestione della cosa pubblica da parte dei nostri rappresentanti non può prescindere dalla partecipazione, quotidiana e assidua dei cittadini. Partecipazione che è anche affermare con la propria esistenza i valori in cui ognuno di noi crede. E qui diventa fondamentale il ruolo di chi ricopre pubbliche funzioni".

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