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      Ultimatum della UE su scavi parco archeologico Terina

       

       

      Ultimatum della UE su scavi parco archeologico Terina

      30 gen 18 Se dovesse essere confermato che il progetto del parco archeologico di Terina (Lamezia Terme), finanziato con 750mila euro di fondi Ue, "non è operativo", le autorità di gestione italiane avranno tempo fino al 31 marzo 2019 per "impegnarsi a completarlo con fondi nazionali". Altrimenti, "l'importo Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale, ndr) finora investito nel progetto verrà recuperato durante la chiusura del programma Calabria Fesr 2007-2013". Lo ha scritto la commissaria Ue alle Politiche regionali, Corina Cretu, rispondendo a un'interrogazione scritta presentata nell'ottobre scorso dall'europarlamentare Rosa D'Amato (M5S). D'amato aveva denunciato lo stato di "più completo abbandono" del progetto di scavo, restauro e valorizzazione del sito, destinatario di finanziamenti nazionali ed europei per un totale di un milione di euro. "La situazione del Parco archeologico è una vergogna su cui finalmente l'Ue, grazie alle nostre pressioni, ha acceso i fari", dichiara D'Amato in una nota. Si tratta di "3.500 metri quadrati ricoperti da erbacce, cancello sbarrato, servizi igienici e parcheggio ancora da fare ma previsti", continua l'eurodeputata, che insiste rivolgendosi alla Regione: "Si attivi subito per rendere operativa la struttura o dovrà restituire i fondi all'Ue. Come dire, al danno si aggiungerebbe la beffa. E le vittime sarebbero sempre e solo i cittadini calabresi".

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