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      Siulp: a Cetraro non è cambiato molto. Rafforzare presidio CC

       

       

      Siulp: a Cetraro non è cambiato molto. Rafforzare presidio CC

      20 gen 18 "Anche il SIULP di Cosenza ha partecipato ieri, con convinzione ma con rammarico, alla manifestazione per la legalità e la sicurezza che si è tenuta a Cetraro". E' quanto afferma in una nota il segretario generale provinciale del Siulp Cosenza, Luciano Lupo. "Con la convinzione di chi -è scritto nella nota- si è sempre schierato dalla parte dei più deboli e ha dato voce a chi, per paura o per impossibilità, da solo non poteva esporsi; con rammarico anche per la disattenzione del Comune di Cetraro che non ha invitato alla manifestazione il soggetto politico (il SIULP) che più di ogni altro tre anni fa si è battuto strenuamente, proprio insieme al Comune di Cetraro, per scongiurare la chiusura definitiva del Posto Fisso di Polizia che rappresentava per quel territorio un avamposto per la Polizia di Stato, quale baluardo di legalità e sicurezza per i cittadini. Combinazione ieri ricorreva il terzo anniversario del sit-in tenuto dal SIULP nel Centro Storico di Cetraro (19 gennaio 2015) per dire NO alla chiusura definitiva del Posto Fisso di Polizia che definimmo un baluardo di legalità e di sicurezza per quel territorio. Ci assumemmo la responsabilità di definire la scelta di sopprimere il Posto Fisso di Polizia di Cetraro come un grave errore strategico che, oltretutto, agli occhi dei cittadini poteva apparire come un arretramento dello Stato contro i poteri mafiosi dei territori del nord del Tirreno cosentino. Un errore commesso proprio da chi la sicurezza è chiamato a garantire quale precondizione per il godimento di ogni altro diritto costituzionalmente garantito. Quella battaglia per il diritto alla sicurezza dei cittadini cetraresi, in quella fase, la conducemmo in piena autonomia ma, in qualche modo, insieme proprio con il Comune di Cetraro, avendo sostenuto a vicenda le reciproche rivendicazioni. Dopo circa tre mesi, invece, quando divenne ufficiale che il Posto di Polizia non sarebbe più stato riaperto, fu sempre il Siulp che propose di raddoppiare l’organico della locale Stazione dei Carabinieri (elevandola al rango di Tenenza), proprio per scongiurare possibili falle nel sistema sicurezza, atteso che, di fatto, con l’eliminazione del Posto di Polizia si dimezzava la presenza stabile di personale in quel territorio. Per questi motivi si parla di rammarico. Perché dopo tre anni esatti si è ritornati a parlare delle stesse cose ed è come se il tempo sia passato invano senza alcuno scossone emozionale e fattivo per il rilancio economico, sociale e di immagine di un territorio storicamente martoriato da un pervicace e pervasivo fenomeno mafioso. La solidarietà del Siulp a don Ennio Stamile, coordinatore regionale di Libera, è totale e incondizionata, ma non sarà la manifestazione di ieri a cambiare il corso della storia se non sarà accompagnata da una reale inversione di tendenza che sia coerente ai discorsi e alle parole pronunciate ieri dal palco da più di una Autorità. Infatti, senza coerenza e impegno a realizzare ogni proposito le parole e i discorsi di ieri non avranno alcun senso se non denotare incapacità o mancanza di volontà di cambiare il corso delle cose. A luglio del 2016, con l’operazione Frontiera della DDA di Catanzaro, con la quale è stata documentata l’attività mafiosa posta in essere dalle cosche cetraresi che controllavano quasi tutte le attività imprenditoriali e commerciali del Tirreno cosentino, il dott. Nicola Gratteri aveva restituito dignità e nuova speranza al territorio. Anche il quel caso si invitarono i cittadini ad alzare la testa e si disse che sarebbe stato un grave errore da parte delle Istituzioni abbassare la guardia, perché si era vinta una battaglia e non altro se a questa non si dava seguito. La Magistratura aveva fatto la sua parte, le altre Istituzioni, le Amministrazioni e tutte quante le altre Agenzie sociali dovevano fare la loro. E se ieri si è organizzata quel tipo di manifestazione, forse, qualcuno non ha fatto in pieno e con coerenza il proprio dovere o, forse, chi poteva non ha pensato o attuato quelle forme di tutela piena che potessero favorire impiego e investimenti. Per questi motivi o per altri ancora qualcosa non ha funzionato. Ora l’importante è non ripetere gli stessi errori. Che Cetraro possa avere la sua Tenenza dei Carabinieri e che le Amministrazioni, gli imprenditori e i commercianti possano presto ritrovare le condizioni ideali per il rilancio sociale ed economico dell’ampio e bello territorio di tutto il nord del Tirreno cosentino".

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