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      Estorsioni ai danni del "padrone", sei albanesi arrestati dai CC a Rocca Imperiale

       

       

      Estorsioni ai danni del "padrone", sei albanesi arrestati dai CC a Rocca Imperiale

      02 gen 18 I carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno arrestato sei cittadini albanesi con l'accusa di estorsione aggravata ai danni dei loro datori di lavoro italiani. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di sei misure cautelari in carcere emesse dal Gip di Castrovillari su richiesta della Procura della Repubblica. In manette sono finiti Kullolli Et'Hem, di 61 anni; i figli Artur, (33) e Demir (36); i cugini Robert e Kelment Sulovari, di 42 e 33 anni, e Luan Qerreti (33). L'attività investigativa, svolta dai carabinieri di Rocca Imperiale e coordinata dal Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciola, e dal sostituto Flavio Serracchiani, è stata avviata a seguito della richiesta di aiuto rivolta ai militari da alcuni dipendenti di una ditta e dal titolare della medesima dopo l'ennesima violenza subita da sei loro dipendenti. La tempestività delle indagini, secondo quanto riferiscono i carabinieri, ha permesso in breve tempo di riscontrare le testimonianze rilasciate da altri dipendenti della ditta e dagli stessi titolari nonché di documentare, mediante l'acquisizione di registrazioni di impianti di videosorveglianza, le molteplici azioni delittuose messe in atto dai sei arrestati. Nel corso delle indagini, secondo quanto riferiscono ancora i carabinieri, si è potuto appurare, in particolare, come gli indagati, forti della coesione derivante dal loro legame di parentela e dall'appartenenza alla medesima comunità albanese, ben radicata a Rocca Imperiale, nonché abusando della loro superiorità numerica tra i dipendenti, della stessa azienda, hanno tentato, talvolta riuscendovi, di imporre ai titolari della società diverse scelte riguardanti l'attività della ditta, ed in particolare l'assunzione di manodopera a loro gradita da impiegare nell'attività ortofrutticola, ricorrendo spesso a minacce, percosse e vere e proprie estorsioni. I carabinieri di Rocca Imperiale hanno, inoltre, accertato come gli arrestati agissero seguendo un particolare modus operandi, caratterizzato dal sistematico ricorso alla violenza fisica e psicologica nei confronti dei titolari dell'impresa e degli altri lavoratori, determinando nel tempo una vera e propria escalation di violenza sfociata, dagli iniziali e plurimi tentativi estorsivi, in violenze fisiche come pestaggi, aggressioni e giungendo persino al sequestro di un autotrasportatore per impedirgli di svolgere la propria attività lavorativa. Le accuse contestate ai sei arrestati sono, a vario titolo, quelle di estorsione, tentata e consumata, sequestro di persona e lesioni gravi.

      "Grazie alla stretta collaborazione con i carabinieri abbiamo dato una risposta di giustizia immediata a un fatto grave". Lo ha detto il sostituto procuratore della Repubblica di Castrovillari, Luca Primicerio, nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina nella sede della Compagnia dei carabinieri di Corigliano Calabro per illustrare i dettagli dell'operazione "Lavoro sicuro" che ha portato all'arresto di sei cittadini albanesi accusati di estorsioni, lesioni e sequestro di persona ai danni dei loro datori di lavoro e di altri dipendenti di un'azienda agricola ortofrutticola. All'incontro con i giornalisti, insieme a Primicerio, hanno partecipato il comandante della Compagnia dei carabinieri di Corigliano, capitano Cesare Calascibetta, e il comandante della stazione dell'Arma di Rocca Imperiale, maresciallo Antonio Fanelli. "Al momento - ha detto ancora il pm Primicerio - non abbiamo elementi per sostenere l'esistenza a Rocca Imperiale di un clan di albanesi, ma sicuramente con gli arresti di oggi abbiamo posto fine a una vicenda di estrema gravità, fatta di minacce, percosse, violenza fisica e psicologica per costringere i datori di lavoro ad assumere manodopera gradita dagli arrestati e per condizionarne le scelte imprenditoriali". Le indagini sono partite dalla richiesta di aiuto rivolta ai carabinieri da parte di alcuni dipendenti e dallo stesso titolare della ditta in seguito all'ennesima violenza da loro subita da parte del gruppo di albanesi. "Voglio ringraziare pubblicamente - ha concluso il pm della Procura di Castrovillari - coloro i quali hanno avuto il coraggio di denunciare le violenze subite. É stato un comportamento che tutti i cittadini dovrebbero imitare e che ha facilitato notevolmente la nostra attività". "Con l'operazione di oggi - ha detto, da parte sua, il capitano Calascibetta - abbiamo sicuramente dato una risposta positiva alle tante persone che credono nelle istituzioni e nella giustizia".

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