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      Nove rinvii a giudizio per l'inchiesta Calabria Verde, tra loro il capo gabinetto Pignanelli

       

       

      Nove rinvii a giudizio per l'inchiesta Calabria Verde, tra loro il capo gabinetto Pignanelli

      18 apr 18 La Procura di Castrovillari ha rinviato a giudizio tutti gli indagati dell'inchiesta su Calabria Verde di sua competenza per la parte che la riguarda. L'indagine, di cui si sono occupati i militari del Nipaf dei Carabinieri Forestale ha un altro filone di cui si occupa la Procura di Cataznaro. Tra i rinviati a giudizio il capo di Gabinietto del Governatore Oliverio, Gaetano Pignatelli, di cui il Movimento Cinque Stelle ha subito richiesto la rimozione. L'indagine è coordinata dalla PM Angela Continisio e guidatain persona dal Procuratore capo Eugenio Facciolla. L'inchiesta è nata dalla denuncia dell'ex direttore generale dell’agenzia della Regione Calabria, Paolo Furgiuele che punta il dito, secondo le accuse formulate dai magistrati, contro Pignanelli che sarebbe al centro della truffa, assieme agli altri indagati, perchè dalla sua posizione di privilegio avrebbe sollecitato più volte il dirigente di Calabria Verde, illo tempore, "Leandro Savio a istruire la pratica relativa al rilascio della concessione in favore di Marino De Luca -titolare di una ditta che si occupa del taglio boschivo-, ancor prima che De Luca depositasse l’istanza di rilascio della concessione, rimproverando Savio per non averlo fatto prima".

      E proprio sul rilascio della concessioni che hanno lavorato i magistrati che hanno formulato le accuse. Secondo la Procura gli indagati avrebbero prodotto un’attestazione falsa – al ribasso – della quantità di legna presente sul territorio di Bocchigliero per consentire l’affidamento diretto del taglio all’azienda di Marino De Luca, senza passare attraverso una procedura di evidenza pubblica. Sempre secondo l'accusa il danno per Calabria Verde sarebbe stato valutato tra i 113mila e 133mila euro. Secondo la Procura centrale nelle indagini il rapporto tra De Luca e Pignanelli. Nelle carte le intercettazioni che sottolineavano la costante presenza dell'imprenditore nelle stanze di palazzo sicuro dell "appoggio del suo compare di nozze, Gaetano Pignanelli". Dall'indagine oltre 33 mila quintali di legname sarebbero stati prelevati dai boschi di Bocchigliero grazie all'aiuto della persona importante.

      Sempre secondo le indagini Pignanelli per due volte avrebbe speso le sue simpatie in favore della ditta, prima sollecitando il rilascio della concessione e poi, dopo la sospensione delle concessioni da parte di Furgiuele, avrebbe convocato il dirigente che lo accusa "intimandogli di revocare le sospensioni e indicando quale nuova responsabile dell’Ufficio 2 'Patrimonio e Servizi forestali' del distretto 5, Antonietta Caruso".

      Gl indagati sono: il capo di Gabinietto del Governatore Oliverio, Gaetano Pignatelli; il titolare dell'omonima ditta boschiva, Marino De Luca; il dipendente di Calabria Verde responsabile del patrimonio boschivo Pio Del Giudice; il capo operaio di Calabria Verde, Ivo Leonardo Filippelli; la responsabile dell’ufficio 'Patrimonio e Servizi forestali' di Calabria Verde, Antonietta Caruso; il dirigente dell’agenzia regionale, Leandro Savio; l'agrotecnico nominato dal Furgiuele, Gennarino Magnone; il capo struttura del dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione della Regione, Mario Caligiuri; l'ex direttore generale dell’agenzia della Regione Calabria, Paolo Furgiuele. Furgiuele, assieme a Savio, è indagato anche per turbativa d'asta. Al momento solo Calabria Verde si è costituita parte civile.

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