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      Incendio tendopoli San Ferdinando causato da una donna per motivi passionali

       

       

      Incendio tendopoli San Ferdinando causato da una donna per motivi passionali

      09 apr 18 Una donna nigeriana di 47 anni, Lise Emike Potter, é stata arrestata dalla polizia di frontiera a Courmayeur con l'accusa di essere la mandante dell'incendio doloso avvenuto il 27 gennaio scorso nella tendopoli per migranti di San Ferdinando che provocò la morte di una 26enne anche lei nigeriana, Becky Moses. L'arresto é avvenuto in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Palmi in base alle indagini dei carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro da cui é emerso che la Potter avrebbe commissionato l'incendio ad alcuni connazionali, dietro pagamento di una somma di denaro, per vendicarsi di una 25enne che sospettava avere una relazione col suo ex convivente. Le fiamme, una volta appiccate, si propagarono in modo incontrollato distruggendo oltre duecento baracche in una delle quali alloggiava l'incolpevole Becky Moses.

      Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, la notte del 27 gennaio 2018, i malfattori hanno cosparso di benzina la baracca della rivale in amore della POTTER e hanno appiccato l’incendio dandosi subito alla fuga. Imprevedibilmente, però, in pochissimo tempo le fiamme si sono estese all’intero accampamento, distruggendo oltre 200 baracche e causando gravi ustioni a due cittadini extracomunitari e la morte di Becky MOSES, che si trovava in una baracca a pochi metri dalla tenda abusiva da cui si era originato il rogo. Le evidenze investigative raccolte dall’Arma di Gioia Tauro, compendiate con le risultanze emerse a seguito del sopralluogo sulla scena del crimine effettuato dal R.I.S. di Messina intervenuto sul posto, hanno permesso alla Procura della Repubblica di Palmi di richiedere al G.I.P. l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’indagata che, da subito, aveva deciso di lasciare il territorio nazionale, potendosi liberamente muovere in diverse parti del mondo perché in possesso di validi documenti per l’espatrio. Di qui l’immediata internazionalizzazione del provvedimento cautelare, con l’emissione di un mandato di arresto europeo, valido in tutta l’area Shengen, e l’avvio di un’intensa attività di cooperazione internazionale tra l’Arma dei Carabinieri e gli organi di polizia esteri allo scopo di addivenire alla sua localizzazione e quindi alla cattura. La donna è stata però rintracciata proprio mentre tentava, a bordo di un bus, di rientrare dalla Francia, verosimilmente diretta in una località del Nord Italia, ove avrebbe potuto essere favorita da alcuni connazionali o da suoi familiari. Al momento del controllo la POTTER non ha opposto resistenza, fornendo ai poliziotti un permesso di soggiorno in corso di validità rilasciato dalla Questura di Ferrara, una carta d’identità rilasciata dal Comune di Ferrara e un passaporto rilasciato dalle Autorità nigeriane. Al termine delle formalità di rito, l’arrestata è stata tradotta presso la Casa Circondariale di Torino in attesa di essere sottoposta all’interrogatorio di garanzia da parte dell’Autorità Giudiziaria.

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