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      In Calabria 10 pazienti curati dall'H1N1 grazie all'Ecmo

       

       

      In Calabria 10 pazienti curati dall'H1N1 grazie all'Ecmo

      09 apr 18 La Calabria è stata una delle regioni più colpite dall'epidemia di influenza H1N1 che ha interessato nei mesi scorsi l'intero Paese e che si è conclusa da poco. E' quanto emerge dal report del reparto di Rianimazione dell'Azienda ospedaliera universitaria Mater Domini di Catanzaro dove è disponibile l'Ecmo, tecnica di assistenza respiratoria extracorporea attuata mediante una macchina che consente di ossigenare il sangue al di fuori dell'organismo attraverso un polmone artificiale. Fino ad oggi le persone colpite da gravissima insufficienza respiratoria acuta non rispondente ai trattamenti convenzionali, dovevano essere trasportate in altre strutture appositamente attrezzate, quali Palermo, Bari o Roma. La grave influenza suina, il cui trattamento prevede nei casi di maggiore gravità l'utilizzo dell'Ecmo, è una patologia che può determinare, pur se in una relativamente piccola percentuale di pazienti, una grave insufficienza respiratoria ad esordio acuto e improvviso che se non trattata tempestivamente conduce inevitabilmente a morte. "Nel corso dell'inverno appena trascorso, nel nostro centro di Rianimazione - afferma il prof Paolo Navalesi, docente ordinario di Anestesia e Rianimazione dell'università di Catanzaro - abbiamo sottoposto a trattamento con Ecmo 10 pazienti, otto dei quali affetti da polmonite virale da virus influenzale H1N1. Di questi, tre provenivano dalla Basilicata. Tutti i soggetti trattati erano giovani, con un'età compresa dai 36 ai 60 anni, e in buona salute prima dell'episodio di insufficienza respiratoria. Otto dei dieci pazienti sono stati salvati, a fronte di un rischio di morte vicino al 100%". "Ciò è stato possibile - prosegue Navalesi - grazie a tutto il personale sanitario del reparto che dirigo, al gruppo dei perfusionisti, al direttore generale Antonio Belcastro e al direttore sanitario Caterina De Filippo che hanno creduto e investito su questo progetto. Infine, un ringraziamento è dovuto a Bruno Zito che insieme al direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Cosenza Achille Gentile, per far fronte all'emergenza che ha interessato la Calabria nei mesi appena trascorsi, ha centralizzato le cure dei pazienti che necessitavano di assistenza extracorporea nella nostra unità operativa. Va infine segnalata la collaborazione di tutti i centri di Rianimazione della Regione che hanno assistito le prime fasi dell'insufficienza respiratoria e garantito il trasporto dei pazienti nel nostro centro".

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