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      Beni per 75mila euro sequestrati dalla Gdf alla Musella

       

       

      Beni per 75mila euro sequestrati dalla Gdf alla Musella

      19 set 17 Beni per 75 mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Reggio Calabria ad Adriana Musella, presidente del Coordinamento nazionale Antimafia Riferimenti indagata per i reati di malversazione ai danni di enti pubblici e di appropriazione indebita ai danni della stessa associazione. Il provvedimento di sequestro preventivo è stato emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Secondo quanto emerso dalla indagini, nel corso degli anni, a partire dal 2002, in qualità di presidente di Riferimenti, Musella ha ricevuto e gestito diversi finanziamenti, anche pubblici, per un importo complessivo di circa 450 mila euro, il cui impiego sarebbe dovuto essere vincolato alla divulgazione della cultura antimafia. Gli accertamenti condotti dai finanzieri hanno invece evidenziato che parte di quei fondi ottenuti nel corso del quinquennio 2010-2015, quantificabili in circa 55 mila euro, sono stati utilizzati per finalità ritenute estranee a quelle associative. Inoltre, l'esame approfondito dei conti bancari dell'Associazione, ha evidenziato come parte dei fondi disponibili, circa 20 mila euro siano stati utilizzati dalla Musella come uno strumento di liquidità 'personale' cui la stessa faceva ricorso. I finanziamenti destinati all'associazione provenivano da Consiglio regionale della Calabria, Provincia di Reggio Calabria, Comune di Reggio Calabria, Provincia di Vibo Valentia, Comune di Verona, Comune di Santa Maria Capua Vetere, Provincia di Salerno, Provincia di Verona, Miur, Consiglio Ordine degli Ingegneri di Salerno, Camera di Commercio di Reggio Calabria, Comune di Bollate, Comune di Gioia Tauro.

      Dalle pagine di facebook arriva la difesa della Musella che scrive: "Ho sempre creduto che la verita' non si possa affidare a conferenze stampa o luci della ribalta ma debba scaturire da un regolare processo , sede in cui le accuse devono essere provate e le difese apportate.Purtroppo in questo Paese I processi hanno tempi lunghi e si lascia spazio,il piu' delle volte , a quelli mediatici dove si condanna a priori senza pieta' ,nel mentre vite e famiglie vengono distrutte . Chiedo solo che I fatti siano accertati nel piu breve tempo possibile.Questo,almeno,penso mi sia dovuto. Per lunghi "25"anni ho dedicato la vita ad una causa in cui credevo e la mia storia e sotto gli occhi di tutti e ampiamente documentata. Se ho sblagliato ,lo dira' il giudizio cui verro" sottoposta e che attendo con serenita" d'animo,certa di avere sempre agito in buona fede. Per tutto il resto e per qualsiasi dichiarazione in merito ,delego I miei legali. La mia vita continua."

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