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      Arrestati da Gdf 2 dirigenti Asp Catanzaro, 7 interdetti, appropriati di 166mila euro

       

       

      Arrestati da Gdf 2 dirigenti Asp Catanzaro, 7 interdetti, appropriati di 166mila euro

      17 lug 17 I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Catanzaro hanno eseguito nove misure cautelari - due arresti domiciliari e sette misure interdittive - nei confronti di dirigenti e funzionari dell'Azienda sanitaria provinciale, indagati, a vario titolo, per concorso in peculato aggravato e favoreggiamento personale. Nell'ambito dell'inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, sono anche stati sequestrati beni per oltre 300 mila euro.

      Si erano appropriati di 166mila euro. Ammontano ad oltre 166 mila euro i fondi pubblici di cui si sarebbero appropriati i sette dirigenti e funzionari dell'Asp di Catanzaro coinvolti nell'indagine condotta dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza del capoluogo calabrese. I due dirigenti dell'Asp che sono stati posti agli arresti domiciliari con l'accusa di concorso in peculato aggravato e favoreggiamento personale sono Giuseppe Romano, di 54 anni, e Ieso Rocca, di 49. Per altri sette dirigenti é stata disposta l'interdizione per un anno dagli incarichi ricoperti all'interno dell'Asp. Si tratta di Giuseppe Pugliese, di 49 anni, dirigente amministrativo; Francesco Francavilla (60); Maurizio Rocca (59); Silvia Lanatà (49); Giuseppe Fazio (62); Dario Marino (39), e Francesco Grillone (58). La Procura di Catanzaro ha anche emesso tre informazioni di garanzia nei confronti di altri dipendenti dell'Asp. Oggetto dell'inchiesta che ha portato all'applicazione delle misure cautelari é l'indebita appropriazione e la distrazione di fondi di matrice comunitaria concessi all'Asp per la partecipazione al progetto denominato "Stopandgo", acronimo di "Sustainable technology for older people - get organised", che ha coinvolto diversi partner europei. Obiettivo primario del progetto, co-finanziato dalla Commissione europea nel 2013 per oltre 760 mila euro, è stato quello di definire un modello europeo di riferimento di bando di gara per migliorare il sistema di forniture pubbliche di beni e servizi socio-sanitari in favore della popolazione anziana con la disponibilità di sistemi di assistenza domiciliare più tecnologici. In realtà, a fronte di tali previsioni, secondo quanto é emerso dalle indagini, e' stata svolta solo un'attività minimale concretizzatasi esclusivamente in una consultazione di mercato ai fini esplorativi. I dirigenti coinvolti a vario titolo nell'attuazione dell'iniziativa, una volta ottenuta l'anticipazione finanziaria dall'istituzione europea, per un ammontare di oltre 300 mila euro, secondo l'accusa, anzichè perseguire gli obiettivi prefissati, hanno sperperato le provvidenze pubbliche.

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