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    Scuole sequestrate a Locri, erano abusive. 15 arresti

     

    Scuole sequestrate a Locri, erano abusive. 15 arresti

    07 apr 17 I carabinieri del Gruppo di Locri hanno sequestrato due immobili che ospitano l'Istituto statale d'arte e l'Istituto professionale statale per l'industria e l'artigianato, frequentati da circa 800 studenti, perché "totalmente abusivi". I militari hanno anche eseguito 15 provvedimenti restrittivi, arresti e altre misure cautelari, su ordine della Dda di Reggio Calabria, accusate di truffa, abuso d'ufficio e frode nelle pubbliche forniture, reati tutti aggravati della modalità mafiose per i presunti rapporti degli indagati con la cosca di 'ndrangheta dei Cordì.

    --- Video Operazione dei CC, scuole abusive

    Gli arresti: Sono cinque gli arresti eseguiti dai carabinieri nell'ambito dell'indagine, denominata "Euro-Scuola", che ha portato al sequestro di due scuole pubbliche a Locri, l'Istituto statale d'arte e l'Istituto professionale statale per l'industria e l'artigianato, perché gli immobili che le ospitano sono abusivi. Una delle persone arrestate é stata condotta in carcere. Si tratta dell'imprenditore Pietro Circosta, di 45 anni, al quale sono stati anche sequestrati beni per 880 mila euro. Gli arresti domiciliari sono stati disposti, invece, per l'avvocato Luca Maio (45); Antonio Maiorana (47), impiegato; Rocco Maiorana commerciante, (50), e per Sofia Procopio (66), impiegata. Gli obblighi congiunti di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria sono stati notificati, oltre che a Salvatore Calabrese, padre del sindaco di Locri, Giovanni, ad Antonio Circosta (74), pensionato, al quale sono stati anche sequestrati beni per 900 mila euro; Sergio Caracciolo (42), avvocato (sequestro beni per un milione e 300 mila euro); Giuseppe Cuzzilla (47), ingegnere; Giuseppe Lucano (51), architetto; Giovanni Macrì (65), pensionato; Antonio Pasquale Romeo (60), geometra; Antonio Milicia (56), architetto; Giovanni Boggio Merlo (76), agente di commercio, e Marianna Callipari (46), ingegnere. A tutti gli arrestati ed indagati vengono contestate la truffa a la frode nelle pubbliche forniture, con l'aggravante delle modalità mafiose.

    Scuole insicure. Le due scuole sequestrate dai carabinieri a Locri "erano ospitate in edifici insicuri che non potevano essere finalizzati ad usi scolastici". Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, incontrando i giornalisti in merito all'operazione dei carabinieri che ha portato al sequestro degli immobili che ospitavano due scuole superiori Locri. "Le indagini - ha aggiunto il Procuratore - sono partite dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che nel maggio del 2014 ha riferito che un istituto scolastico a Locri di interesse dei Cordì, l'Istituto statale d'arte 'Panetta', era stato costruito proprio da uomini che li rappresentavano nel mondo dell'imprenditoria. Nell'ambito dell'inchiesta abbiamo rilevato che, oltre al 'Panetta', c'era un'altra scuola, l'Istituto professionale statale per l'industria e l'agricoltura, costruito dalla stessa società e che registrava, anche questo, diverse irregolarità. I due istituti erano stati costruiti in zone dove non potevano essere ubicati. Il nostro accertamento è partito nel 2014, ma le due costruzioni risalgono al 2005, anno in cui la Provincia aveva preso in locazione i due edifici". Cafiero de Raho ha riferito, inoltre, che "il sequestro non consentirà l'utilizzazione dei due edifici perché vengono meno la sicurezza e l'incolumità degli studenti".

    Obbligo dimora a padre sindaco. Salvatore Calabrese, di 75 anni, ingegnere, padre del sindaco di Locri, Giovanni, é una delle 15 persone cui i carabinieri hanno notificato la misura congiunta dell'obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria nell'ambito dell'indagine che ha portato al sequestro di due scuole cittadine. Il padre del sindaco, negli anni scorsi, prima che Giovanni Calabrese venisse eletto primo cittadino, ha eseguito, nella qualità di libero professionista, lavori in uno dei due istituti scolastici sequestrati. A carico di Salvatore Calabrese si contestano i reati di truffa aggravata e continuata e frode nelle pubbliche forniture.

    Festa obbligata per gli studenti. É stato bloccato dai carabinieri, che si trovano in forze sul posto, l'ingresso degli studenti nelle due scuole superiori di Locri, l'Istituto statale d'arte e l'Istituto professionale statale per l'industria e l'artigianato, sequestrate dai militari perché gli immobili che le ospitano sono totalmente abusivi. I provvedimenti di sequestro sono stati notificati dai militari ai due dirigenti degli istituti. Le due scuole sono frequentate, complessivamente, da oltre 800 studenti.

    Agevolata cosca Cordì. Sono coinvolti anche ex amministratori e funzionari del Comune di Locri e della Provincia di Reggio Calabria nell'indagine condotta dai carabinieri che ha portato stamattina al sequestro di due istituti scolastici nella cittadina jonica reggina. I provvedimenti eseguiti sono il frutto dell'articolata attività d'indagine avviata nel 2015 dal Nucleo operativo della Compagnia di Locri dei carabinieri. Alle persone coinvolte nell'indagine viene contestata l'aggravante di avere agevolato la cosca Cordì della 'ndrangheta. Nella circostanza sono state, altresì, effettuate numerose perquisizioni personali e domiciliari anche nei confronti degli stessi indagati. Tra gli indagati, per lo più incensurati, ci sono anche liberi professionisti. I carabinieri hanno anche sequestrato beni riconducibili agli indagati per un totale equivalente di 12 milioni di euro.

    Ditte legate ai Cordì. Alcune società che hanno eseguito i lavori negli edifici in cui sono ospitati le due scuole sequestrate stamattina a Locri dai carabinieri sarebbero state legate alla cosca Cordì della 'ndrangheta. É quanto é emerso dalle indagini condotte dai carabinieri di Locri. Da qui il coinvolgimento nell'indagine di funzionari ed ex amministratori del Comune di Locri e della Provincia di Reggio Calabria, i due enti che negli anni scorsi si sono occupati dell'affidamento dei lavori che sono stati effettuati per adattare i due edifici per l'uso scolastico.

    "La presenza mafiosa nelle nostre scuole e sui nostri territori va debellata alla radice. A Locri sono state messe a rischio le vite di 800 studenti". Lo afferma, in una nota, Francesca Picci, coordinatrice nazionale dell'Unione degli Studenti. "Il 21 Marzo, Giornata della memoria e del ricordo in memoria delle vittime innocenti di mafia - aggiunge - sono state decine di migliaia gli studenti nelle diverse piazze del paese per affermare l'idea che per poter combattere la criminalità organizzata é necessaria la liberazione dei saperi e dei luoghi del sapere. I sequestri di Locri rendono ancora più trasparente questa necessità. L'abusivismo edilizio nella costruzione degli edifici scolastici è solo una delle diverse modalità con le quali le mafie lucrano sulle nostre vite e a nostre spese. Per liberare le scuole dalla loro presenza occorrono degli interventi immediati. Vogliamo strutture sicure e a norma, ma non solo: per sradicare il fenomeno mafioso occorrono anche misure concrete di contrasto alla povertà, occorre un investimento di sostanza anche sul diritto allo studio e sui percorsi di sensibilizzazione al tema". "Un altro vuoto da colmare immediatamente - dice ancora Francesca Picci - è l'alternanza scuola-lavoro. Ad oggi non esistono uno 'Statuto delle Studentesse e degli Studenti in alternanza' ed un Codice etico per impedire alle aziende che hanno avuto dei precedenti legami con la criminalità organizzata di far svolgere l'alternanza. Riprenderemo il controllo delle nostre scuole e delle nostre vite, torneremo a decidere su quanto ci riguarda. Le scuole sono di chi le vive ogni giorno, non di chi specula sui nostri territori, impoverendoli economicamente, socialmente e culturalmente. Ora basta, decidiamo noi".

    "Quanto é stato scoperchiato stamane a Locri dalla Dda di Reggio Calabria e dai carabinieri è sconvolgente per la sua gravità e per gli effetti che potrà avere sulla società locrese da oggi in avanti". É quanto afferma Sinistra italiana in una nota a firma di Celeste Costantino, componente della Commissione parlamentare antimafia, e di Antonio Guerrieri, del Direttivo di Locri. "Al di là dei nomi eccellenti coinvolti - si aggiunge - viene svelato un impudente sistema di potere in grado di condizionare su più livelli le dinamiche amministrative della città e del territorio e quanto emerso può rappresentare una prima chiave di lettura su quello che da circa dodici anni sta avvenendo all'interno del Palazzo comunale dove non si contano più le ombre e le circostanze ambigue che hanno trascinato l'intera comunità locrese in un incubo politico-amministrativo che fino ad oggi sembrava inattaccabile e che da oggi potrebbe appartenere al passato in attesa di voltare pagina come una città come Locri merita. Quasi certo, adesso, l'invio da parte del Prefetto di Reggio Calabria di una commissione d'accesso agli atti col compito di passare al setaccio l'intera vita amministrativa locrese degli ultimi anni, ma sarebbe intanto auspicabile che l'attuale Amministrazione Calabrese rassegnasse immediatamente le dimissioni in modo da permettere sin da subito agli organi dello Stato una diretta gestione e un diretto controllo dell'ente in un quadro il più possibile sterilizzato da inevitabili ambiguità emerse dall'odierna operazione e dal contesto politico-amministrativo in cui le circostanze sono maturate".

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