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    Operazione congiunta di CC e PS tra Calabria e nord Italia, 36 arresti, confiscati 7 mln di beni

     

    Operazione congiunta di CC e PS tra Calabria e nord Italia, 36 arresti, confiscati 7 mln di beni

    18 ott 16 I carabinieri del Comando provinciale di Crotone stanno eseguendo un'operazione per procedere all'arresto di 36 persone, capi, gregari e affiliati ad un'organizzazione di 'ndrangheta facente capo alla famiglia Marrazzo, attiva nella stessa provincia di Crotone e con ramificazioni nella provincia di Cosenza e in Lombardia. L'operazione é condotta con il concorso di unità territoriali dell'Arma di Cosenza e speciali eliportate dei Cacciatori e del Gruppo operativo Calabria di Vibo Valentia e della Polizia di Stato, con la partecipazione della Squadra mobile e della Divisione Anticrimine di Catanzaro, delle Squadre mobili di Crotone e Cosenza e del Reparto prevenzione crimine Calabria. Oltre 200 carabinieri e poliziotti sono impegnati a setacciare il territorio della Sila e della Presila crotonese e cosentina, oltre a numerose località nel nord Italia. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, hanno consentito di far luce su svariate attività illecite della cosca. Tra i reati contestati omicidio, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, favoreggiamento, ricettazione e numerosi delitti in materia di armi. Sequestrati anche numerosi beni immobili e automezzi nella disponibilità di capi e affiliati. I dettagli dell'operazione, denominata "Six Towns", sono stati resi noti, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella Procura della Repubblica di Catanzaro, dal Procuratore Nicola Gratteri e dal Procuratore aggiunto Vincenzo Luberto.

    Rigettata richiesta arresto ex poliziotto. La Dda di Catanzaro aveva chiesto l'arresto di un ex ispettore di polizia, oggi in pensione, nell'ambito dell'inchiesta sulla cosca di 'ndrangheta Marrazzo di Crotone, ma il gip ha rigettato la richiesta. É quanto si é appreso nel corso della conferenza stampa tenuta a Catanzaro dal Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri, e dal Procuratore aggiunto, Vincenzo Luberto, per illustrare i particolari dell'operazione "Six Towns". L'ex ispettore, Rosario Aiello, in servizio fino al 2013 nella Squadra mobile di Crotone, é cugino di Saverio Bitonti, considerato il boss di Castelsilano (Crotone). Aiello é indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. "Le intercettazioni che lo riguardano - ha spiegato il procuratore aggiunto Luberto - dimostrano come l'ex poliziotto sia stato fortemente colluso con la criminalità organizzata". Il Procuratore Gratteri ha parlato di "indagine di grande significato", sottolineando "l'ottimo lavoro svolto dal procuratore aggiunto Luberto e dal pm Domenico Guarascio". "Un'operazione complessa - ha sottolineato il generale di Brigata Andrea Rispoli, comandante della Legione carabinieri Calabria - effettuata in un territorio difficile". Una zona di confine tra le province di Cosenza e Crotone "governata da una 'ndrangheta attiva e radicata - ha spiegato Luberto - capace di compiere gesti eclatanti, omicidi efferati, con il solo obiettivo di incutere sempre maggiore paura nella popolazione. Un'organizzazione capace di rifornirsi di sostanza stupefacente nel nord Europa da rivendere poi sulle piazze del nord Italia. Bisogna comprendere che un'organizzazione criminale di questo tipo rappresenta un pericolo per l'intera economia nazionale. Per questo é necessario che quella parte di territorio calabrese abbia una maggiore presenza di presidi di legalità". Il capo della Squadra mobile di Catanzaro, Nino De Santis, ha sottolineato la "scarsa reazione degli imprenditori locali di fronte alle richieste estorsive del clan". La cosca imponeva non soltanto il "pizzo", ma anche le forniture alimentari ai ristoranti della zona e il servizio di vigilanza nei locali notturni. "Le richieste estorsive - ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Crotone, colonnello Salvatore Gagliano - hanno riguardato anche alcune multinazionali impegnate nell'estrazione di salgemma in una cava di Rocca di Neto. Grazie al sacrificio e all'impegno dei nostri uomini siamo riusciti a decapitare quella che si può certamente definire una 'ndrangheta di rango".

    Scoperti autori di 3 omicidi. Ci sono anche i presunti responsabili di tre omicidi tra le persone arrestate nell'ambito dell'operazione di 'ndrangheta "Six Towns" condotta dai carabinieri e dalla polizia di Stato contro la cosca dei Marrazzo. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip di Catanzaro su richiesta della Dda. Le indagini, grazie anche al contributo di alcuni collaboratori di giustizia, hanno consentito di identificare i responsabili di tre omicidi e di ricostruire i traffici di droga gestiti dalla cosca Marrazzo nel nord Italia, ed in particolare in Lombardia, ed a livello internazionale con l'Olanda e la Spagna.

    Confiscati beni per 7 mln di euro. La Divisione di Polizia anticrimine di Catanzaro ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni, emesso dalla Dda del capoluogo, per un valore di oltre sette milioni di euro, nei confronti di quattro persone coinvolte nell'inchiesta sulla cosca di 'ndrangheta dei Marrazzo. Il sequestro di beni è stato eseguito nei confronti di Agostino, Giovanni e Sabatino Domenico Marrazzo e di Saverio Gallo. Secondo quanto é emerso dalle indagini, i beni sequestrati, che erano nella disponibilità degli indagati anche se formalmente intestati a persone fisiche o giuridiche diverse, avevano un valore sproporzionato rispetto al reddito da loro dichiarato. I beni consistono in più di 50 terreni, 26 fabbricati e 8 veicoli, oltre che in numerose società ed imprese commerciali.

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