NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Aperto anno giudiziario a Catanzaro: la ndrangheta opera in borsa; cosche attive per la crisi

     

    Aperto anno giudiziario a Catanzaro: la ndrangheta opera in borsa; cosche attive per la crisi

    30 gen 16 "Il folclore della 'coppola' e del dialetto, le manifestazioni religiose, le processioni, alle quali pure si assoggettano affiliati vecchi e nuovi, zone grigie di fiancheggiatori anche a fini di consenso elettorale, cedono il passo alla fenomenologia della finanza e delle acquisizioni azionarie nelle piazze delle borse principali". Quasto in sintesi il fenomeno 'ndrangheta visto dal presidente della Corte d'appello di Catanzaro Domenico Introcaso nella sua relazione alla cerimonia di apertura dell'anno giudiziario. "Siffatto processo di omologazione - ha aggiunto - è all'evidenza strumentale all'acquisizione di potere non più e non solo economico. Le pratiche dello scioglimento delle amministrazioni locali per infiltrazioni mafiose non sono più un triste 'mancipio' delle comunità meridionali e calabresi, ma sta avendo tragica espansione nella comunità nazionale. Emerge così chiaramente il rilievo, reiteratamente segnalato, di una sprovincializzazione della 'ndrangheta, che ha assunto le dimensioni di un fenomeno nazionale ed internazionale, acquisendo le peggiori connotazioni delle altre organizzazioni criminali. V'è una ragione in più, allora, per considerare l'emergenza mafiosa del territorio come emergenza nazionale, alla quale fare fronte apprestando opportuni rimedi con il potenziamento del settore investigativo e giudiziario, cui non andrebbero lesinate le necessarie risorse economiche"

    In aumento dleiti contro la Pubblica Amministrazione. I delitti contro la pubblica amministrazione nel distretto della Corte d'appello di Catanzaro sono "complessivamente in aumento". A rilevarlo è stato il presidente della Corte d'appello di Catanzaro Domenico Introcaso. "E' da mettere in evidenza ancora una volta - ha aggiunto - la complessità dell'accertamento delle condotte criminose nei casi in cui siano connesse all'indebita fruizione dei fondi pubblici statali o comunitari. Meritano attenzione, in tale ambito, le responsabilità affermate dal Tribunale di Paola per gravi delitti associativi a connotazione mafiosa contestati al Sindaco ed a numerosi soggetti eletti in un comune del distretto, che indicano, secondo prima valutazione, la gestione con metodo mafioso dell'attività politico-amministrativa di quell'area"

    Cosche attive sui migranti. "Il dinamismo criminale trova espressione nei nuovi settori di intervento suggeriti dalle criticità internazionali collegati a fenomeni migratori". A rilevarlo è stato il presidente della Corte d'appello di Catanzaro Domenico Introcaso che ha evidenziato come "il tramite utilizzato (trasporto e scarico da unità navali grandi a quelle piccole) manifesta efficienza anche nel trasporto di esseri umani, di immigrati clandestini". Riguardo al fenomeno dei migranti, Introcaso ha sottolineato, come criticità, il fatto che negli ultimi 5 anni migliaia di profughi sono sbarcati sulle coste calabresi, tra cui "moltissimi minori non accompagnati in condizione di evidente deprivazione e senza riferimenti familiari". Un fenomeno, quello dei minori non accompagnati, in crescita vorticosa. Se nel 2010, i minori non accompagnati erano 87, nel 2015 - fino ad ottobre - sono stati 1.238, portando a 3.150 il numero complessivo dei ragazzi senza famiglia giunti in Calabria. "Tale emergenza - ha sostenuto Introcaso - sta mettendo a dura prova il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, verosimilmente l'ufficio giudiziario minorile più esposto ai flussi migratori unitamente a quelli omologhi di Catania, Reggio Calabria e Palermo e, se si protrarrà nel tempo, rischia di fare implodere l'esigua struttura".

    Cosche attive per la crisi. "L'accumulazione di enormi risorse finanziarie determina la necessità di riconversione dei proventi in attività lecite attraverso cospicui investimenti in realtà ìmprenditoriali afflitte dalla crisi in zone esenti dal fenomeno criminale in altre aree del territorio italiano, europeo ed intercontinentale". Ad affermarlo è stato il presidente della Corte d'appello di Catanzaro Domenico Introcaso nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario. "Da qui - ha aggiunto - l'esportazione del crimine in zone del centro e del nord Italia ormai assoggettate alle modalità 'ndranghetistiche di gestione di interi settori dell'economia, della finanza, dell'industria; al fenomeno si accompagna l'esportazione degli ingenti capitali provenienti da delitto, impiegati in attività imprenditoriali geneticamente sane e poi corrotte dai nuovi flussi, resi per altro necessari dalle situazioni di crisi ormai quinquennale". Nel distretto della Corte d'appello di Catanzaro, ha poi rilevato Introcaso citando i dati forniti dal procuratore distrettuale Vincenzo Antonio Lombardo che recentemente ha lasciato il servizio, sono 39, 34 delle quali "validate di esistenza dall'accertamento giudiziale", le cosche di 'ndrangheta. "Le caratteristiche dei gruppi di criminalità organizzata in esame - ha aggiunto - sono la assoluta mobilità soggettiva e la trasversalità sia soggettiva che di intrapresa al delitto. La forza delle associazioni deriva dalla capacità di adattamento alle situazioni ed ai mutamenti in modo tale che esse si aggregano, si disfano, si ricostituiscono, si fondono a seconda della rilevanza criminale dei soggetti compartecipanti, dello stato di libertà e dell'esistenza in vita degli stessi, cui si correla l'ambito di azione e di attività verso la quale l'intrapresa criminale è diretta. I criteri di individuazione, dunque, sfuggono a quelli di logica comune risultando affidati al locum criminus, inteso in senso spaziale, che necessita di in integrazioni; tuttavia, anche e il criterio territoriale sembra inadeguato perché inidoneo a cogliere realtà tutto somma aliene alla fenomenologia naturalistica. Il dato di connotazione organizzativo rilevante è la cosiddetta 'locale', quale centro di imputazione criminale sovraordinata e di coordinamento delle unità territoriali. "Nel territorio - ha rilevato Introcaso - le attività criminali vanno ricondotte alla tradizione di accumulazione di capitali secondo modalità illecite ma sempre più spesso mediate attraverso lo svolgimento di attività lecite nelle condotte ma criminali nei fini. Il dato di allarme viene dalle modalità di esercizio del crimine in forma di impresa articolata su sofisticate gestioni ed assegnazioni di ruoli. E' di giudiziale accertamento l'acquisizione e la cessione di stupefacenti da parte delle cosche in regime di monopolio ed in collegamento con con analoghe organizzazioni sia nel sud (aree balcaniche) per eroina ed hascisc, che del nord Europa (Olanda) per la cocaina. E' evidente che il dato di organizzazione certifica enormi capacità economiche, raffinate gestione dei flussi in coordinamento. Non solo. I mezzi e gli strumenti utilizzati sono funzionali anche allo spostamento nello spazio di armi ed esplosivi. ancora il tramite utilizzato (trasporto e scarico da unità navali grandi a quelle piccole) manifesta efficienza anche nel trasporto di esseri umani, di immigrati clandestini. L'effetto criminogeno delle attività di 'ndrangheta è dunque in geometrica progressione e tragica pervasività"

    Tribunali a rischio paralisi. L'attività dei Tribunali di Catanzaro, Paola e Vibo Valentia, è a "rischio di paralisi incombente" a causa della carenza di magistrati e "certamente non non minori sono i problemi che affliggono le procure della Repubblica le cui piante organiche sono anch'esse inadeguate soprattutto in relazione al crescendo della criminaLità di stampo mafioso". A reiterare il grido di allarme - lo aveva fatto già lo scorso anno - è stato il presidente della Corte d'appello di Catanzaro Domenico Introcaso. "Le piante organiche di tutti gli uffici del distretto, requirenti e giudicanti - ha detto - sono inadeguate sia in relazione al numero dei magistrati che a quello del personale amministrativo. Le scoperture di organico sono ormai endemiche dal punto di vista quantitativo: a stabili percentuali corrispondono solo modificazioni soggettive dei giudici trasferiti ma costanza nel numero. Il risultato e un movimento migratorio costante in uscita con entrate costituite da magistrati ordinari di prima destinazione che, per vincoli ordinamentali, non possono svolgere funzioni penali di maggior rilievo, tanto da determinare la paralisi in taluni uffici con ricorso ad applicazioni infradistrettuali od endodistrettuali".

    PG Mazzotta

    Pg Mazzotta "Giustizia giunga in fretta". "Una giustizia inefficiente non è giustizia. La giustizia deve arrivare in tempi ragionevoli. Ne consegue che se non è così si crea anche un danno all'immagine che incide sulla credibilità delle istituzioni". A dirlo è stato il procuratore generale di Catanzaro Raffaele Mazzotta intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. "Una magistratura credibile, quindi - ha aggiunto - deve esserlo nei fatti e non in astratto". Mazzotta ha poi evidenziato "l'importanza dell'avvio di due riforme normative e processuali" ed ha invocato "l'adeguamento degli organici per sopportare il carico di lavoro". Il procuratore generale ha anche segnalato il fenomeno dell'arrivo negli uffici giudiziari di segnalazioni di notizie di reato "che non meritano considerazione ma piuttosto rappresentano un esempio di strumentalizzazione del ricorso alla giustizia". Il magistrato ha anche evidenziato l'incremento del fenomeno dell'usura "che si accompagna ad una difficoltà dell'accesso al credito: in queste condizioni si configura una concorrenza impossibile per la imprenditoria sana. Tutto questo profila anche un danno all'immagine della Regione". Una ulteriore preoccupazione, ha sottolineato Mazzotta, "viene dell'incremento degli attentati agli amministratori pubblici che rendono difficile l'espletamento delle proprie funzioni. Fondamentale è la collaborazione con gli inquirenti".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     
Pubblicità
Guarda il TG TEN


    Facebook
 Ultime
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore