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    Ex sindaco di Nocera Terinese evasore totale scoperto da Gdf. Sequestrati beni

     

    Ex sindaco di Nocera Terinese evasore totale scoperto da Gdf. Sequestrati beni per 500 mila euro

    22 gen 16 I finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme hanno scoperto un professionista evasore totale del fisco che è stato denunciato ed al quale sono stati sequestrati beni per circa 500 mila euro. Si tratta dell'ex sindaco di Nocera Terinese Luigi Ferlaino. Il provvedimento di sequestro preventivo per equivalente è stato disposto dal gip di Lamezia Terme Emma Sonni su richiesta del pm Luigi Maffia ed ha riguardato un appartamento, magazzini e appezzamenti di terreno, nonché numerose quote societarie. Secondo gli accertamenti della Guardia di finanza, Ferlaino, ingegnere, non avrebbe dichiarato all'Agenzia delle entrate nessun reddito o, in alcuni anni, avrebbe denunciato introiti esigui occultando ricavi per oltre un milione e mezzo di euro. I finanzieri hanno ricostruito il reale volume d'affari del professionista grazie ad investigazioni effettuate sui conti correnti e sulla documentazione acquisita.

    Il professionista, che non dichiarava all’agenzia delle entrate nessun reddito ovvero, per alcune annualità, palesava introiti del tutto esigui, aveva occultato al fisco, fra l’altro, ricavi per oltre 1.500.000 euro. Mediante investigazioni effettuate sui conti correnti e sulla documentazione acquisita, le fiamme gialle sono riuscite a ricostruire completamente il reale volume d’affari dello studio professionale, segnalando il professionista non solo all’agenzia delle entrate, ma anche all’autorità giudiziaria, poichè gli importi delle imposte evase superavano le “soglie” previste per la punibilità dei fatti anche sotto il profilo penale, oltre che quello amministrativo. I beni sequestrati dai finanzieri a garanzia del credito erariale consistono, più in dettaglio, in venti beni immobili, costituiti da un appartamento, magazzini e appezzamenti di terreno, nonché numerose quote societarie. L’attività istituzionale sopra descritta rientra in un più ampio disegno strategico/operativo della guardia di finanza, volto non soltanto a scoprire le violazioni fiscali, ma anche - in una prospettiva di maggiore concretezza ed effettività dell’azione del corpo - ad assicurare il reale recupero di risorse erariali illecitamente sottratte allo stato. In detta ottica, è possibile ricorrere, nei casi più gravi e con l’indispensabile avallo della magistratura, anche all’esecuzione di mirati sequestri penali di beni, come accaduto nel caso descritto. Infine in questo modo si impedisce il continuo inquinamento del regolare mercato, contrastando la sleale concorrenza di chi danneggia gli imprenditori e professionisti onesti che rispettano le regole.

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