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    A Reggio consegna beni confiscati

     

     

    A Reggio consegna beni confiscati

    22 gen 16 Si è svolta stamane a Reggio Calabria la cerimonia di consegna dei beni confiscati alla 'ndrangheta che saranno riutilizzati da comuni ed enti locali calabresi. Nella stessa cerimonia è stata consegnata alla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Calabria una collezione di 104 tele di grande pregio per la realizzazione di una mostra permanente nel Comune di Reggio Calabria. Sono oltre 4.000 i beni che l'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha restituito alle comunità dei diversi territori italiani. Nella sede dell'Agenzia si svolgerà una riunione del Consiglio direttivo che destinerà altri 346 beni confiscati alla criminalità organizzata su tutto il territorio nazionale. Di questi, 84 saranno destinati al Comune di Reggio Calabria per emergenza abitativa e finalità sociali. Il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, partecipando alla consegna dei beni confiscati, ha affermato che "sui tempi di passaggio dei beni confiscati si è in attesa della nuova legge che sarà verosimilmente approvata entro quest'anno, e che ritengo assolutamente necessaria. Quella della partecipazione della Procura nazionale antimafia nel Consiglio direttivo dell'Agenzia non è da considerare una partecipazione soltanto burocratica. E' una presenza attiva, perché disponiamo di una base di conoscenza enorme delle vicende mafiose, che mettiamo a disposizione dell'Agenzia, per la gestione, nel modo più efficace, più tempestivo, e soprattutto nella più rigorosa legalità dei beni che pervengono per la gestione all'Agenzia stessa". Soffermandosi sul ruolo degli Enti locali nel riutilizzo dei beni confiscati affidati dall'Agenzia, Roberti ha espresso parole di apprezzamento per il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà per "il programma di altissimo profilo messo in atto dalla sua amministrazione sulla gestione dei beni confiscati". Falcomatà, dal canto suo, ha evidenziato che "è una giornata importante perché si avvia concretamente la fase due nell'assegnazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Ritengo che le Pubbliche amministrazioni e la politica, sul piano dei beni confiscati, e quindi del contrasto alla criminalità organizzata, possono e debbano fare molto". Nel progetto del Comune di Reggio i beni presi in consegna saranno utilizzati per soddisfare le esigenze abitative per i più disagiati, per finalità sociali e per finalità di lucro con obbligo di reimpiego dei proventi per finalità sociali. "Nel caso dei locali commerciali - ha spiegato Falcomatà - sarà mantenuta la locazione ed i proventi utilizzati per azioni di contrasto alla povertà; una fra tante la possibilità acquistare e consegnare buoni libro per gli studenti meno abbienti del nostro territorio".

    "Ritengo sterili le polemiche di questi ultimi giorni sui beni confiscati, perché non è che nascondendo i problemi ce ne liberiamo". Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, partecipando a Reggio Calabria alla consegna dei beni confiscati, circa le dichiarazioni del pm Catello Maresca. "E' vero - ha aggiunto - che qualche volta ci sono tentativi di infiltrazione mafiosa nella gestione dei beni confiscati, è un dato di fatto che viene fuori da molte indagini. Nessuno si deve offendere se qualcuno avverte su un possibile rischio di infiltrazione. L'importante è, quindi, recuperare, svolgere indagini e verificare i casi di infiltrazione e sanzionarli". "Dobbiamo convincerci del fatto - ha proseguito Roberti - che i beni confiscati alle mafie sono una risorsa, sono una grande opportunità per il patrimonio nazionali. Fino ad ora li si è considerati come un peso e con connotazioni un pò ideologiche. E' vero che il mafioso cerca sempre di recuperare il bene che gli è stato sottratto. Ma è sbagliato dire che i beni confiscati che nessuno vuole non possono essere venduti. Credo che stiamo per andare incontro ad un grande salto di qualità se avremo la nuova legge. E potremo finalmente dire che lo Stato ha veramente tutti gli strumenti per vincere, una buona volta, sulle organizzazioni mafiose".

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