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    Mons. Bregantini "Coop locride in difficoletà per debito non pagato"

     

     

    Mons. Bregantini "Coop locride in difficoletà per debito non pagato"

    21 gen 16 Mons. Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso, già vescovo di Locri-Gerace, interviene sulla vicenda relativa alla mancata restituzione, da parte della cooperativa di solidarietà sociale Valle del Bonamico, costituita nella locride, di un debito contratto con la società Cosis, che si occupa di finanza etica. Nella nota il presule sottolinea "la necessità di riflettere su ruolo e funzioni delle Fondazioni bancarie nella finanza etica". "La cooperativa 'Valle del Bonamico', circa venti anni fa - afferma mons. Bregantini - ha dato avvio ad una serie di iniziative di solidarietà sociale per i giovani nella Locride. Tutte sono state finalizzate a valorizzare le risorse tipiche della Calabria, come frutti di bosco e vino, e allevamento del suino nero d'Aspromonte. Le intuizioni e le motivazioni iniziali sono state alte, di grande profilo di reciprocità economica tra il Trentino e la Calabria, capaci così di superare le tante ripetute vessazioni e attentati messi in atto dalla 'ndrangheta ostile da sempre al recupero sociale di giovani e di ex detenuti. Ma non tutti i progetti hanno avuto uguale risultato. Quello del vino, in particolare, per le innate complessità, ha lasciato aperte alcune debolezze economiche, tanto che non siamo riusciti, purtroppo a restituire il debito contratto con Cosis, società partecipata da Fondosviluppo e Fondazione Roma per aiutare le Imprese sociali". "La causa principale di tale fatica nella restituzione del debito contratto - prosegue il presule - va riferita a fattori esterni, come le interdizioni antimafia e infondate accuse da cui siamo stati sempre assolti, nonché dai ripetuti attentati di cui siamo stati vittime. Noi, finché siamo stati lasciati in grado di lavorare abbiamo sempre pagato le quote pattuite.Queste nostre ragioni abbiamo tentato più volte di spiegarle con accuratezza ai nostri interlocutori, perché sicuri della oggettiva impossibilità al pagamento per cause indipendenti dalla nostra volontà. Con solidale gratitudine, abbiamo ottenuto da Fondosviluppo la piena remissione del debito per la propria quota parte. Con Cosis, invece, le trattative sono state inconcludenti perché la Fondazione Roma (unica proprietaria) ci ha nettamente rifiutato ogni ascolto, con esplicite risposte scritte del suo presidente, prof. Emanuele Emmanuele". "In data odierna, Cosis - sostiene ancora l'arcivescovo Bregantini - dopo aver voluto il pignoramento dei beni di alcuni soci fideiussori, ha preteso la firma di un atto transattivo, ottenendo il pagamento di una consistente somma da parte di tre professionisti di Locri, che, a loro esclusivo rischio, senza alcun utile proprio e con altre motivazioni solidaristiche, avevano garantito il cammino progettuale a beneficio del territorio. Nel corso delle trattative, siamo poi venuti a conoscenza che in analoghe situazioni versano alcune altre cooperative, impegnate come la nostra in obiettivi di inserimento sociale di soggetti deboli. Anch'esse, purtroppo risultano ugualmente sfortunate perché tartassate da azioni criminali e perciò anch'esse faticano nella restituzione del debito contratto".

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