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    Protesta testimoni giustizia: intervenga Alfano

     

     

    Protesta testimoni giustizia: intervenga Alfano

    19 gen 16 "Gradirei l'intervento del ministro Alfano e della magistratura competente al fine di prendere provvedimenti che riterranno opportuni". Lo afferma, in una nota Francesca Franzè che, insieme con il marito Pino Grasso, è una testimone di giustizia di Briatico che ha fatto dichiarazioni in processi di 'ndrangheta. Non è la prima volta che i coniugi protestano perché si sentono abbandonati dallo Stato e per non avere avuto un risarcimento per i danni subiti. "Fare il tuo dovere in questo paese chiamato Italia - afferma la donna - è reputato un disonore. Prova ne è che tu vieni diffidato perché cerchi di lavorare per poter sopravvivere. Ma quello che dispiace di più è il fatto che basta che uno porti una divisa e scrive il falso senza che ci siano accertamenti e tutti gli vanno dietro, magistrati compresi. Allora mi domando se si viene diffidati perché vuoi lavorare, chi viene elogiato? Chi ruba? O meglio ancora le persone che denunciano per sbafare a più non posso con i soldi dello stato? E ancora. Cosa significa che il testimone di giustizia, dopo aver denunciato, deve mantenere un tenore di vita pari a quello che aveva prima che le sue aziende venissero devastate dai mafiosi? Il Ministero propone domanda di lavoro nella pubblica o privata amministrazione, però se tu riesci a riprendere il tuo lavoro vieni diffidato". "Come mai - conclude la donna - a tutti gli appuntamenti richiesti per essere ascoltata dalla commissione ex art. 10 non vi è stata mai alcuna risposta? Volevo dire ai magistrati, alla Dna e alla Commissione, prima di fare qualsiasi provvedimento nei nostri confronti di verificare la veridicità dei fatti sottopostogli, perché se siamo stati diffidati perché abbiamo ottemperato ad un nostro diritto, sancito anche dalla Costituzione, si dovrebbe indagare su chi si dovrebbe occupare della nostra sicurezza"

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