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    Solidarietà a Gratteri dopo l'intimidazione al figlio

     

     

    Solidarietà a Gratteri dopo l'intimidazione al figlio

    17 gen 16 Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio incontrerà nei prossimi giorni i vertici del ministero dell'Interno e della Commissione parlamentare antimafia per invitarli ad un'assemblea regionale con gli amministratori locali e la società civile dopo la serie di intimidazioni e minacce registrate negli ultimi mesi a danni di amministratori, imprenditori, giornalisti e, per ultimi al procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri ed al consigliere regionale del Pd e presidente della commissione regionale antindrangheta Arturo Bova al quale sono state incendiate tre auto in pochi mesi, l'ultima delle quali nella notte tra venerdì e sabato. Ad annunciarlo è stato lo stesso Oliverio nel corso della seduta del Consiglio comunale aperto che si è svolta ad Amaroni, paese in cui vive Bova e di cui è stato sindaco prima di essere eletto al Consiglio regionale. Un'assemblea, nelle intenzioni di Oliverio, deve servire ad evidenziare la "necessità di alzare l'asticella dell'attenzione, rafforzare gli strumenti di contrasto alla 'ndrangheta e diffondere la cultura della legalità". "Quello compiuto ai danni di Bova - ha detto Oliverio - è un fatto grave, il secondo in pochi mesi e si inserisce in una catena di intimidazioni ai danni di politici, amministratori locali, imprenditori giornalisti ed infine anche al procuratore Gratteri che non può essere esposto a simili atti. Occorre alzare i livelli di attenzione e sicurezza".

    "Nessun metodo intimorirà l'azione di un magistrato coraggioso e serio come Nicola Gratteri, un uomo da anni impegnato in prima linea contro la criminalità. Quello che è successo a Messina, al figlio del procuratore aggiunto di Reggio Calabria, lede però il rispetto che è dovuto alle famiglie di questi giudici e colpisce la serenità di un ragazzo che studia e al quale va tutta la mia solidarietà. Sono convinto che gli inquirenti e le forze dell'ordine presto faranno luce sullo spregevole episodio". Lo afferma il parlamentare messinese Gianpiero D'Alia.

    "Lo Stato non lasci solo il magistrato Gratteri. Anche silenzio e isolamento sono una minaccia. Esprimo solidarietà e vicinanza a lui e alla sua famiglia". Lo afferma il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone.

    "Azione Nazionale esprime solidarietà al procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri per le minacce mosse contro il figlio. Si tratta di un episodio assolutamente grave che merita la massima attenzione da parte delle Autorità e che testimonia ancora una volta come la lotta a tutte le mafie debba essere condotta senza soste dallo Stato. Il lavoro e la dedizione messa in campo dal procuratore Gratteri sono il simbolo di questo impegno contro la criminalità organizzata". Lo dichiara in una nota Fausto Orsomarso, portavoce di Azione Nazionale.

    I parlamentari 5 stelle hanno presentato alla Camera un'interrogazione al ministro dell'Interno sul recente episodio che ha riguardato il figlio del magistrato Nicola Gratteri, chiedendo conto delle misure di sicurezza nei confronti dell'intera famiglia. Per i parlamentari M5s Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela, Federica Dieni e Laura Ferrara, parlamentare Ue dei 5 stelle, «nulla va sottovalutato, quando c'è di mezzo l'impegno vero contro la criminalità organizzata». «Il dottor Gratteri – aggiungono i parlamentari 5 stelle – è tra i magistrati più esposti e impegnati contro la 'ndrangheta. Il recente episodio capitato a suo figlio è di estrema gravità, perché ha le caratteristiche di un segnale, pericoloso e perfino macabro». «Gratteri – continuano i parlamentari – ha lavorato per l'emancipazione da una cultura mafiosa largamente diffusa nel Paese. L'ha fatto sia come pubblico ministero che come prezioso divulgatore, portando avanti, con la professione e con i libri scritti insieme al giornalista Antonio Nicaso, un messaggio di legalità evidente; anzitutto a sostegno dell'etica e dell'onestà, in un tempo di caos, cancellazione dei diritti e pedagogia della violenza». «Gratteri – concludono Nesci, Morra, Parentela, Dieni e Ferrara – è entrato nella scuola e ha parlato ai giovani da uomo dello Stato, testimone di una lotta incessante alla 'ndrangheta, in primo luogo culturale. È dunque una figura scomoda, perché coerente, autorevole e inattaccabile. Noi vigileremo per l'incolumità sua e dei familiari, senza abbassare la guardia».

    “Fatto inquietante che desta enorme preoccupazione. Spero si faccia presto luce sull’episodio che ha visto coinvolto il figlio del procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri”. E’ quanto afferma l’On. Giuseppe Galati, deputato del gruppo Ala, in riferimento ai due incappucciati che, fingendo di essere poliziotti, hanno suonato al campanello dell’abitazione dove vive il figlio del Magistrato a Messina. “Il Magistrato Gratteri – aggiunge l’On. Galati – è da tempo impegnato in una dura lotta contro la criminalità organizzata. E’ necessario che il coraggio e la tenacia che il dott. Gratteri ripone nella sua attività al servizio dello Stato e dei cittadini vengano adeguatamente tutelati. Per tale motivo mi auguro si riescano ad individuare gli autori di quanto accaduto”. “Invito Nicola Gratteri – conclude l’On Galati - a continuare la sua difficile azione sul territorio volta a contrastare la ‘ndrangheta e sono vicino alla sua famiglia e a tutti coloro i quali quotidianamente, per ultimo il Consigliere regionale Arturo Bova, al quale è stata incendiata l’autovettura, subiscono vili azioni intimidatorie”.

    "L’episodio riguardante il figlio del giudice Gratteri rappresenta si un fatto sicuramente gravissimo, ma che di certo non può sorprendere dal momento che la ndrangheta, e la mafia in generale, conoscono a menadito tutti quelli che possono essere gli spostamenti e le abitudini degli uomini di Stato, ed i messaggi a loro indirizzati sono sempre inequivocabili". Lo scrive in una nota Igor Colombo Portavoce di Forza Nuova Calabria. "Lasciando da parte -è scritto nella nota- gli attestati di solidarietà che in queste ore tutte le segreterie dei partiti e gli esponenti politici si affrettano a scrivere, con un idioma tutto simile e caratteristico tra di loro, è mio auspicio porre invece l’attenzione su quanto un giudice anti-mafia come Gratteri sta facendo e, spero, potrà fare nella lotta alle consorterie criminali calabresi. La strada è certamente quella, ad avviso mio e di tutta Forza Nuova, di scardinare quelle che sono le Logge massoniche deviate calabresi, nelle cui fila si annidano esponenti di spicco della ndrangheta e se questo fino a ieri poteva essere solo un “fantascientifico” pensiero forzanovista, oggi non può più essere considerato tale. Basta infatti andarsi a leggere l’intervista uscita qualche giorno fa da parte dell’ex maestro venerabile del GOI, il quale ha affermato che la massoneria, nella nostra regione e non solo, ha subito moltissime infiltrazioni mafiose con tanto di importante e greve ingerenza, e lo stesso per aver denunciato tutto questo, è stato espulso dalla loggia di appartenenza. Tutta questa vicenda e la stessa denuncia è passata incredibilmente in sordina, anche da un certo punto di vista mediatico; nessun esponente politico ha proferito alcuna parola in merito, segno evidente che, quando si tratta di dare solidarietà per atti intimidatori a magistrati e giornalisti, si dimostrano tutti solerti nello scrivere, quando invece qualcosa di concreto andrebbe fatta, cala la coltre di silenzio più assoluta. Noi di Forza Nuova abbiamo sempre avuto una posizione chiara in merito alla lotta alla criminalità organizzata, sono anni che chiediamo, per via degli scandali che puntualmente si susseguono ,gli scioglimenti ed i relativi commissariamenti dei Consigli regionali di Campania, Calabria e Sicilia, dove purtroppo, con insediamenti ed alternanze di compagini politiche, quel cordone ombelicale non viene mai reciso e le varie inchieste che prendono forma, o si concludono con assoluzioni oppure con condanne di singoli politici, senza che però mai il machiavellico sistema affaristico-politico. ndranghetistico venga abbattuto. Mi auguro che le inchieste della DDA incentrate anche sulla commistione tra politica-ndrangheta e massoneria, possano sfociare in importanti provvedimenti, la strada da percorrere è quella di ottenere immediatamente e rendere pubblico l’elenco degli iscritti alle varie logge massoniche ed in questo lavoro, sicuramente la politica non può non avere una funzione attiva. Pertanto anche la commissione parlamentare antimafia presieduta dall’On.Rosi Bindi dovrebbe cominciare a muoversi in tal senso, quel muro di reticenza, quando si parla di massoneria, deve essere abbattuto ed anche i Comuni ed i sindaci devono muoversi sul territorio, obbligando a dichiarare l’eventuale appartenenza, dei loro assessori e consiglieri a logge massoniche, fermo restando che l’iscrizione alle stesse non rappresenta necessariamente reato. Il sistema politico, e non, non è costituito da un blocco monolitico ma da tanti pezzi ed anche numerosi tentacoli che si intrecciano tra di loro, in cui spesso e lo vediamo dalle varie inchieste, è proprio la massoneria che protegge le grandi mafie".

    "Quanto riportato dalla stampa circa l'episodio che ha riguardato il figlio del procuratore Gratteri è davvero inquietante e non va assolutamente minimizzato. Oltre alla solidarietà personale ed istituzionale al Procuratore Gratteri ed alla sua famiglia si auspica la massima celerità da parte delle autorità preposte nel fare luce sull'accaduto". Lo afferma Stefania Covello, responsabile nazionale per il Mezzogiorno del Pd.

    "Solidarietà al procuratore antimafia Nicola Gratteri e alla sua famiglia per la gravissima intimidazione mafiosa fatta ai loro danni. L'Italia è in debito con Gratteri per le sue coraggiose inchieste contro la 'ndrangheta e il traffico di stupefacenti. A lui tutta la nostra vicinanza". Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

    "La mia più sincera solidarietà al procuratore Nicola Gratteri per l'increscioso episodio di cui è stato vittima suo figlio. Sono certa che le autorità faranno quanto prima luce su quanto avvenuto". Lo afferma in una nota il vicecapogruppo di Area popolare alla Camera e componente della Commissione Antimafia, Dorina Bianchi. "La lotta alla 'ndrangheta - prosegue - non deve fermarsi mai e sono sicura che Gratteri non arretrerà di una virgola nel suo lavoro quotidiano di lotta contro le organizzazioni criminali. Proprio per questo lo Stato deve garantire a lui e alla sua famiglia la massima sicurezza".

    "Confidiamo che la magistratura faccia chiarezza su un episodio che ci inquieta: Gratteri è un monumento vivente, un grandissimo uomo". Lo afferma il senatore Antonio Gentile. "Le sue inchieste, coraggiose e straordinarie, ma sempre improntate al rispetto del diritto - prosegue - si inseriscono nel cuneo della grande tradizione giudiziaria italiana. Apprezziamo che subito siano state rafforzate le misure di sicurezza intorno a lui e alla sua famiglia e gli rivolgiamo tutta la nostra incondizionata stima per ciò che ha fatto e continua a fare".

    "L'inquietante episodio che ha colpito la famiglia di Nicola Gratteri, uno dei magistrati più coraggiosi ed impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, impone l'assunzione di ulteriori e rafforzati provvedimenti a tutela del procuratore aggiunto di Reggio Calabria e dei suoi congiunti". A chiederlo è il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto. Secondo quest'ultimo "il fatto che ignoti malviventi, qualificatisi come poliziotti e col volto coperto da passamontagna, si siano introdotti nello stabile di Messina in cui vive il figlio di Gratteri, è motivo di grave allarme. L'episodio è un preciso quanto pesante avvertimento, perpetrato attraverso la minaccia di colpire l'affetto più caro di ogni persona. È evidente come non solo il magistrato ma tutta la sua famiglia siano oggi in una condizione di grave esposizione che richiede misure consequenziali". "Esprimo - conclude Irto - la mia vicinanza personale e la solidarietà del Consiglio regionale a Nicola Gratteri e ai suoi cari. Siamo certi che il procuratore aggiunto di Reggio, che ha dedicato la sua vita alla lotta ai poteri oscuri e criminali, non indietreggerà di un millimetro dalla trincea in cui da anni è impegnato per la tutela della legalità e del bene comune. Noi siamo al suo fianco".

    "Il procuratore antimafia di Reggio Calabria Nicola Gratteri rappresenta un esempio di primissimo livello nella lotta alla 'ndrangheta e alla criminalità organizzata: esprimo a lui e alla sua famiglia la mia vicinanza e la solidarietà per i gravissimi atti intimidatori subiti. Non possiamo arrenderci all'idea di chi vuol colpire un servitore dello Stato: confido che Gratteri porterà avanti il suo lavoro perché è troppo prezioso per il Paese intero". Lo afferma il deputato del Pd Matteo Colaninno.

    Il segretario regionale del Pd e componente la commissione parlamentare antimafia Ernesto Magorno ha espresso la sua solidarietà al procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri e alla sua famiglia per l'inquietante episodio accaduto al figlio, nei giorni scorsi a Messina. "Siamo al suo fianco - afferma Magorno - nel grande lavoro che compie per una regione libera dalla criminalità. Le istituzioni devono stringersi attorno a Gratteri, un uomo impegnato a difesa della legalità e contro le organizzazioni criminali, che ha saputo incidere sugli interessi del narcotraffico in maniera invisiva. La solidarietà deve andare oltre gli attestati di stima perché dobbiamo garantire a Gratteri la serenità e la sicurezza necessarie a continuare nel proficuo percorso investigativo. Il Pd calabrese è vicino a questo magistrato coraggioso ed alla sua famiglia".

    "Esprimo la mia vicinanza al procuratore antimafia di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, per le intimidazioni subite dalla sua famiglia: chi si e' reso protagonista di questi gesti indegni non pensi tuttavia di fermare l'azione di una persona valida e competente come Gratteri, che costituisce un esempio nella lotta alla 'ndrangheta e alla criminalità. Sono convinta che Gratteri andrà avanti nonostante le intimidazioni". Lo afferma Mariastella Gelmini, vice capogruppo di Fi alla Camera.

    "Esprimo tutta la mia solidarietà e vicinanza a Nicola Gratteri, procuratore antimafia di Reggio Calabria, e alla sua famiglia per le intimidazione subite nelle ultime ore. Il lavoro di Gratteri è un esempio di dedizione nel contrasto alla ndrangheta e al traffico di stupefacenti, nel tentativo di sradicare queste piaghe dal nostro Paese. Nel ribadirgli tutta la mia stima sono certa che continuerà a svolgere con coraggio ed abnegazione il suo compito." Lo afferma in una nota Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Camera dei deputati.

    "L'inquietante episodio avvenuto a Messina al figlio del Procuratore aggiunto Nicola Gratteri è un fatto che ci preoccupa e ci indigna. Si tratta di un'intimidazione evidentemente indirizzata ad uno dei magistrati più valenti d'Italia che con le sue indagini ha scoperchiato negli anni gli affari milionari della criminalità organizzata tracciando un quadro d'insieme che oggi ci consente di conoscere le dinamiche della 'ndrangheta e di combatterle con maggiore efficacia". Lo afferma il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà. "La Calabria onesta sta dalla parte di Gratteri. Al Procuratore - aggiunge - voglio esprimere la mia personale vicinanza e la solidarietà di tutta l'Amministrazione comunale che rappresento. Sono certo che l'inquietante episodio avvenuto a suo figlio non lo distoglierà dal suo impegno al servizio delle istituzioni nella lotta alla criminalità organizzata".

    Il direttivo di Confindustria Reggio Calabria, in una nota, "condanna il grave episodio che ha riguardato Nicola Gratteri. Quanto avvenuto a Messina preoccupa fortemente gli industriali della provincia, che auspicano un celere accertamento delle responsabilità sull'inquietante vicenda e sollecitano, contestualmente, l'assunzione di provvedimenti adeguati a tutela dell'incolumità di Gratteri e della sua famiglia. Al dottor Gratteri, magistrato storicamente impegnato nella durissima battaglia contro la criminalità organizzata, Confindustria Reggio Calabria, in tutte le sue componenti, esprime solidarietà e vicinanza".

    "Vi sono uomini e donne che i cittadini e le cittadine di Reggio dovrebbero ringraziare. Vi sono uomini e donne senza un volto a noi conosciuto, senza una storia nota, che continuano ad operare tra mille difficoltà, per garantirci non solo sicurezza ma anche un futuro migliore. Vi sono uomini e donne che come noi vivono di affetti, con e per coloro che più amano. Quando a questi uomini e a queste donne che non sono in altro modo disposti a negare il loro impegno si cerca di colpirli nei loro cuori, tutti i nostri cuori dovrebbero battere per loro. Per lei, dottor Gratteri, e per tutti quelli come lei i nostri cuori battono". Lo scrive l'associazione Ethos in una nota.

    "Ferma condanna per l'accaduto e piena solidarietà ad uno dei magistrati più impegnati contro la 'ndrangheta". Lo afferma il direttivo di Ance Reggio Calabria che manifesta la propria vicinanza al procuratore aggiunto della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. "Le modalità di questa vicenda inquietano e generano allarme. L'episodio di Messina è un segnale che non può essere sottovalutato e che tenta di indebolire una delle personalità della magistratura italiana più esposte nella lotta alla criminalità organizzata. Una volonta' criminale che siamo certi non sortira' alcun effetto. I costruttori edili della provincia di Reggio Calabria si schierano incondizionatamente con Gratteri il cui impegno coraggioso ha portato fino ad oggi straordinari risultati nella lotta alla 'ndrangheta".

    "Ho appreso con rabbia e rammarico le ravvicinate notizie dei vili episodi di intimidazione attuati nei giorni scorsi nei confronti del figlio del magistrato Nicola Gratteri e del consigliere regionale Arturo Bova". Lo afferma il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, secondo il quale "piena e scontata è la solidarietà nei confronti dei predetti così come profonda è la stima per tutti coloro che quotidianamente lottano con coraggio e determinazione, in una terra difficile, per contrastare la mafia ed ogni forma di espressione della criminalità". "Da calabresi - aggiunge - si è feriti nel vedere le difficoltà di una terra stupenda e purtroppo incapace ad isolare pienamente la prepotenza e la violenza ma da amministratori ci si deve ancor di più sentire investiti della responsabilità di governare il territorio con legalità e per la legalità. Sono illusi coloro che credono di poter fermare la forza della giustizia e del buon governo attraverso la cultura della paura e la concretezza del male; la società civile, infatti, deve con determinazione scendere in campo oggi a difesa di due professionisti che svolgono il loro compito l'uno contrastando senza timore alcuno la criminalità organizzata e l'altro svolgendo la propria attività amministrativa nel rispetto delle regole e senza condizionamenti. La prima sconfitta delle mafie deriva proprio dalla reazione alle loro prepotenze e violenze con univoca e forte sinergia intellettuale ed ancora una volta credo sia indispensabile una risposta di coeso ed orgoglioso coraggio da parte di tutto il popolo calabrese. Il brillante lavoro della Magistratura e delle Forze dell'ordine deve essere supportato dall'impegno civile di tutti e soprattutto dall'apparato politico che non deve avere timore di contrastare le illegalità e gli abusi e deve indirizzare il suo agire nell'interesse esclusivo della comunità che amministra ricordando che il popolo calabrese merita oramai di uscire definitivamente dalla cappa della sopraffazione violenta ed omertosa".

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