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    Finti agenti incappucciati a casa del figlio di Gratteri

     

    Finti agenti incappucciati a casa del figlio di Gratteri

    16 gen 16 Hanno suonato al campanello dell'appartamento dove vive uno dei figli del procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri dicendo di essere poliziotti, ma dopo un po', quando il giovane si è affacciato sul pianerottolo non vedendo arrivare nessuno, ha notato due persone incappucciate scendere le scale dal piano di sopra al suo. L'episodio, secondo quanto si è appreso, è avvenuto nei giorni scorsi a Messina, dove il figlio di Gratteri abita in un palazzo vicino all'università che frequenta. Il giovane ha subito avvertito la polizia, che ha avviato le indagini per chiarire l'episodio, ed il padre che in quei giorni si trovava all'estero. Gratteri è uno dei magistrati più impegnati nella lotta alla 'ndrangheta ed ai suoi traffici miliardari, soprattutto di stupefacenti. Proprio su questo fronte Gratteri ha coordinato decine di inchieste che hanno portato all'arresto di narcotrafficanti ed al sequestro di ingenti quantità di cocaina provenienti dal centro America. Negli ultimi mesi è stato impegnato anche nella presidenza della commissione incaricata dal premier Matteo Renzi di apportare modifiche al codice penale. Secondo quanto si è appreso, nonostante l'episodio ancora da chiarire, il figlio di Gratteri continuerà a frequentare l'università di Messina.

    Le indagini. La polizia di Messina sta indagando su un presunto episodio intimidatorio che riguarda il figlio del procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. Secondo il ragazzo che abita in un edificio vicino all'Università di Messina dove studia, qualcuno avrebbe suonato al campanello del suo appartamento presentandosi come poliziotti: ma dal pianerottolo il ragazzo avrebbe poi notato due persone incappucciate scendere le scale dal piano sopra al suo. Gratteri è uno dei magistrati maggiormente esposti nella lotta alla 'ndrangheta con specifico riferimento al traffico di stupefacenti.

    Reazioni e Commenti

    Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, non appena saputa la notizia dell'episodio misterioso ed inquietante che ha coinvolto il figlio di Nicola Gratteri, ha telefonato al magistrato per informarsi di quanto accaduto e per esprimergli la sua vicinanza. Nel corso del colloquio, Oliverio - secondo quanto si è appreso - ha anche sottolineato la necessità di un'azione sempre più forte a tutela della posizione di Gratteri, magistrato impegnato in delicatissime indagini sulla 'ndrangheta.

    "Tutto il Gruppo Cooperativo GOEL esprime piena e forte solidarietà personale a Nicola Gratteri, a suo figlio e alla sua famiglia". E' quanto si legge in una nota del Gruppo. "La 'ndrangheta - afferma il presidente Vincenzo Linarello - non si sogni di toccare Nicola Gratteri e la sua famiglia. Tutto il popolo calabrese onesto e perbene è al suo fianco, tutto il popolo italiano lo stima e lo ammira. La comunità di GOEL è schierata al fianco di Nicola Gratteri ed è pronta a mobilitarsi in tutte le proprie espressioni". GOEL, conclude la nota, "chiede al Governo un'azione straordinaria di repressione contro la 'ndrangheta: debellarla deve essere al primo posto in uno Stato che si voglia definire democratico. Non si può più tollerare l'esistenza di questa organizzazione criminale".

    "L'inquietante episodio denunciato dal figlio del dott. Nicola Gratteri segnala, ancora una volta, il rischio che corre un uomo impegnato a difesa della legalità e contro le organizzazioni criminali". Lo afferma in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo. "Questo rischio - prosegue - è purtroppo esteso alle persone a lui più care. Lo Stato protegga con ogni mezzo il dott. Gratteri ed i suoi familiari, costretti a vivere nella paura perché l'azione incisiva e vera del procuratore è riuscita ad incidere sugli interessi del narcotraffico ed a svelare intrecci affaristici a più livelli. Sono certo che il dott. Gratteri non recederà, ma è altrettanto fondamentale che attorno al suo lavoro vi sia solidarietà, sostegno istituzionale e apprezzamento popolare".

    "Il grave episodio di intimidazione perpetrato nei giorni scorsi ai danni del figlio di Nicola Gratteri, uno dei magistrati più esposti sul fronte della lotta alla 'ndrangheta, dimostra, qualora ce ne fosse ancora bisogno, il grado di pervasività e pericolosità della criminalità calabrese". Lo afferma la deputata del Pd Enza Bruno Bossio. "La circostanza che Nicola Gratteri, proprio in questi giorni, sia impegnato in un difficile e importante lavoro di indagine sul traffico di droga internazionale che ha proprio nelle 'ndrine calabresi il 'cervello operativo' - prosegue - non può che destare viva preoccupazione. Occorre garantire a Nicola Gratteri ed alla sua famiglia la necessaria sicurezza per potere continuare un lavoro che sta dando colpi decisivi alla 'piovra' calabrese. Vicino a quest'uomo coraggioso ed alla sua famiglia oggi non ci sono soltanto le istituzioni e lo Stato ma tutta la società civile della Calabria"

    "Vicinanza a Nicola #Gratteri e alla sua famiglia. Siamo al suo fianco nel grande lavoro che compie per una regione libera dalla criminalità". Così, su Twitter, il deputato del Pd componente della Commissione Antimafia, Ernesto Magorno esprime la propria vicinanza a Nicola Gratteri.

    "Sono totalmente vicino al dottor Nicola Gratteri, vittima ancora una volta di un episodio inquietante denunciato dal figlio. Ciò che è accaduto dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, il rischio che corre Gratteri, da sempre impegnato nella difesa della legalità contro le organizzazioni criminali e non soltanto contro la 'Ndrangheta". Lo afferma il capogruppo al Senato del Movimento 5 Stelle e componente della Commissione Antimafia Mario Michele Gianrusso. "Chiediamo la massima sicurezza per il dottor Gratteri e i suoi famigliari perché non vivano nella paura. Sono convinto che Gratteri non indietreggerà di un millimetro rispetto alle sue lotte che sono un vanto per l'Italia e che meritano sostegno istituzionale oltre che solidarietà e apprezzamento dell'intera società".

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