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    La nuova caserma dei CC di Rosarno nelle ville confiscate ai Bellocco

     

     

    La nuova caserma dei CC di Rosarno nelle ville confiscate ai Bellocco

    26 apr 16 Una nuova sede per il Comando dei carabinieri di Rosarno, simbolo e presidio di legalità, prenderà vita grazie ai lavori di ristrutturazione di due immobili confiscati alla 'ndrangheta. I lavori dureranno 18 mesi e interesseranno due ville confiscate alla cosca Bellocco, una delle più potenti della 'ndrangheta. Una è destinata ad ospitare gli uffici e l'alloggio del comandante e l'altra gli alloggi per i militari in servizio alla Tenenza. Il costo complessivo finanziato direttamente dallo Stato è di circa 850 mila euro. Alla cerimonia per l'avvio dei lavori e la formale consegna degli immobili alla ditta Zenit Consorzio Stabile hanno partecipato il direttore generale dell'Agenzia del Demanio Roberto Reggi, il comandante interregionale Calabria-Sicilia dei Carabinieri Sergio Ghiselli e quello provinciale Lorenzo Falferi, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Gaetano Paci, il segretario generale del Comune di Rosarno Mariella Alati e Matilde Pirrera dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Il complesso immobiliare abusivo è stato destinato dall' Agenzia del Demanio all'Arma dei Carabinieri che fino ad ora pagava un canone di affitto. Il Comune di Rosarno, con l'approvazione del progetto definitivo di recupero dei due edifici, ha attivato la Variante di Piano consentendo così di regolarizzare anche la posizione urbanistica degli immobili. Con l'avvio dei lavori di genera, da una parte un risparmio per le casse dello Stato con la chiusura della locazione passiva e, dall'altra, un rilevante impatto sociale con il ripristino della legalità e il presidio del territorio in un luogo simbolo per la lotta alla criminalità organizzata. "Questa operazione - ha detto Reggi - rappresenta un importante esempio di proficua collaborazione tra le Amministrazioni pubbliche che, quando si uniscono e lavorano insieme con lo stesso obiettivo, riescono a dare una risposta forte e chiara ai cittadini. Lo Stato si riappropria di luoghi sottratti alla criminalità organizzata e li utilizza per potenziare il controllo sul territorio, riuscendo al contempo a razionalizzare l'utilizzo degli spazi in uso alle amministrazioni e ad abbattere i costi delle locazioni, con un notevole risparmio per le casse dello Stato". "La manifestazione di oggi - ha detto il generale Ghiselli - ha una valenza simbolica per quello che si porta dietro. Il sequestro prima, la confisca poi e la destinazione finale successivamente di questa struttura. E quando qui sarà ufficialmente aperto un presidio funzionale dell'Arma si garantirà il rispetto della legge e la vicinanza alla popolazione di Rosarno che in questo modo tornano ad usufruire di un bene strappato alle famiglie di 'ndrangheta". Paci si è detto lieto "di partecipare a questo evento perché oggi si realizza uno dei momenti più importanti alla lotta alla criminalità rosarnese che è tra le più potenti e pericolose. La consegna di questi beni dice che lo Stato è più forte della 'ndrangheta".

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