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    Mercato del lavoro in piena crisi, Cosenza tra le peggiori al Sud

     

    Mercato del lavoro in piena crisi, Cosenza tra le peggiori al Sud

    06 apr 16 Il mercato del lavoro nel 2015 è ancora lontano dai livelli di prima della crisi in 72 province su 110, che vedono un calo degli occupati rispetto al 2007. E al Sud in particolare l'unica provincia con una crescita dei livelli occupazionali è Brindisi. Ma al Sud spicca il trend negativo. Tra le peggiori perfomance c'è, tra le latre, Cosenza con un calo di 29.239 unità.

    Il dato emerge da un'analisi del Centro Studi ImpresaLavoro basata sui dati Istat. Anche rispetto al 2014, nonostante l'aumento degli occupati dello 0,83% nell'insieme del territorio nazionale, la crescita è concentrata in 67 province, mentre le altre 43 vedono un arretramento rispetto ai livelli del 2014. La performance migliore nel periodo 2007-2015 è quella della provincia di Roma, con un saldo positivo di 163.100 unità, molto davanti a Milano (considerata insieme alla provincia di Monza e Brianza, creata dopo il 2007, +31.207), Firenze (+17.326), Bolzano (16.744) e Viterbo (+13.302). Bene, al Nord, anche Pavia (+13.142), Trento (+10.696), Lodi (+4.928), Alessandria (+3.956) e Verona (+2.217). Al Centro emergono i risultati di Rimini (+11.475), Pisa (+8.568), Forlì-Cesena (+7.564), Livorno (+6.474) e Bologna (+5.069). Mentre tra le province del Sud l'unica ad avere un saldo leggermente positivo rispetto al 2007 è Brindisi (+591).

    Crollo al Sud. I cali più significativi al Mezzogiorno riguardano Napoli (-65.460), Barletta-Andria-Trani più Bari e Foggia (-62.186), Palermo (-41.012), Cosenza (-29.239) e Messina (-28.455). È molto negativa anche la performance delle province sarde che, aggregate, perdono 40.862 posti di lavoro rispetto al 2007. Al Nord, le province con il peggiore saldo occupazionale sono Torino (-23.356), Padova (-21.305), Varese (-17.344) e Udine (-15.385). Mentre al Centro spiccano, in senso negativo, Pesaro e Urbino (-17.369), Ferrara (-14.767) e Modena (-9.598). "La crisi - commenta il centro studi ImpresaLavoro - sembra aver ulteriormente ampliato il divario tra le aree economicamente più avanzate del Paese e quelle - soprattutto al Sud - che invece sembrano ancora stentare nel riprendersi dalla crisi economica cominciata ormai 8 anni fa".

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