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    Smantellata la tendopoli di Vaglio Lise

     

    Smantellata la tendopoli di Vaglio Lise

    12 ott 15 È iniziato nella mattinata lo smantellamento della tendopoli rom di Cosenza che ospita circa 350 persone. Alcuni rom rimarranno nella provincia, molti altri si trasferiranno in altre località del Paese. Solo in pochi torneranno Romania. "Non sappiamo bene cosa fare - dicono - qui nessuno ci affitta una casa, proveremo a spostarci". L'amministrazione comunale ha deciso di dare un sostegno economico ai rom per lasciare il campo di emergenza di Vagliolise. In particolare sono stati assegnati 600 euro ad ogni capofamiglia più altri 300 euro per ciascun componente del nucleo familiare.

    Smantellato il campo. Una volta smantellato il campo rom che era stato costruito abusivamente sui margini del fiume Crati, oggi - rispettando il cronoprogramma annunciato dal sindaco Mario Occhiuto (sul fatto che si sarebbe appunto trovata una soluzione entro e non oltre i tre mesi) - attraverso una imponente operazione di coordinamento congiunta, il Comune di Cosenza ha avviato lo smantellamento anche del campo temporaneo che l’Amministrazione, dopo l’abbattimento delle baracche sul fiume, aveva allestito la scorsa estate a Vaglio Lise per consentire ai cittadini rom di vivere in condizioni più sicure e igieniche.

    Liberata definitivamemte l'area. Nel giro di 48 ore l’intera area nei pressi della stazione ferroviaria sarà liberata e le famiglie rom lasceranno definitivamente le tende con il supporto di un contributo economico comunale. Il campo che si sta smontando – è fondamentale sottolinearlo – è un campo di protezione civile che rimarrà in dotazione al Comune di Cosenza. E’ costituito da 44 tende, 400 brandine, un impianto di videosorveglianza e 10 box per doccia. Tutte le attrezzature finora utilizzate a Vaglio Lise saranno quindi completamente smontate, sanificate e portate in custodia presso il deposito della Protezione civile.

    Il Comune si dota così di un campo di emergenza. L’Amministrazione comunale, grazie a questo investimento, d’ora in poi, davanti ad eventuali casi di emergenza, sarà in grado di adibire un campo di soccorso temporaneo in sole 12 ore. Tornando allo smantellamento in corso coordinato dal Gabinetto del Sindaco, allo scopo di assicurare la massima trasparenza, il settore Servizi Sociali di palazzo dei Bruzi si sta avvalendo di una interprete che traduce la dichiarazione sottoscritta dai cittadini rom, dichiarazione redatta sia in lingua italiana che in rumeno, e certificata dal tribunale di Cosenza. Per lo svolgimento delle operazioni di trasloco, è in moto tutta la macchina comunale con il coinvolgimento di 50 persone.

    Coinvolte tutte le forze del territorio. Lo staff del primo cittadino, insieme al vice sindaco Luciano Vigna, dirige le attività a cui stanno contribuendo, con intensa e fattiva partecipazione, il Comando dei Vigili urbani, il settore Bilancio, la Protezione civile, i Servizi sociali, il settore manutenzione e lavori pubblici, la ditta Ecologia Oggi per quanto riguarda la bonifica degli spazi. Non manca la preziosa collaborazione della Prefettura, della Questura e del Comando Provinciale dei Carabinieri di Cosenza. Com’è noto, la risoluzione delle problematiche legate alla presenza del campo rom (mancata sicurezza, precaria situazione igienico-sanitaria, tasso elevato di criminalità e prostituzione) è stata fra le priorità dell’agenda politico-amministrativa del sindaco Occhiuto fin dal suo insediamento.

    Tutelati diritti umani. Su tutto, la volontà di tutelare i diritti umani e civili di questi cittadini, con il chiaro indirizzo di compiere azioni concrete che conducessero a migliori condizioni esistenziali nonché a reali forme di integrazione. “Avevamo garantito che in tre mesi avremmo smantellato il campo temporaneo e così è stato – afferma con soddisfazione il sindaco Mario Occhiuto – Mi fa piacere sottolineare che tutto si è risolto senza azioni cruente, ma con il dialogo e la condivisione, mentre abbiamo constatato che alcune forze lavoravano contro per evitare di farci risolvere un problema atavico. Nell’arco di questo periodo hanno tentato di strumentalizzare gli ottimi risultati raggiunti provando a mettere cittadini contro cittadini, paventando addirittura la nascita di due campi rom e adducendo altre invenzioni al fine di fare propaganda politica. Ma noi preferiamo la politica del fare. Hanno avanzato polemiche sulle spese quando invece, con tale operazione, abbiamo risparmiato notevolmente per il futuro. E’ bene infatti sottolineare che la gestione del campo (sia quello abusivo che quello di emergenza con tende) sarebbe costata molto di più mese dopo mese. E, oltre al risparmio economico, c'è un enorme beneficio in termini di costi sociali e problemi che si sarebbero scaricati sulla comunità come già avvenuto in passato. Con poche centinaia di migliaia di euro, contro le decine di milioni spese in passato, possiamo affermare di avere offerto una opportunità solo a chi voleva autonomamente integrarsi allontanando già mesi fa i cittadini dediti ad atti delinquenziali”.

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