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    Vacche sacre nel reggino, avviati controlli dei CC

     

     

    Vacche sacre nel reggino, avviati controlli dei CC

    14 mag 15 È partita l'attività di controllo e di monitoraggio da parte dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria del fenomeno delle cosiddette "vacche sacre", i bovini di proprietà di affiliati alla 'ndrangheta che vengono lasciati vagare liberamente su strade a terreni agricoli privati, con conseguente pericolo per la circolazione stradale e ferroviaria e danni ingenti per la colture agricole. I controlli fanno seguito all'ordinanza emessa dal prefetto, Claudio Sammartino, con la quale, "per ragioni di grave necessità ed urgenza", è stato disposto l'abbattimento di animali vaganti, in particolare bovini, "nel caso in cui - si afferma nel provvedimento - dovessero creare situazioni di pericolo concreto per l'incolumità delle popolazioni e per la sicurezza della circolazione stradale e ferroviaria". Secondo quanto riferito dai carabinieri, negli ultimi tre anni sono stati segnalati in tutto il territorio provinciale 31 avvistamenti di bovini vaganti. Gli incidenti causati dalla presenza incontrollata degli animali sono stati tre, due ferroviari, nel tratto della linea jonica compreso tra Bova Marina e Monasterace, ed uno lungo una strada provinciale, dove una vacca è stata investita da un'automobile. La presenza dei bovini, in 28 casi sui 31 segnalati, non ha provocato conseguenze grazie al pronto intervento dei carabinieri. L'avvistamento dei capi di bestiame vaganti ha portato alla denuncia all'autorità giudiziaria di 37 persone, ma le indagini proseguono incessantemente per tenere la situazione sotto controllo. Dall'ordinanza emessa dal prefetto Sammartino, comunque, si fa rilevare ancora negli ambienti investigativi, non deriva alcuna situazione da "far-west", come è stato paventato da alcuni. La realtà è è che il provvedimento che è stato emesso consente tecnicamente di intervenire in caso di presenza di bovini vaganti, eliminando situazioni di potenziale pericolo per l'incolumità pubblica. Il vero problema, però, riferiscono ancora gli investigatori, è rappresentato dal timore di molte persone a denunciare la presenza di "vacche sacre" su loro proprietà o per strada per il timore di subire ritorsioni. Elemento che rende difficile l'accertamento dell'esatta portata del fenomeno, le cui dimensioni, comunque, appaiono ben più consistenti rispetto a quanto emerge dai dati ufficiali su cui possono contare la magistratura e le forze dell'ordine.

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