NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

    Beni per 80 mln sequestrati ad imprenditore organico alla cosca Mancuso

     

    Beni per 80 mln sequestrati ad imprenditore organico alla cosca Mancuso

    30 lug 15 - È in corso, dalle prime ore di questa mattina, una vasta operazione della Dia di Catanzaro finalizzata al sequestro di beni, per un valore di 80 milioni di euro, riconducibili all'imprenditore Antonino Castagna, di 65 anni, ritenuto organico alla cosca Mancuso della 'ndrangheta. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Vibo Valentia, su proposta del Direttore della Dia, sulla base di complessi accertamenti patrimoniali. I dettagli dell'operazione saranno forniti nel corso di una conferenza stampa che avrà luogo alle 11, nella sede della Sezione operativa Dia di Catanzaro, che ha eseguito gli accertamenti che hanno portato al sequestro, alla presenza del Procuratore distrettuale aggiunto, Vincenzo Luberto, del Capo del Centro operativo Dia di Reggio Calabria, Gaetano Scillia, e del Capo della Sezione operativa di Catanzaro, Antonio Turi.

    Sarebbe cresciuto economicamente grazie alla sua vicinanza alla 'ndrangheta Antonino Castagna, l'imprenditore di 64 anni di Jonadi (Vibo Valentia) al quale stamattina la Dia ha sequestrato beni per 80 milioni di euro. È quanto è emerso dalle indagini condotte sul conto di Castagna del Centro operativo di Catanzaro della Dia, che ha eseguito il sequestro. Castagna, titolare di un'azienda che opera nel settore delle costruzioni metalmeccaniche per industrie petrolchimiche, farmaceutiche ed alimentari, con esportazioni anche all'estero, tra l'altro, è stato arrestato nel 2013 nell'ambito dell'operazione Black Money con l'accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso. Il provvedimento di sequestro è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Vibo Valentia su proposta del Direttore della Dia, Nunzio Antonio Ferla. Dalle indagini, riferisce la Dia in un comunicato, sono emerse la pericolosità sociale di Castagna in relazione alla sua contiguità con la cosca Mancuso della 'ndrangheta e la sproporzione tra il suo patrimonio ed i redditi dichiarati. Gli accertamenti patrimoniali sul conto di Castagna hanno interessato un arco temporale compreso tra il 1984 ed il 2013, "con riferimento al quale - riferisce la Dia - l'autorità giudiziaria ha ritenuto che la crescita e l'accumulo di ricchezza da parte dello stesso siano state agevolate dalla sua appartenenza alla citata consorteria criminale". Il sequestro ha riguardato sei società con sede a Vibo Valentia; 26 immobili, fra cui terreni per 6.500 metri quadrati; 27 beni mobili, tra cui due imbarcazioni d'altura, e 44 rapporti finanziari.

    Luberto: sottrarre denaro alle cosche. "Dobbiamo sottrarre alle cosche la loro disponibilità economica. Non si può non doppiare le misure cautelari con la privazione dei beni". A dirlo è stato il procuratore aggiunto di Catanzaro Vincenzo Luberto incontrando i giornalisti insieme al capo centro della Dia di Reggio Calabria Gaetano Scillia, al responsabile del centro Dia di Catanzaro Antonio Turi ed al ten. col. Michele Conte per illustrare l'operazione che ha portato al sequestro di beni per 80 milioni di euro all'imprenditore Antonio Castagna. Luberto ha espresso la "massima soddisfazione" per la decisione del Tribunale di Vibo Valentia e per "i risultati ottenuti dalla Dia in forte sinergia con la Dda che fornisce la prova dell'intraneità di Castagna con la cosca dei Mancuso". "I numeri - ha sostenuto Scillia - testimoniano l'impegno della Dia in Calabria per l'aggressione ai patrimoni. In 17 mesi è stato di 750 milioni il valore di beni sequestrati o confiscati. Numeri importanti per le risorse di cui disponiamo. nel caso specifico siamo partiti dall'analisi dei dati raccolti nell'operazione Dinasty sulla cosca Mancuso sino al 2003 e abbiamo continuato con gli indizi raccolti in Black money". L'operazione di oggi, è stato il commento di Turi, conferma "la linea della Dia di individuazione dei patrimoni illeciti come obiettivo strategico. Da qui una serie di investigazioni che hanno permesso di attingere elementi per giungere al sequestro. Castagna è diventato un importante imprenditore cresciuto all'ombra dei Mancuso. Tra i beni che gli abbiamo sequestrato ci sono anche auto di lusso, tra le quali una Ferrari, e due imbarcazioni di altura". Conte, infine, ha evidenziato come "spesso sia difficile individuare le vittime dai carnefici. Le aziende di Castagna operano nel settore metallurgico e forniscono materiale per oleodotti".

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Cerca con nell'intero giornale:

    -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

     

     

 


    Facebook
 Ultime
 

Multimedia


 

Web TV -  Video

 

 
Home . Cronaca . Politica . Area Urbana . Speciali . Video . Innovazione . Universtitą . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso e' consentito solo previa autorizzazione scritta dell'editore