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    Protesta degli LSU/Lpu, A3 bloccata a Cosenza, code. Bloccati traghetti a Villa

     

    Protesta degli LSU/Lpu, A3 bloccata a Cosenza Nord, code. Bloccati traghetti a Villa

    28 lug 15 Un gruppo di lavoratori Lsu e Lpu calabresi sta inscenando una manifestazione di protesta a Cosenza bloccando lo svincolo dell'A3. L'iniziativa è stata promossa dopo che in Senato, ieri, non è stato inserito il decreto in favore degli Lsu-Lpu nel decreto legge sugli enti locali. A causa della protesta si registrano già già lunghi incolonnamenti tra gli svincoli di Cosenza nord e Cosenza sud, con pesanti disagi per gli automobilisti.

    Predisposti percorsi alternativi. Per attenuare i disagi provocati dalla protesta in atto da parte dei lavoratori Lsu-Lpu sull'A3 all'altezza dello svincolo di Cosenza nord la Polizia stradale ha predisposto percorsi alternativi. È stata disposta, in particolare, l'uscita obbligatoria per gli autoveicoli diretti a nord a Cosenza sud, con rientro a Montalto Uffugo. Percorso inverso per chi procede in direzione sud, con uscita obbligatoria a Montalto Uffugo e rientro a Cosenza sud.

    Bloccati traghetti a Villa. Stanno protestando anche a Villa San Giovanni, bloccando l'imbarco delle automobili sui traghetti privati in partenza per Messina, oltre che allo svincolo di Cosenza nord dell'A3, i lavoratori Lsu e Lpu calabresi per il mancato inserimento ieri al Senato di un provvedimento in loro favore nel decreto legge sugli enti locali. Un centinaio di lavoratori stanno attuando un presidio nel piazzale degli imbarcaderi, impedendo alle automobili di raggiungere i traghetti.

    Protesta anche in stazione FS Villa S.G. Si è spostata nella stazione Fs di Villa San Giovanni, con un presidio sui binari che sta determinando forti rallentamenti per il traffico ferroviario, la protesta dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. I manifestanti, secondo quanto riferito dalla Polfer, hanno dapprima attuato un vero e proprio blocco dei binari. Successivamente si sono spostati dalla linea ferrata, ma la loro presenza nella stazione sta provocando conseguenze per l'arrivo ed il passaggio dei treni.(

    Usb: Proteste non si fermeranno. "Il Governo ha deciso di isolare la Calabria economicamente e politicamente ed i lavoratori e l'Unione sindacale di base hanno deciso allora, a loro volta, di isolare anche le vie di accesso alla regione". Lo afferma, in una nota, la Federazione regionale dell'Unione sindacale di base. "Le proteste - aggiunge - non si fermeranno nella speranza che il Governo si ravveda e individui una soluzione a questa vertenza, attendendo anche passi ben precisi da parte della politica calabrese. L'Unione sindacale di base è da sempre a fianco di questi lavoratori ed in queste ore sta facendo le proprie pressioni politiche a livello centrale per un intervento in extremis che scongiuri l'esito di questo ennesimo affronto nei confronti della Calabria. Riteniamo davvero sconcertante la politica del Governo Renzi che, dopo essere venuto in Calabria per rassicurare tutti riguardo l'occupazione, attua poi una radicale politica di tagli, chiudendo le Province ed uffici statali e, nel nostro caso, mandando a casa oltre cinquemila lavoratori".

    - "La bocciatura al Senato dell'emendamento per la stabilizzazione dei 5.000 lavoratori Lsu-Lpu calabresi rappresenta un momento drammatico per l'intera regione e per il Governo Oliverio che aveva investito risorse finanziarie proprie importanti, senza oneri aggiuntivi a carico dello Stato centrale, per l'occupazione definitiva di una sacca di precari storici, le cui legittime aspettative sono state, dopo venti anni di limbo, inesorabilmente affossate da una classe politica debole e miope". E' quanto afferma il consigliere regionale del Pd Domenico Battaglia. "Incomprensibili le ragioni sottese a questa decisione - prosegue Battaglia - considerato che il costo di tutta l'operazione di stabilizzazione è a totale carico della Regione. Siamo dinanzi all'ennesima sonora bocciatura della rappresentanza governativa nazionale e di tutta la deputazione calabrese che si dimostra molto attenta, operativa e presente quando si tratta di assegnare e distribuire 'poltrone' ed incarichi, e completamente disattenta e distratta quando nelle Aule parlamentari vengono affrontate questioni e problematiche decisive per il futuro di migliaia di cittadini e famiglie calabresi. In ultima analisi - conclude Battaglia - si chiede ai senatori della maggioranza di dissociarsi in sede di votazione sulla fiducia al disegno di legge 'Enti locali', marcando così una distanza politica da un provvedimento che vede escluse le aspettative dei lavoratori calabresi".

    "Siamo stati stamattina al fianco dei lavoratori Lsu/ Lpu defraudati di un loro diritto". Lo afferma il consigliere regionale dei Democratici progressisti Giuseppe Giudiceandrea. "Cinquemila persone, cinquemila famiglie che avevano visto stanziati dalla Regione quei 38 milioni di euro utili alla loro stabilizzazione - prosegue - oggi per un cavillo del Senato, vedono svanire nel nulla questa speranza. Siamo convinti che i parlamentari calabresi faranno di tutto perché questo emendamento venga reinserito nel maxiemendamento in lavorazione oggi alla Camera e , qualora ciò non dovesse avvenire, siamo pronti alle forme di protesta anche più eclatanti. E' irragionevole il non inserimento dell'emendamento relativo ai lavoratorilsue Lpunel Maxiemendamento, ancora di più perché sarebbe stata un'operazione a costo zero per lo Stato: la Regione aveva già stanziato i fondi dalle sue risorse per la causa. Un atto che non arricchisce il Governo ma impoverisce la collettività e soprattutto mortifica ancora una volta la Calabria. Il mio gruppo consiliare ed io siamo al fianco dei lavoratori calabresi , come del resto il presidente Oliverio e tutto il gruppo consiliare del Pd e li sosterremo in ogni loro forma di legittima rimostranza e lotta".

    Il mancato inserimento nel maxi emendamento della proposta presentata dai senatori Lo Moro e D'Ascola è un atto di straordinaria ottusità e di disprezzo verso alcune migliaia di Lsu e Lpu calabresi". Così Aldo Libri, del coordinamento provinciale Sul di Reggio. "Avevamo salutato con gran soddisfazione la legge che consentiva la stabilizzazione di Lsu e Lpu - prosegue - pur attraverso un contorto tragitto di contrattualizzazioni ripetute. In generale, riteniamo che sia da valutare positivamente ogni provvedimento che vada a scalfire l'enorme bacino del precariato calabrese ed italiano, anche parzialmente. In aggiunta avevamo apprezzato molto la decisione del presidente della Giunta regionale Mario Oliverio che disponeva un intervento economico consistente, pari a 38 milioni di euro, per favorire le stabilizzazioni decise. Era, a nostro parere, un tardivo e parziale risarcimento nei confronti di donne e uomini calabresi che da oltre un quindicennio lavorano nelle amministrazioni pubbliche e che, spesso, reggono uffici di interesse strategico per i comuni. Speriamo che le proteste dei lavoratori e da diverse fonti istituzionali, politiche e sindacali contribuiscano a far rinsavire il Governo e che la deputazione calabrese si muova rapidamente e decisamente per riparare al terribile errore. Se così non fosse si aprirebbe una stagione di lotta e di contenziosi legali su tutto il fronte della pubblica amministrazione".

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