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    La cena non è pronta e minaccia la moglie col coltello, un arresto dei CC a Scalea

     

    La cena non è pronta e minaccia la moglie col coltello, un arresto dei CC a Scalea

    27 lug 15 Ubriaco, ha minacciato la moglie con un coltello davanti ai figli di 13 ed 11 anni perché la cena non era pronta ma la donna è riuscita a chiamare i carabinieri che hanno arrestato il marito romeno per maltrattamenti in famiglia. La donna ha poi raccontato ai militari che le minacce e le violenze da parte del marito andavano avanti da anni e che proprio qualche giorno fa l'uomo l'aveva picchiata colpendola con alcuni soprammobili per punirla per il ritardo che aveva fatto nel rientrare a casa. Continuano così le operazioni dei Carabinieri di Scalea (CS) per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne specialmente quando è posto in essere da membri del medesimo nucleo familiare. I militari della locale Stazione, supportati in fase esecutiva dai militari del N.O.R.M., hanno posto così fine ad una brutta storia di maltrattamenti in famiglia che andava avanti da diversi anni. Grazie all’aiuto dei militari, la vittima di violenza si e determinata a denunciare i reati subiti ed uscire, così, da quella spirale di umiliazioni e vessazioni che era costretta a subire da diversi anni, unitamente ai propri figli, per vergogna e paura dal proprio marito, un muratore rumeno di 48 anni. L’uomo è stato arrestato dai militarri all’apice dell’ennesima lite quando, tornato ubriaco a casa non avendo trovato la cena pronta, ha minacciato di morte la moglie con un coltello da cucina alla presenza dei figli minori rispettivamente di 13 ed 11 anni. La donna, rifugiatasi in camera con i propri figli a chiamato il numero di pronto intervento 112 permettendo ai Carabinieri di intervenire tempestivamente e di fermare l’uomo che nel frangente si era allontanato tentando invano di far perdere le proprie tracce. La donna ha denunciato che la condotta dell’uomo si protraeva in realtà da diversi anni, e che proprio qualche giorno prima lo stesso l’aveva picchiata colpendola con alcuni soprammobili per punirla per il ritardo che aveva fatto nel rientrare a casa e che lei aveva sempre cercato di gestire il marito, perdonandolo e giustificandolo agli occhi dei figli e dei parenti. L’uomo è stato associato al carcere di Paola a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

     

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