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    Mendicino celebra la giornata del rifugiato con i ragazzi del centro Sprar

     

    Mendicino celebra la giornata del rifugiato con i ragazzi del centro Sprar

    27 giu 15 " Tutti siamo nati per essere fratelli". Ed ancora: " Non esistono le razze, ma i razzisti". E poi: " Ogni essere umano è unico. Rispettiamo le differenze". Sono questi alcuni significativi messaggi letti dai piccoli bambini e bambine di Mendicino che hanno celebrato, insieme ai ragazzi minorenni del centro Sprar, la giornata del rifugiato voluta fortemente dall'Amministrazione comunale del luogo. Una significativa, quanto emozionante, iniziativa che ha coinvolto grandi e piccini nello splendido scenario di Palazzo Campagna, tirato a lucido da qualche settimana. Mariateresa Mancini, assessore alle Politiche sociali, più di ogni altro ha voluto organizzare tale evento. Non solo per la collaborazione tra Comune e associazioni ma anche per una sana giornata all'insegna della solidarietà tra popoli e rispetto reciproco delle civiltà. D'altronde proprio Mendicino ospita un centro di accoglienza per minori di immigrati. Abil, ad esempio, del Senegal ieri era euforico. Con lui altri 16 "amici-immigrati-viaggiatori" che grazie alle cure del centro Sprar studiano, lavorano e sono impegnati per la comunità. " Danno più loro a noi che viceversa", ha finanche ammesso l'assessore Mancini, emozionata più che mai per una data importante ed ormai quasi una tradizione del paese, considerato già il successo per il secondo anno consecutivo di questa manifestazione denominata "Mendicino abbraccia il Mondo". Diversi i momenti allora da raccontare: il dibattito, ad esempio. Con ospiti importanti: dal sindaco Antonio Palermo al collega di San Basile, Vincenzo Tamburi. Dal presidente della cooperativa "il Delfino" don Salvatore Vergara, alla referente del centro di San Sosti, Anna Maria Calonico ed a concludere il dibattito Giovanni Manoccio responsabile del coordinamento provinciale dei centri sprar della provincia di cosenza. E poi la bella mostra fotografica "non sono razzista, ma" che ha spiegato Cettina Santangelo a nome del gruppo; la degustazione di piatti tipici etnici ed anche il dj set a cura di Radio Way, radio che si occupa, manco a dirlo, di sociale. Per i più piccini all' esterno di palazzo Campagna l'Associazione “Progetto Sociale Onlus” ha curato invece le attività di intrattenimento. All'interno della manifestazione l'assessore Mancini ne approfitta x lanciare un'iniziativa ideata dall'amministrazione comunale e dall'associazione il delfino denominata "aggiungi un posto a tavola",l'assessore chiede a tutte le famiglie del Paese di invitare una sera a cena alcuni ragazzi ospiti del centro,ciò al fine di trasformare in realtà i tanti bei concetti come l'interazione,l'accoglienza,la solidarietà, trattati in questa manifestazione, Un progetto che vuole essere di esempio per il territorio. I tantissimi cittadini accorsi, per l'iniziativa, sono rimasti sorpresi da molti fogli in bianco sospesi in aria: i nomi, i cognomi, i volti cioè di tutti quei morti che ancora oggi tristemente non si riescono a salvare nel nostro mare. Anche su questo occorre riflettere. Mendicino, per un giorno, al centro di un dibattito che non può più avere colori diversi. Come le mani dei rifugiati, quelle delle bambine e quelle di amministratori,politici e operatori che devono, necessariamente, stringersi e intrecciarsi.

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