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    Parte da Reggio la carovana antimafia

     

     

    Parte da Reggio la carovana antimafia

    10 giu 15 E' partita oggi da Reggio Calabria la 21/ma edizione della Carovana internazionale antimafie, organizzata da Arci, Libera, Avviso pubblico e sindacati Cgil, Cisl e Uil. "Le periferie al centro", il tema guida di quest'anno, annunciato nella conferenza stampa di presentazione a Palazzo San Giorgio, sede del Comune di Reggio. "Dal '95, anno di avvio di questa esperienza - ha spiegato Alessandro Cobianchi, coordinatore nazionale Arci per la Carovana - esplodevano le bombe nelle città. Nel tempo le mafie si sono trasformate e si deve necessariamente modificare l'antimafia sociale. Su questo aspetto le periferie, luoghi di degrado, emarginazione, ingiustizie ed illegalità, rappresentano un luogo caratterizzante del nostro pensiero. Luoghi dove raccontare la denunzia, ma anche le buone pratiche messe in atto in diverse località simbolo della presenza criminale; raccontare quello che non funziona, ma anche quello che funziona". Il viaggio della carovana, della durata di tre mesi, prevede tre tappe in Calabria: Reggio, Cutro e Catanzaro. Seguiranno, Basilicata, Campania, Lazio, Umbria, Marche, Emilia Romagna Toscana, ed il 30 giugno Bruxelles. Un cammino che riprenderà poi a settembre nel resto d'Italia e le tappe internazionali, in Belgio, Spagna, Malta, Romania, Germania e Francia. "Una giornata storica per la città di Reggio Calabria - ha sottolineato Davide Grilletto, Coordinatore Arci Calabria - perché per la prima volta parte da questa città, e dalla nostra regione. Il primo atto concreto di questa edizione, sarà lo sgombero di un bene confiscato assegnato all'Arci dal Tribunale di Reggio". Per Mimmo Nasone di Libera è "una esperienza che non è semplice passerella, ma un modo per educare la gente sulle problematicità e le criticità che vivono molti nostri territori. Le periferie non sono solo un luogo fisico, ma anche rappresentazione di periferie esistenziali, legate alla povertà, alla disoccupazione, di illegalità e di emarginazione. Per questo come Libera diciamo sempre che non basta arrestare i mafiosi ma bisogna fare in modo che i diritti vengano riconosciuti per garantire libertà e dignità". Concludendo la conferenza stampa il Sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà ha ringraziato gli organizzatori per la scelta ricaduta sulla città. "Le istituzioni - ha detto- devono tornare ad abitare le periferie. Mafia e 'ndrangheta esistono, dobbiamo riconoscerle per poterle affrontare al meglio. Stiamo puntando al rammendo delle periferie, sia in un percorso di rigenerazione urbana, che in quello di una rivoluzione culturale. Come Amministrazione stiamo lavorando per togliere la macchia che ci addita come Comune sciolto per contiguità mafiosa e lo stiamo facendo aderendo anche alla 'Carta di Pisa', ed è di prossima approvazione il regolamento sui beni confiscati e sui beni comuni. Vogliamo trasformare - ha concluso Falcomatà - il primato di avere il maggior numero di beni confiscati , da negativo a positivo".

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