Carabinieri sventano truffa a negozio di bici a Luzzi, 2 arresti - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Carabinieri sventano truffa a negozio di bici a Luzzi, 2 arresti

24 gen 15 Due persone sono state arrestate dai Carabinieri a Luzzi per truffa. Si tratta di Antonio Abate 36 anni e Roco Visciglia di 39 anni entrambi di Vibo Valentia. I due, con diversi precedenti di polizia, sono stati sorpresi da un posto di blocco dei militari a bordo di una Mercedes Classe C Station Wagon su cui viaggiavano, di proprietà di Abate, dopo aver riscontrato varie irregolarità amministrative hanno trovato a bordo dellla spaziosa auto una bicicletta da corsa di grande valore e varia attrezzatura tecnica (scarpe, casco, ruote) appena acquistate. La curiosità degli operanti li portava a richiedere ai due la fattura di acquisto della merce, che era avvenuta in un negozio distante un centinaio di metri dal luogo del controllo. La fattura però risultava essere intestata ad una ditta di Milano che non opera nel settore della vendita e commercializzazione di attrezzature sportive bensì alla gestione di locali di intrattenimento e non era riconducibile in alcun modo ai due soggetti controllati, alle domande dei militari i due cominciavano a titubare ed essere impacciati. Compreso di dover fare luce sulle incongruenze rilevate i militari di Luzzi col supporto del Norm -Aliquota Operativa- della Compagnia Carabinieri di Rende che interveniva sul posto procedevano ad effettuare perquisizione personale e veicolare a carico dei due che permetteva di rinvenire tutto il materiale poco prima acquistato ed un blocchetto di assegni palesemente falso, in quanto tutti i titoli contenuti recavano il medesimo numero seriale. Al fine di procedere a tutti i successivi accertamenti del caso i due venivano condotti presso la Stazione CC di Luzzi ed altro personale si recava presso il negozio di biciclette poco distante, dove si apprendeva che questi avevano acquistato tutta la merce rinvenuta nella loro disponibilità per l'importo di 9.650 euro, pagando 7500 euro con assegno, 1800 euro con permuta di una loro bicicletta usata e 350 euro li avevano versati durante un primo incontro a titolo di acconto. L'assegno appariva agli operanti palesemente falso e pertanto veniva sequestrato, la società alla quale veniva emessa la fattura aveva sede a Milano e si trovava in liquidazione volontaria da qualche mese. Si appurava altresì che i due autori si erano presentati falsamente come Domenico (Visciglia Rocco) e Francesco (Abate Antonio). A quel punto si delineavano chiaramente i contorni di una truffa in danno della società luzzese, quindi gli operanti a seguito della ricezione di denuncia-querela da parte della persona offesa e l’escussione di tutti i soggetti coinvolti nella vicenda li traevano in arresto nella flagranza del reato di truffa. Su disposizione del PM di turno presso la Procura della Repubblica di Cosenza Dott Giuseppe Visconti tutta la merce recuperata veniva restituita immediatamente all'avente diritto, una piccola azienda a conduzione familiare che in questo tempo di crisi avrebbe potuto accusare il colpo della perdita di un tale introito anche con il tracollo della stessa attività. Sempre su disposizione del PM di turno i due venivano trattenuti in camera di sicurezza in attesa del rito direttissimo che si è tenuto in mattinata odierna. Gli arresti venivano convalidati ed il giudice applicava ai due la misura cautelare dell’obbligo quotidiano di presentazione alla P.G. presso le Stazioni Carabinieri del luogo di residenza.