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    Apertura anno giudiziario a Milano: ndrangheta sta occupando il nord

     

    Apertura anno giudiziario a Milano: ndrangheta sta occupando il nord

    24 gen 15 La presenza mafiosa al nord deve "essere ormai letta in termini non già di mera 'infiltrazione', quanto piuttosto di 'interazione-occupazione'". Lo sottolinea il presidente della Corte d'appello di Milano, Giovanni Canzio, nella relazione per l'inaugurazione dell'Anno giudiziario. Un lungo passaggio della relazione è dedicato proprio ai processi contro la 'ndrangheta in Lombardia, come quello 'Infinito', che si è concluso in Cassazione "con centinaia di condanne a secoli di carcere" . "Nelle numerose sentenze pronunciate dalla Corte d'Appello di Milano negli anni 2013 e 2014, ad appena tre-quattro anni dalla chiusura delle indagini - si legge nella relazione - nei processi cosiddetti 'Infinito 1', 'Infinito 2' e altri, anche per gravissimi fatti omicidiari (...) insieme con centinaia di condanne a secoli di carcere o molteplici ergastoli per il delitto associativo e per i reati di armi, droga, usura, estorsione, omicidio, sono stati definiti i rapporti fra gli organismi di vertice della 'ndrangheta calabrese e le decine di 'locali', radicate nel territorio regionale e coordinate dai capi della 'Lombardia'". Si è accertato, ha spiegato Canzio, "che la 'ndrangheta ha un assetto organizzativo unitario e che l'organismo di vertice fissa le regole, i riti, le gerarchie e ne verifica l'osservanza". Ha anche il "potere di decretare la punizione e l'eliminazione degli avversari o degli stessi associati che si rivelino troppo intraprendenti". E l'infiltrazione, si legge ancora nella relazione, avviene "sulla base di un modello connotato da un rigido centralismo, in una sorta di franchising, per cui la 'casa madre', con le 'ndrine di origine, resta proprietaria del marchio". La "occupazione" del nord da parte della 'ndrangheta si esercita in un "diffuso controllo di intere aree del territorio, esercitato col metodo intimidatorio e in un clima di omertà, che ne consente la penetrazione negli interstizi della società, delle istituzioni, delle amministrazioni locali, dell'economia, dell'impresa e della finanza, secondo una strategia che ruota intorno al nucleo dei flussi di finanziamenti pubblici e delle vicende corruttive per l'aggiudicazione delle opere". La "veloce diffusione" della 'ndrangheta, secondo Canzio, "può paragonarsi all'opera distruttiva delle metastasi di un cancro".

    Presidente Corte Appello Milano, Giovanni Canzio

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