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    Apertura anno giudiziario Catanzaro: A rischio paralisi Tribunali

     

    Apertura anno giudiziario Catanzaro: ndrangheta emergenza nazionale

    24 gen 15 "Le piante organiche di tutti gli uffici del distretto (requirenti e giudicanti) sono inadeguate sia in relazione al numero dei magistrati che a quello del personale amministrativo. Le scoperture di organico sono ormai endemiche". Lo ha detto il presidente della Corte di appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, nella sua relazione nel corso della cerimonia di apertura dell'anno giudiziario. "A stabili percentuali - ha aggiunto il presidente - corrispondono solo modificazioni soggettive dei giudici trasferiti ma costanza nel numero. Il risultato è un movimento costante in uscita, con entrate costituite da magistrati ordinari di prima destinazione che, per vincoli ordinamentali, non possono svolgere funzioni penali di maggior rilievo (monocratico per reati più gravi Gip/Gup) tanto da determinare la paralisi in alcuni uffici con ricorso ad applicazioni infradistrettuali, tali da pregiudicare la già carente efficienza degli uffici di provenienza. Il disagio trova espressione nel rischio di paralisi incombente sull'attività dei tribunali di Catanzaro, Paola e Vibo Valentia, per i quali è stata inoltrata richiesta di applicazione extradistrettuale". "E' peraltro da rilevare - ha sostenuto Introcaso - che ormai da anni la Corte d'appello di Catanzaro è priva di magistrati distrettuali. Carenza che condiziona negativamente l'attività dell'intero distretto. Analoghe negative riflessioni si impongono per il personale amministrativo, per il quale si registra una percentuale di scopertura corrispondente al 19%". Nella relazione si evidenzia, inoltre, che "il settore penale della Corte presenta gravi profili di criticità sia sotto il profilo delle pendenze che negli indici di smaltimento e ricambio. Le pendenze penali individuate a giugno 2013 a quota 5.307 hanno subito un considerevole incremento, risultando, a luglio 2014, in numero di 6.631", mentre "la produttività complessiva presenta un incremento del 9% circa, risultando definiti 1.850 processi (158 in più rispetto al periodo precedente). Presso la Corte d'assise erano pendenti 31 processi, ne sono pervenuti 30 e definiti 39. I tribunali del distretto registrano pendenze corrispondenti a 821 processi a trattazione collegiale, 26.354 monocratici e 15.029 processi (noti) pendenti davanti all'ufficio Gip. Il raffronto con il periodo precedente indica una lieve flessione dei processi pendenti davanti al collegio (-6,6%) e l'incremento del 10,5% e del 2,8% dei processi rispettivamente pendenti in monocratico penale davanti al Gip/Gup". Nel settore civile "i Tribunali del distretto - ha detto ancora il presidente Introcaso - presentano una pendenza di 144.985 processi civili, a fronte di 86.195 nuove iscrizioni e 86.564 definizioni. Il dato indica una sostanziale stabilità di rapporto sopravvenuti/eliminati, valutazione che consentirebbe un giudizio finale favorevole".

    ndrangheta emergenza nazionale. "Emerge chiaro il rilievo, reiteratamente segnalato, di una sprovincializzazione della 'ndrangheta, che ha assunto le dimensioni di un fenomeno nazionale ed internazionale, acquisendo le peggiori connotazioni delle altre organizzazioni criminali. V'è una ragione in più, allora, per considerare l'emergenza mafiosa del territorio come emergenza nazionale, alla quale fare fronte apprestando opportuni rimedi, con il potenziamento del settore investigativo e giudiziario cui non andrebbero lesinate le necessarie risorse economiche". Lo ha detto il presidente della Corte d'Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, nella relazione alla cerimonia di apertura dell'anno giudiziario. "La progressione criminale della 'ndrangheta - ha aggiunto Introcaso - segue l'evoluzione economico-sociale delle collettività, locali e nazionali, adeguandosi a situazioni, dinamiche, modalità dirette a curvare anche l'economia 'sana' al crimine con indubbio e devastante effetto criminogeno. Già nel passato si era rilevata l'intensità dei collegamenti della 'ndrangheta con organizzazioni criminali operanti in altre parti del territorio nazionale e su scala internazionale, veicolati attraverso gli insediamenti di vaste colonie di calabresi nell'Italia centrale e settentrionale, i quali costituiscono fertile terreno per la proliferazione di comportamenti devianti, mediante la partecipazione, spesso in posizione di supremazia, alle associazioni mafiose operanti in altre regioni". "Si è accentuato - ha sostenuto ancora il presidente Introcaso - il fenomeno della penetrazione delle consorterie criminali nel nevralgico settore della formazione e dell'indirizzo del consenso elettorale, tale da sfociare nella elezione di candidati di immediata derivazione mafiosa".

    Cosche tendono a centralizzare. "Emergono segnali sempre più significativi di una tendenza alla centralizzazione delle famiglie 'ndranghetistiche che, da microcosmi a struttura familiare e localistica, assumono i caratteri di cellule interdipendenti e collegate al vertice da strutture sovraordinate". Lo ha sostenuto Domenico Introcaso, presidente della Corte d'Appello di Catanzaro, nella sua relazione nel corso della cerimonia d'inaugurazione dell'anno giudiziario. "Recenti acquisizioni investigative - ha aggiunto Introcaso - hanno evidenziato il progressivo venire meno del frazionismo delle organizzazioni criminali operanti nel distretto, essendo emersi fenomeni di concentrazione, il più significativo dei quali sembrerebbe quello, riferito da più collaboratori di giustizia, della costituzione di una 'provincia' autonoma da quella di Reggio, di cui farebbero parte tutti i territori ricompresi nel distretto ad eccezione del solo circondario di Vibo, che rientrerebbe in quella di Reggio Calabria".

    Ancora elevati reati di usura ed estorsione. "Particolarmente significativi sono i segnali di pericolo che si colgono nel settore delle estorsioni alle imprese che si accingono alla costruzione di nuovi tratti autostradali nella regione". Così il presidente della Corte d'appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, nella relazione nel corso dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. "Si mantiene su indici sempre assai elevati - ha aggiunto Introcaso - il numero di reati di estorsione e usura e desta particolare allarme sociale il fatto che alcuni di questi vengano commessi da appartenenti a consorterie criminali. E' peraltro da ritenere fondato, soprattutto in relazione ai delitti di usura, che i dati statistici non costituiscano uno specchio fedele della realtà: da diversi segnali si desume che il numero delle usure accertate è di gran lunga inferiore a quello effettivo, essendone assai difficile la scoperta a causa dell'omessa denuncia da parte delle vittime".

    Poche denunce per riduzione schiavitù. "Non sono molto numerose le denunce relative ai reati in materia di riduzione in schiavitù e tratta di esseri umani. E' tuttavia da ribadire che solo per difficoltà investigative, dovute esclusivamente al clima di omertà e di paura che regna negli ambienti in cui tali fatti maturano, non è possibile accertare che, in numerosi casi, si è in presenza di ipotesi di gravità ben maggiore di quelle a volte meramente convenzionali riscontrate in statistica". Lo ha detto, nel corso dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario, il presidente della Corte d'Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso. "Tali delitti - ha aggiunto il presidente Introcaso - sono espressione di sfruttamento anche di manodopera in agricoltura nella quale l'attività degli immigrati costituisce ormai significativa risorsa in termini economici. Significativo l'aumento registrato a Catanzaro e correlato a 11 processi, a fronte di nessuno nel periodo precedente".

    PG Mazzotta: Onesti si schierano con lo Stato. "La credibilità delle istituzioni è fondamentale". Lo ha detto il procuratore generale di Catanzaro Raffaele Mazzotta intervenendo, a pochi giorni dal suo insediamento, in occasione dell'inaugurazione dell'anno Giudiziario della corte d'Appello. "Il nostro compito, quindi - ha aggiunto Mazzotta - è quello di rispondere in tempi veloci e certi alla domanda di giustizia". Il procuratore ha fatto poi riferimento ai beni sottratti alla 'ndrangheta. "Un ruolo fondamentale - ha sostenuto - è rivestito dalla Dda alla quale la Procura è sempre molto vicina. È necessario procedere sul percorso della sottrazione dei beni alle consorterie mafiose è lì che si arricchiscono sottraendo risorse ai cittadini calabresi. I cittadini onesti devono schierarsi con lo Stato e lo Stato deve rendersi meritevole dell'appoggio dei cittadini onesti. Omertà e passività non possono essere giustificati né tollerati". Parlando della crisi economica e della disoccupazione in Calabria, il procuratore generale ha sottolineato la necessità di "trovare rimedi efficaci. La disoccupazione - ha aggiunto - è un fenomeno con una ricaduta tragica sulla diffusione della criminalità". Infine, Mazzotta, ha rivolto l'attenzione ai reati ambientali. "Per questi reati, specie in Calabria - ha detto - è obbligatoria una maggiore attenzione per proteggere la più grande ricchezza della nostra terra. Anche in questo caso la giustizia deve essere certa. Gli immobili vanno abbattuti e i controlli sull'inquinamento dei mari e dei fiumi devono portare a condanne certe".

    Cosche collettori del consenso elettorale. "La 'ndrangheta è ormai un'emergenza nazionale". E' quanto è stato sottolineato a Catanzaro e Reggio Calabria nel corso delle cerimonie di inaugurazione dell'anno giudiziario. "L'organizzazione criminale calabrese - ha detto il presidente della Corte d'appello del capoluogo, Domenico Introcaso - ha assunto le dimensioni di un fenomeno nazionale ed internazionale". Secondo il presidente della Corte d'appello di Reggio Calabria, Giovanni Battista Macrì, "la crisi della giustizia ha un solo nome, la lentezza dei tempi di decisione dei giudizi, civili e penali, che mina la certezza delle situazioni giuridiche ed ostacola lo sviluppo economico e gli investimenti di impresa". Viene confermato, inoltre, è stato aggiunto, il ruolo delle cosche nella raccolta del consenso elettorale.

    Presidente Scalzo: Serve condivisione di intenti. "Da questa lunga cerimonia le istituzioni escono con la consapevolezza dell'esistenza di numerose difficoltà legate al sistema nel suo complesso con la possibilità di miglioramenti specie in tema di processo telematico e la speranza per il concorso degli assistenti amministrativi". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Antonio Scalzo, parlando con i giornalisti a Catanzaro a margine della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. Scalzo ha poi parlato dell'azione di contrasto alla criminalità organizzata. "Il procuratore Raffaele Mazzotta - ha aggiunto - ha messo tutti davanti ad una responsabilità che deve essere assolutamente condivisa. Deve esserci, più in generale, una condivisione di intenti per poter uscire dalle varie problematiche, condivisione che passa, necessariamente, attraverso una grande rete che veda insieme tutte le istituzioni".

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