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Qualità della vita, provincia Reggio all'ultimo posto
Qualità della vita, provincia Reggio all'ultimo posto 21 dic 15 Bolzano la provincia in cui si vive meglio, Reggio Calabria peggio. Milano è in 2/a posizione e Roma, 16/a, arretra di quattro posti in un anno nella classifica "Qualità della vita" del Sole 24 Ore pubblicata oggi. Giunta alla 26/a edizione, l'indagine mette a confronto la vivibilità delle province italiane rispetto a sei aree tematiche (fra le quali ambiente, ordine pubblico, tempo libero, lavoro). In 3/a posizione Trento.Nella parte bassa si trova una concentrazione del Mezzogiorno. Federconsumatori "Alla Calabria serve cambio di passo". "Non ci si schioda. Gli ennesimi dati statistici inchiodano la Calabria agli ultimi posti. Questa volta spetta alle tormentate province conquistare i gradini più bassi della classifica annuale stilata dal Sole24Ore che, sulla base di 36 indicatori articolati in 5 macro voci (servizi-ambiente, affari-lavoro, ordine pubblico, popolazione, tempo libero) fotografano il tenore di vita territoriale". Lo sostiene, in un comunicato, la Federconsumatori Calabria. "Prima Bolzano che soffia la leadership a Milano - aggiunge - ma gli squilibri nord-sud ancora una volta lasciano il segno. Non meno, la qualità amministrativa di ogni singola realtà. L'ennesimo spaccato di uno stato di arretramento di cui non c'è classe dirigente che ne risponda. Non è una novità. L'unica vera novità è l'insostenibile assenza di strategie delle classi dirigenti nazionali e locali ad affrontare la drammaticità dei contesti sociali meridionali". "E' improcrastinabile - conclude la Federconsumatori - un cambio di passo delle politiche nazionali e locali per dare vitalità economica e sociale ad una regione che ha fame di buon lavoro, di buoni servizi, di una fiscalità equa e di mettere in circolo i consumi delle famiglie". "Più che uno smottamento, la situazione di Reggio Calabria sembra una frana inarrestabile". Lo sostiene, in una nota, il presidente del gruppo consiliare regionale di Forza Italia, Alessandro Nicolò. "I dati impietosi, pubblicati oggi da Il Sole-24 Ore - prosegue - offrono una lettura della crisi della città più grande della Calabria davvero inquietante. E mentre qui tutto annaspa, dal Comune alla Regione, il Governo Renzi affida le risposte ad un futuro Masterplan, tutto da verificare, e la vita quotidiana delle persone diventa, giorno dopo giorno, sempre più difficile. La 'governance' di centro sinistra, dunque, si sta infrangendo, giorno dopo giorno, contro la realtà dei fatti. E tutto ciò, nonostante il raccordo politico Comune-Regione-Governo, una simbiosi che avrebbe dovuto rilanciare le prospettive di Reggio e della Calabria e che invece si trascina tristemente affogando nella palude delle polemiche interne del PD, che sta espropriando il dibattito costruttivo democratico ed istituzionale". "Lo stiamo affermando - dice ancora Nicolò - sin dall'inizio della legislatura: non siamo votati alla polemica strumentale o sterile. Anzi, ci siamo resi sempre diligenti e disponibili rispetto alle responsabilità istituzionali, purtroppo, senza esito nonostante la nostra buona volontà di offrire contributi concreti ad una causa che sembra ormai persa su tutti i fronti. Si riscontra, pertanto, amaramente un centro sinistra incapace di fare sinergie sebbene l'univocità politica che caratterizza la loro attuale posizione ed un Governo che ha dimostrato di non essere all'altezza del proprio mandato su temi cruciali quali quello della città metropolitana, dell'aeroporto dello Stretto, o del porto di Gioia Tauro o la A/3. Si continua a tergiversare piuttosto che avere il coraggio di avviare un confronto politico-istituzionale a tutto campo, aperto al contributo di tutte le forze politiche, degli operatori economici calabresi, del sistema universitario, per presentare una piattaforma condivisa al Governo ed al Parlamento, altrimenti, oltre alla certificazione negativa dello SVIMEZ a breve assisteremo anche alla ecatombe dell'intero comparto economico calabrese". "La nostra città, la Calabria ed il Sud in generale scontano ritardi decennali su tanti aspetti. Abbiamo ereditato una situazione disastrosa sotto tutti i punti di vista. I dati, purtroppo, sono stabili e relegano Reggio agli ultimi posti ormai da più di un decennio. Ma il trend che riscontriamo quotidianamente ci lascia ben sperare per il futuro". E' quanto dichiara il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà commentando la classifica sulla "Qualità della vita" stilata da Il Sole 24 Ore. "Quasi tutti gli indicatori utilizzati per la classifica - prosegue - sono riferiti all'annualità precedente, in qualche caso addirittura al 2013. Nell'ultimo anno abbiamo fatto diversi importanti passi in avanti. Mi riferisco ad esempio ai servizi, con l'apertura dell'asilo nido comunale del Cedir, all'ambiente, con il boom della differenziata porta a porta, alla cultura, con la riapertura del Castello Aragonese, del Grand Hotel Miramare e il nuovo impulso al Teatro Cilea. E poi c'è la grande partita delle nuove società in house, e quella fondamentale dei cantieri, una ventina quelli riaperti in un solo anno di attività, che daranno nuova linfa all'economia cittadina. E' riduttivo soffermarsi sul paragone tra Reggio e Bolzano. Sono realtà distanti anni luce, purtroppo. E non da adesso. Ciò che mi conforta è la grande voglia di rinascita che si respira in città. La voglia di esserci, di partecipare". "Reggio - ha concluso Falcomatà - ha riacquistato il suo diritto al futuro, il diritto a sperare e programmare se stessa. Ci sono volute scelte coraggiose ed altre ce ne vorranno ma gli impulsi positivi riscontriamo ogni giorno, insieme con le grandi opportunità che stiamo creando con la fase costituente della Città Metropolitana, costituiscono la base sulla quale costruire la crescita della città". "La classifica sulla qualità della vita pubblicata da Il sole 24 ore, ripropone il secolare squilibrio tra Nord e Sud. E conferma come all'interno dello stesso Mezzogiorno esiste una diverse situazione sociale, ambientale ed economica. Reggio Calabria ultima non è certo una novità e i dati utilizzati per la compilazione della classifica sono talmente inconfutabili che ci mettono di fronte a grosse responsabilità governative a vario livello. I parametri della ricerca confermano quanto noi da tempo andiamo denunciando sul gap esistente tra questa terra e altre realtà geografiche del Paese". Lo afferma il Presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa. "Da tempo ormai - prosegue - rivendichiamo una sinergia interistituzionale capace di affrontare, senza divisioni di parte, le problematiche che impediscono lo sviluppo del territorio. Iniziando dalla valorizzazione delle potenzialità inespresse: il porto di Gioia Tauro, ad esempio, il cui ruolo strategico nel Mediterraneo rappresenta una grande garanzia di sviluppo. E sullo scalo gioiese, il Governo e il Parlamento devono smetterla di rimanere indifferenti, rinviando importanti decisioni come la Zes. Occorre, poi, una maggiore responsabilità sull'utilizzo dei fondi comunitari, quindi razionalizzare il settore della sanità; e ancora: progettare e pretendere finanziamenti statali per i trasporti, la banda larga, le infrastrutture di base". "Il cambiamento e lo sviluppo di questa terra - conclude Raffa - passano anche dalla capacità di varare un efficace progetto di affrancamento della 'ndrangheta. La lotta all'antistato non può e non deve rimanere una semplice enunciazione di principio: occorrono fatti e soprattutto esempi, in grado di coinvolgere il territorio in un grande e corale sforzo per liberarsi di questo pesantissimo fardello che impedisce lo sviluppo e restringe gli spazi democratici". Denunciare il gap esistente, afferma il Presidente della Provincia, "lo facciamo giornalmente, evidenziando la carenza infrastrutturale, il dramma della disoccupazione soprattutto giovanile, il dissesto idrogeologico aggravato ancora di più dalle alluvioni di fine ottobre, l'aumento della povertà, la soffocante presenza della 'ndrangheta. La realtà la tocchiamo con mano e a nulla serve la mortificante comparazione con territori più sviluppati del nostro i quali, fin dall'Unità d'Italia, hanno goduto di maggiore considerazione da parte dei Governi rispetto all'assistenzialismo che è stata la vera palla al piede del nostro sviluppo". "Reggio Calabria è l'ultima provincia in Italia per qualità della vita. Purtroppo lo sapevamo già, ma siamo anche consapevoli del fatto che al peggio non vi è mai fine. La risposta deve venire dalla società". Lo sostiene, in una dichiarazione, il senatore Nico D'Ascola, di Area Popolare, commentando la classifica stilata dal Sole 24 Ore. "Se la classe politica verrà scelta seguendo mode, alimentando clientele, svendendo il proprio voto, in cambio di promesse di immaginari favori senza manifestare alcun senso di orgoglio e dignità - aggiunge D'Ascola - lo stato già drammatico delle cose potrà solo peggiorare. Alle tante persone oneste, ai giovani senza lavoro non resterà che emigrare. La politica è l' unica soluzione, ma la società non può più sbagliare le sue scelte, né farsi affascinare da avventurieri che speculano sul dolore. Dobbiamo capire che è finito il tempo della provvidenza calata dall' alto. Il benessere, la tutela della salute, il funzionamento dei servizi essenziali, la coesione sociale, la buona pubblica amministrazione e la buona politica, stavolta ce li dobbiamo proprio meritare".
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