Scampato al terremoto cooperante cosentino con la sua famiglia in Nepal "Servono aiuti" - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Scampato al terremoto cooperante cosentino con la sua famiglia in Nepal "Servono aiuti"

27 apr 15 "Io sto bene, sono in un ufficio d'emergenzavicino all'aereoporto con dei colleghi a coordinare le operazioni umanitarie per il WFP. Jacqueline e le bimbe sono a Pokara, in tenda. Fa freddo, e piove. A Kathmandu, praticamente tutti stanno dormendo fuori casa, per lo piu' all'aperto o i piu' fortunati in macchina". Così scrive sulla sua pagina Facebbok Marco Cavalcante, cooperante Onu di Cosenza che sta attualmente operando in Nepal assieme alla moglie ed alle sue due figliolette, due bambine di 2 e 4 anni, anche per tranquillizare amici e parenti. Super tifoso del Cosenza, ha messo la sua foto con la maglia dei Lupi sul suo profilo per sottolineare la sua appartenenza calcistica dopo la recente vittoria della Coppa Italia, Marco Cavalcante aggiunge che "Ci sono molti morti, e migliaia di feriti. Ancora non è chiaro il numero. La terra continua a tremare con scosse d'assestamento". Lui e la sua famiglia si sono salvati dal sisma del 25 aprile scorso, ma la situazione che sta vivendo nel Paese che lo ospita "è davvero problematica". Attraverso facebook, Marco aggiorna della situazione che si sta vivendo da quelle parti. "Come Programma alimentare mondiale delle Nazioni unite - ha riferito Marco - abbiamo attivato tutte le procedure d'emergenza. Abbiamo già un team di esperti al lavoro e stiamo coordinando con le altre Agenzie dell'Onu, il governo e gli altri partner per una risposta efficace. Per me è molto difficile perché mia moglie e le mie bimbe sono bloccate a Pokara mentre io sono qui a Kathmandu a coordinare le risposte del World food programme. Per fortuna noi stiamo bene ma c'è tantissima gente per strada, che ha paura di tornare a casa. Io sto dormendo in ufficio, mentre mia moglie e le bimbe in tenda". Sul profilo facebook di Marco Cavalcante sono visibili i messaggi degli auguri e quello di un parente che, in inglese, rassicura sulle condizioni del cooperante e della sua famiglia. "Questo e' il link della nostra risposta -aggiunge- se potete circolatelo. Ogni aiuto serve. Un abbraccio a tutti voi che mi avete scritto, pensato e parlato. Vi ringrazio e vi chiedo scusa se non posso rispondere -conclude- ma sono sicuro che capirete". Questo il link da veicolare e a cui potete donare il vostro contributo