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    Coldiretti Calabria: con arance Rosarno sì percentuale succo

     

     

    Coldiretti Calabria: con arance Rosarno sì percentuale succo

    09 apr 15 "Solo nella Piana di Rosarno-Gioia Tauro ci sono le più buone e succose arance bionde sufficienti per produrre i 500 milioni di litri di bibite annue che si fanno in Italia addirittura con una percentuale del 25% di succo". Lo afferma, in una nota, la Coldiretti Calabria replicando al Consorzio industrie trasformazione agrumi (Citrag) di Pace della Mela (Messina) "che nei giorni scorsi - si sostiene nel comunicato - ergendosi a paladino di interessi forti, quelli delle multinazionali , ha detto no all'aumento al 20% di succo di arance nelle aranciate previsto dalla legge 161 del 30 ottobre 2014 e che entrerà in vigore 12 mesi dopo il perfezionamento con esito positivo, della procedura di notifica alla Commissione europea". "Siamo pronti a sottoscrivere - afferma Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria - contratti pluriennali purchè il prezzo delle arance sia almeno di 15 centesimi al chilogrammo. Basta ai ricatti alle istituzioni ed all'inganno ai cittadini consumatori. Il no al succo di arance nelle aranciate da parte del Consorzio Citrag è l'ennesimo tentativo, perseguendo la tesi della difesa della competitività dell'industria italiana, di pensare esclusivamente ai suoi costi di produzione a discapito dei cittadini e degli agricoltori. La norma che stabilisce la percentuale minima al 12% di succo di arance nelle bibite analcoliche è del 1961, cioè di ben 54 anni fa, e oggi l'attenzione e la consapevolezza e il gusto dei consumatori è profondamente cambiato. Non vogliono quasi nella totalità, come testimonia il sondaggio dello stesso Ministero Agricoltura, essere ingannati e questo è testimoniato anche dalle Associazioni dei consumatori, che nel momento in cui hanno avuto la consapevolezza di bere acqua colorata hanno dichiarato e attuato il 22 gennaio del 2011 lo sciopero dell'aranciata sostenendo la norma che impone l'aumento minimo al 20%". "Questa levata di scudi improvvisa, ma che ci aspettavamo - dice ancora Molinaro - è segno di debolezza anche in vista dell'avvicinarsi di Expo Milano 2015, che evidentemente rappresenta una platea internazionale che può smascherare gli allegri chimici delle industrie delle bibite. Sui dati forniti per giustificare l'impossibilità di avere succo da mettere nelle aranciata tranquillizziamo Citrag, così come le multinazionali delle bollicine: le arance ci sono e la superficie può aumentare. Del resto, già sul mercato dopo la rivolta di Rosarno con la denuncia di Coldiretti, iniziata nel 2010, le maggiori multinazionali delle aranciate prodotte in Italia, hanno parlato di 'cuore in Italia' e messo in etichetta il bollino succo 100% italiano. Una marca importante ha innalzato volontariamente la percentuale al 15,6%. Il dato è che le arance sono sugli alberi o peggio a terra e che anno per anno marciscono. Siamo pronti a sottoscrivere contratti pluriennali sia di arance bionde che di succo concentrato tramite cooperative che operano nella piana di Rosarno-Gioia Tauro a condizione che le multinazionali e il Consorzio Citrag non pensino di continuare a sfruttare gli agricoltori ed i lavoratori sottopagando le arance a 0,7 centesimo al chilo e continuare ad avere 3 centesimi di succo in un litro di aranciata. Sarebbe interessante per l'Italia e i cittadini che acquistano i 500 milioni di litri di aranciata sapere i margini di guadagno lungo tutta la filiera e quindi la trasparenza sul prezzo finale. Noi di certo sappiamo che oggi sottopagando le arance, a 7 centesimi al kg e con il 12% di succo in un litro di aranciate ci sono 3 centesimi e vi è un ricarico del 4333%, passando a 15 centesimi il ricarico sarebbe comunque consistente 2167%". "Una curiosità - conclude Molinaro -: quanti litri di aranciate prodotte all'estero con meno del 12% di succo vengono consumate in Italia e a che prezzo vengono vendute? Siamo in attesa di risposte vere anche ad Expo 2015, dove da tempo abbiamo chiesto un confronto alle multinazionali delle bibite".

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