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    Non dichiarati redditi per 1.6 mln di euro, 3 denunce della Gdf a Crotone, confiscati beni

     

    Non dichiarati redditi per 1.6 mln di euro, 3 denunce della Gdf a Crotone, confiscati beni

    24 ago 15 La Guardia di Finanza di Crotone ha denunciato tre persone accusate di avere omesso di dichiarare al fisco, al fine di evitarne la tassazione, redditi per un milione e 600 mila euro derivanti dalla cessione di un capannone industriale. Dalle indagini è emerso che le cessioni di quote del capitale sociale erano simulate in quanto i corrispettivi per 500 mila euro erano stati pagati solo in parte. I finanzieri hanno chiesto il sequestro per equivalente finalizzato alla confisca. L'entità dell'evasione accertata aveva determinato la segnalazione all'Autorità Giudiziaria dei soci ed amministratori pro tempore dell'impresa per le ipotesi di reato di omessa dichiarazione, nonché occultamento o distruzione delle scritture contabili. Le Fiamme gialle hanno proseguito l'attività investigativa allo scopo di fare piena luce della vicenda, anche in considerazione dei repentini mutamenti registrati nella compagine sociale. Gli approfondimenti effettuati, attraverso escussione di persone informate sui fatti ed analisi dei movimenti finanziari, nonostante le versioni di "comodo" fornite da alcuni soggetti, hanno consentito di appurare che le ripetute cessioni di quote del capitale sociale erano in realtà operazioni simulate. L'apparente passaggio di quote assolveva alla funzione di affrancare da responsabilità il vero "dominus" dell'azienda, attribuendo la rappresentanza legale della società ad un mero prestanome. L'ulteriore tassello del disegno fraudolento, secondo quanto riferisce ancora la Guardia di finanza, è rappresentato proprio dalla cessione del capannone industriale. Anche in questo caso, infatti, quanto dichiarato nell'atto di compravendita non ha trovato riscontro nella realtà, atteso che la società acquirente, tra l'altro successivamente trasferitasi in Portogallo, non ha rispettato gli obblighi assunti contrattualmente, tra cui quello di farsi carico delle esposizioni bancarie della società cedente. La compravendita sarebbe stata simulata per provocare arrecare pregiudizio alle azioni di riscossione coattiva dei crediti erariali, lasciando la formale titolarità dell'immobile nelle mani sicure di un affidabile prestanome, apparentemente soggetto terzo in buona fede.

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