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    Una strada di Catanzaro dedicata a Manganelli

     

     

    Una strada di Catanzaro dedicata a Manganelli

    27 mag 14 Un "esempio ineguagliabile di dedizione contro la criminalità organizzata". Così il questore di Catanzaro Vincenzo Carella, ha descritto Antonio Manganelli, il capo della Polizia morto un anno fa, a cui oggi la città, su proposta del Coisp, ha intitolato una via. Durante la cerimonia, alla quale erano presenti le più alte cariche istituzionali, Manganelli è stato ricordato dalla vedova, Adriana Piancastelli, che ha parlato di quanto Manganelli "fosse un compagno di vita divertente, dedito al lavoro fino all'ultimo istante. Mio marito - ha proseguito - ha lottato perché le forze di polizia facessero parte del quotidiano e lo ha fatto con carisma e umanità". Dopo la cerimonia Adriana Piancastelli, assieme a Carella, all'assessore alla Cultura del Comune di Catanzaro Luigi La Rosa, al sostituto procuratore generale di Catanzaro Marisa Manzini e a don Mimmo Battaglia, ha raccontato agli studenti dell'Itis Scalfaro, nell'ambito della rassegna culturale Gutenberg, il romanzo scritto dal marito, "Il sangue non sbaglia". "Questo libro - ha sottolineato don Mimmo - è una storia d'amore. Amore per il proprio lavoro, per la propria vita, lo stesso amore che voi giovani dovete avere per voi stessi e la legalità. Siate responsabili della terra in cui vivete. Siate responsabili di una città e di una terra che non avete scelto, ma che avete in eredità e che vi appartiene. La giustizia ha a che fare con la coscienza. Non fatevi rubare la dignità dal potente di turno, dall'ammirazione per la ricchezza. Tirate fuori le mani pulite dalle vostre tasche e sporcatele in nome della giustizia della dignità e della vostra vita". Il libro è anche un momento per riflettere sul territorio "apparentemente sereno della città di Catanzaro - ha spiegato Carella -, ma circondata da ambienti legati con una delle consorterie criminali più potenti al mondo". Un territorio "che è infestato dalla realtà culturale criminale della 'ndrangheta - ha rimarcato Marisa Manzini -. Se queste realtà, che soffocano la nostra terra vengono combattute sarà possibile raggiungere dei risultati, anche se oggi siamo molto lontani dall'annientamento del fenomeno". Per riuscirci, ha concluso Adriana Piancastelli, "è necessaria la sinergia fra tutte le realtà, anche il poliziotto, come il protagonista del libro, che incarna la passione per la giustizia". (

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