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    Caso Scajola: Domani la Rizzo estradata a Reggio C.

    La Rizzo ocn Matacena

     

    Caso Scajola: Domani la Rizzo estradata a Reggio C.

    19 mag 14 Rientrerà domani in Italia e sarà presa in consegna dagli investigatori della Dia che la trasferiranno già in serata nel carcere di Reggio Calabria, Chiara Rizzo la moglie di Amedeo Matacena, l'ex deputato di Fi condannato a cinque anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa e attualmente latitante a Dubai. La donna, arrestata la settimana scorsa a Nizza in esecuzione dell'ordinanza europea di custodia cautelare emessa dal gip reggino Olga Tarsia, sarà consegnata domattina dalle autorità francesi alla Dia di Reggio che sarà supportata da personale della Dia di Genova. Nel pomeriggio, alle 16, è prevista la partenza in aereo da Genova alla volta di Roma, da dove il viaggio proseguirà per Reggio Calabria, con arrivo previsto per le 22.40. Una volta nella città dello stretto, Chiara Rizzo sarà prima portata in Questura per le operazioni di fotosegnalazione e quindi in carcere. Per mercoledì è in programma l'interrogatorio di garanzia da parte del gip.

    Divieto di colloquio con i legali. Un nuovo divieto di colloquio con i propri legali è stato emesso dal gip di Reggio Calabria nei confronti di Chiara Rizzo, moglie di Amedeo Matacena, detenuta in Francia in attesa dell'estradizione dopo essere stata arrestata nell'ambito dell'inchiesta che ha portato in carcere anche l'ex ministro Claudio Scajola. A renderlo noto è stato uno dei legali della donna, l'avv. Bonaventura Candido, che ha preannunciato ricorso alla Corte europea per i diritti dell'uomo. "Avevo presentato istanza al gip - ha detto il legale - perché ritenevo decorso il termine di 5 giorni di divieto di colloquio con gli avvocati contenuto nell'ordinanza di custodia cautelare notificato a Nizza alla mia assistita. I cinque giorni sono passati e se la signora è bloccata in Francia non è per colpa sua ma delle autorità che l'hanno fermata mentre lei intendeva rientrare in Italia per costituirsi. Adesso abbiamo saputo che il gip ha emesso un nuovo provvedimento che ci sarà notificato a breve".

    In archivio Matacena materiale utile a indagini. E' cominciato e sta producendo materiale "utile" il lavoro di verifica sulle carte contenute nell'archivio sequestrato ad Amedeo Matacena. Il materiale, a differenza di quello sequestrato a Claudio Scajola, è stato portato a Reggio Calabria. Le verifiche, comunque, sono solo all'inizio. All'attenzione degli investigatori della Dia ci sono principalmente i documenti relativi alle diverse società legate all'imprenditore. Duplice l'obiettivo: capire la provenienza del denaro e dove questo va a finire e scoprire se vi siano personaggi di rilievo coperti da prestanome.

    Domani Pm a Genova per archivi Scajola. Trasferta genovese, a partire da domani, per i magistrati che coordinano l'inchiesta che ha portato all'arresto, tra gli altri, dell'ex ministro Claudio Scajola. Il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia Francesco Curcio ed il pm della Dda di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, infatti, dovrebbero essere già da domani nel capoluogo ligure per iniziare l'esame dei documenti contenuti negli archivi sequestrati allo stesso Scajola e ad Amedeo Matacena. In particolare, in quello di Scajola, composto da oltre 100 faldoni pieni di carte, i magistrati potrebbero anche cercare riscontri alle dichiarazioni rese dall'ex ministro nel corso dell'interrogatorio di venerdì scorso ed il cui contenuto è stato secretato. Probabile che i pm inizino il loro lavoro facendo una scrematura del materiale per poi approfondire la ricerca in quelle carte che potrebbero avere attinenza all'inchiesta, sia per una verifica dell'ipotesi accusatoria, sia per dare impulso ad eventuali nuovi filoni d'inchiesta. Intanto non è stata ancora fissata l'udienza del Tribunale del riesame che dovrà esaminare il ricorso presentato dalla Dda contro la decisione del gip di Reggio Calabria di non contestare l'aggravante della mafiosità ai reati ipotizzati, a vario titolo, nei confronti degli indagati e cioè di avere favorito la latitanza di Matacena e di avere operato allo scopo di schermare i suoi beni per impedirne la confisca.

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