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    Al Salone del Libro di Torino presentate opere in stand Regione

     

     

    Al Salone del Libro di Torino presentate opere in stand Regione

    11 mag 14 - Tra i libri presentati al Salone internazione del libro di Torino nel padiglione della Regione Calabria, a cura dell'assessorato alla cultura guidato da Mario Caligiuri, anche "Reggio New York andata e ritorno. Diario di un viaggio" scritto dal segretario questore del Consiglio regionale Giovanni Nucera, quelli della poetessa Carla Spinella "Dillo a papà" ed "Eva ostinata", "C'è ancora una stella" di Serafino Maiolo e "Il bacio del pane" di Carmine Abate. "L'occasione - ha spiegato Nucera - per scrivere New York andata e ritorno, edizione Iriti, è venuta da una missione istituzionale al Columbus Day del 2011. Ma una volta a New York a contatto con tanti emigrati italiani ho sentito l'esigenza di raccontare non solo un dettagliato resoconto del viaggio di lavoro ma, soprattutto, l'appassionante viaggio dentro l'italianità e la calabresità americane. Nel libro, infatti, ho raccontato la spontaneità, l'affetto, la vicinanza dimostrata negli incontri con molti italiani, tantissimi calabresi, che hanno fatto di tutto per parlarmi e chiedermi notizie della loro terra e che mi hanno aiutato a scoprire la "Merica", quella degli emigranti con le loro storie, i loro successi, i loro desideri e le loro aspirazioni. Il libro è un riconoscimento dovuto a chi ce l'ha fatta. Ci sono tante calabrie sparse nel mondo a cui noi dobbiamo dare vicinanza. Questo libro vuole essere uno strumento per fare in modo che i calabresi emigrati non si sentano abbandonati dalla loro terra e dall'istituzione Regione. Un libro per lanciare un messaggio ai giovani, per dire loro che le storie dei nostri nonni rispecchiano quelle dei nuovi migranti che approdano sulle nostre coste. Un libro, insomma, per rilanciare una nuova umanità". Carla Spinelli, calabrese di Bova Marina e milanese di adozione, ha rivelato di aver ritrovato le sue radici quando "nel 2011 sono ritornata a Reggio Calabria per presentare un mio libro e mi sono talmente emozionata che ho scritto una poesia 'ritorno a Reggio" perché questo - ha detto - è stato un vero ritorno. Da allora ho sentito che nella mia terra volevo essere premiata, riconosciuta e nella mia terra voglio riposare dopo la mia morte, con la speranza che la mia gente venga a parlare con me alla mia tomba". Di "C'è ancora una Stella, edito da Rubettino, hanno parlato Gioacchino Criaco, Paolo Pileggi e la figlia dell'autore Tiziana Maiolo che ha tracciato un ricordo del padre giovane "che scriveva - ha dichiarato - su un quaderno sulla poltrona. Mio padre ha scritto tre libri. Nei suoi scritti c'è sempre qualcosa di autobiografico. Il libro che proponiamo oggi tratta di una bella storia d'amore tra due persone che decidono di ritornare in Calabria. Mi dispiace di non aver segnalato la sua presenza, dopo la morte, tra gli scrittori calabresi". A fine giornata, con uno spettacolo letterario-musicale è stato proposto, "Il bacio del pane", edizioni Mondadori, con le musiche di Cataldo Perri ed Enzo Naccarato e le letture dell'autore Carmine Abate. "Questo libro - ha raccontato Abate - è nato da uno schiaffo. La mamma a Carfizzi faceva il pane ogni due settimane, quello che restava lo usava per le polpette. Ricordo che mi svegliavo con il profumo del pane che mangiavo fragrante e caldo con la 'sangera'. Un giorno il pane mi è caduto a terra ed io gli ho dato un calcio. Mia madre mi ha picchiato perché mi disse che il pane va rispettato: ci vuole troppa fatica per farlo. allora ho interiorizzato e tirato fuori molti anni dopo che per ottenere qualcosa di buono si deve faticare molto. Il pane è un bene prezioso. La terra, la bellezza, l'amore tutto questo ha il sapore del pane (Neruda)".

    La domenica allo stand della Regione Calabria al Salone del Libro di Torino - informa una nota dell'ufficio stampa della Giunta - è stata scandita dalla presentazione di una serie di opere letterarie: dalla saggistica, alla narrativa, ai romanzi storici. Nell'ambito delle attività promosse dal "Premio per la cultura mediterranea", la Fondazione Carical ha curato l'incontro su "Cesare Pavese e la Calabria - racce sommerse tra le suggestioni del mito". Dopo il saluto della presidente della Fondazione Mario Bozzo, sono intervenuti Mariarosa Masoero, direttrice del Centro di Studi "Guido Gozzano-Cesare Pavese" dell'Università di Torino, il professor Dell'Unical, Vito Teti, Franco Vaccaneo, presidente comitato scientifico Fondazione Cesare Pavese e la ricercatrice e saggista Monica Lanzillotta. Durante la presentazione è stato messo, tra l'altro, in evidenza come lo scrittore si sentisse inadeguato a scrivere cose calabresi, perché non riflettevano nulla di suo, ma che tuttavia la Calabria è una presenza sommersa, che ha lasciato tracce indelebili sull'uomo Pavese ed ha influenzato notevolmente anche la sua scrittura. Sud pittoresco, vita da briganti, la melanconia da catastrofe, i meridionali oziosi e quelli contro l'ozio, la 'ndrangheta a Polsi e al Nord, i luoghi e le ambivalenze, l'immagine dei buoni meridionali. Questi i temi oggetto del libro di Vito Teti "Maledetto Sud", edito da Einaudi, rappresentate dalle letture di Alberto Micelotta. Antonella Tarpino responsabile saggistica Einaudi ha parlato di "un libro particolare: insieme luminoso e turbolento, di racconto e di riflessione. Un libro in cui l'autore raccoglie molti dubbi, attraverso la ricostruzione di un percorso che ha dato forma ad una sorta di spaesamento. Ma è un libro molto felice". La professoressa Caterina Scolieri ha descritto l'opera "come un racconto filosofico. Un'opera inquieta e mobile come le figure che si muovono dentro le pagine in cui l'autore ci restituisce anche un'immagine delle donne del Sud, della bellezza delle donne meridionali". "Un libro risorgimentale - lo ha definito Vito Teti - che va verso una storia che unisce che non divide, con l'idea di contrastare i luoghi comuni. È un testo pieno di dubbi di domande: che fare, chi siamo. Una sorta di autobiografia sentimentale dei luoghi, un grido di dolore per le condizione in cui versa il Sud, in cui viene lasciato. Ma - ha evidenziato ancora l'autore - non dobbiamo restare ancorati al passato, dobbiamo guardare avanti, con un nuovo modo di avere riguardo, cura, attenzione e amore per i luoghi". Il saggio sulla vita di Carlo III di Giuseppe Caridi, Salerno editrice, è stato esposto da Domenico Romano Carratelli, Antonio De Francesco e Giuseppe Ricuperati. "Il saggio - ha spiegato l'autore - segue le vicende biografiche del sovrano borbonico inserite nella realtà politica, socio-economica ed ecclesiastica del Mezzogiorno d'Italia e della Spagna del secolo XVIII. Obiettivamente posso dire che l'azione di Carlo III presenta un bilancio complessivamente positivo per cui viene giustamente considerato il migliore sovrano della dinastia borbonica ispanica". "Assai interessante e divertente" lo ha trovato Carratelli, il quale ha messo in evidenza che "il libro contiene anche molto gossip moderno, vissuto con le star e le modalità dell'epoca. Inoltre, è un testo molto attuale se si pensa che anche Carlo aveva tentato la sua modernizzazione dello Stato eliminando la burocrazia e non ci è riuscito". Giuseppe Recuperati, dopo aver ripercorso la vita professionale dell'autore, ha espresso compiacimento per il libro affermando che "la biografia politica sul piano storiografico non è un compito facile". Mentre un "testo di grande fascino che compie un'operazione di tenere insieme due stagioni completamente differenti" lo ha definito Antonino De Francesco. "E' necessario prendere consapevolezza dei propri automatismi per vedere la nostra realtà, soggettiva e personale, trasformata in meglio". E' il messaggio che Alberto Lori - esperto in comunicazione con tanti anni di professione maturati in Rai nell'ambito del Giornale radio e del Telegiornale - ha lanciato attraverso il suo ultimo libro "Psicoquantum. Riconoscere la propria essenza per plasmare il proprio destino", edito dalla casa editrice catanzarese La Rondine edizioni. Con "Psicoquantum" Lori ha affermato anche l'importanza di adoperare in maniera virtuosa gli strumenti mentali intervenendo sulle nostre percezioni per renderci liberi da ogni automatismo e creare il destino che più desideriamo, con particolare riferimento alla malattia e alla possibile guarigione". Nella varietà delle iniziative del padiglione Calabria si segnala anche la lectio magistralis, "Letteratura calabrese come letteratura universale" di Vittorio Sgarbi, la presentazione cantata e suonata del libro di Peppe Voltarelli "Il caciocavallo di bronzo", l'anteprima del libro di "Ricette sognate": una raccolta di cibi disegnati dai bambini dell'ospedale infantile Regina Margherita di Torino, la presentazione del premio "Tropea Festival leggere&scrivere", la presentazione del progetto "Bisignano un borgo che vive" a cui è stato dedicato anche uno spazio nello stand della Regione.

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