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    Arresto Scajola, moglie Matacena "Posso chiarire tutto"

     

    Arresto Scajola, moglie Matacena "Posso chiarire tutto"

    09 mag 14 "Sto anticipando il mio rientro in Italia e sono in grado di chiarire tutto, è la sola cosa che voglio": lo dice al telefono alle agenzie Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena, colpita da provvedimento restrittivo nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Reggi Calabria che ha portato all'arresto dell'ex ministro Claudio Scajola. "Sto tornando da un viaggio programmato - dice la moglie di Matacena - per mettermi a disposizione della giustizia e per chiarire la mia posizione. L'unica cosa che voglio e riabbracciare i miei figli e chiarire. Credo nella giustizia e ritengo che presto si farà chiarezza". Anche sulle parole dette al telefono con Scajola e oggetto di intercettazione? "Certo - risponde Rizzo - chiarirò tutto, anche le parole dette a Scajola e riportate dalle intercettazioni. Io ho appreso la notizia ieri, non avevo idea di tutto questo e, se lo avessi saputo, non sarei partita".

    Non ho fatto nulla. ''Non ho fatto nulla e voglio chiarire la mia situazione. Per questo torno spontaneamente in Italia per mettermi a disposizione della giustizia'' ha poi aggiunto Chiara Rizzo. ''Ho appreso la notizia - ha aggiunto - dalla stampa, e non conosco il provvedimento, ma non voglio assolutamente sottrarmi alla giustizia. Ho il cuore spezzato, anche perché ho la responsabilità dei miei figli, che amo con tutto il cuore. Mi spiace per loro. Tutto questo è ingiusto e spero di chiarire''. Chiara Rizzo è difesa dagli avvocati Candido Bonaventura, del Foro di Messina, e Carlo Biondi, del Foro di Genova.

    Forse rientro già domani. Potrebbe rientrare in Italia già domani, anticipando di un giorno il viaggio programmato, Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena, nei cui confronti il gip di Reggio Calabria ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'ambito dell'inchiesta che ha portato all'arresto anche dell'ex ministro Claudio Scajola. Lo ha detto all'Ansa l'avv. Bonaventura Candido che insieme al collega Carlo Biondi difende la donna. L'avv. Candido, stamani, si è incontrato con il pm della Dda reggina Giuseppe Lombardo che insieme al sostituto procuratore della Dna Francesco Curcio coordina le indagini, per anticipare la decisione della sua assistita. Il problema da risolvere è quello della destinazione. Chiara Rizzo, che risiede a Montecarlo, avrebbe dovuto rientrare all'aeroporto di Nizza, ma alla luce del provvedimento, il suo avvocato vorrebbe farla rientrare direttamente a Reggio Calabria o a Catania, transitando per Roma. Se così fosse, la donna, se in possesso di un biglietto per Reggio, sarebbe presa in consegna dalla Dia a Roma e proseguirebbe, però, il viaggio sino alla destinazione finale. Una decisione definitiva sarà presa nel pomeriggio dopo che il legale contatterà Chiara Rizzo. A quel punto farà sapere ai magistrati dove e quando la donna rientrerà in Italia.

    Ambasciatore a Monaco: totale rispetto della legge. Nei contatti avuti con Chiara Rizzo, moglie di Amedeo Matacena e residente a Montecarlo, l'ambasciatore italiano nel Principato di Monaco, Antonio Morabito, sottolinea che c'e' stato il "totale rispetto delle procedure previste dalla legge". Chiara Rizzo, che stamani ha dichiarato che sta anticipando il suo rientro in Italia per "chiarire tutto", è destinataria di un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Reggio Calabria che ha portato all'arresto dell'ex ministro Claudio Scajola, il quale avrebbe favorito Matacena nella sua latitanza all'estero. "La signora Chiara Rizzo, coniugata con l'ex parlamentare Amedeo Matacena, nata a Messina - si legge in una nota dell'ambasciatore Morabito - è qui residente assieme ai figli ed iscritta Aire (Anagrafe italiani residenti all'Estero) dal 7 luglio 2008. Quali connazionali residenti la signora e i figli hanno sempre avuto accesso ai servizi consolari di questa Ambasciata, (documenti di identità e certificazioni varie) erogati ai connazionali qui iscritti; il marito, ex deputato, non residente e non iscritto qui all'Aire, ma sovente presente, rilasciava regolari atti di assenso al figlio minore ed alla consorte come previsto dalla legge". L'ambasciatore afferma poi che i coniugi Matacena "prima della sentenza definitiva (nei confronti dell'uomo - ndr) partecipavano alle attività pubbliche, sociali e culturali della comunità italiana. Così pure è stato per il deputato ed ex ministro dell'Interno Claudio Scajola, che da lungo tempo e tradizionalmente partecipava ad eventi istituzionali dell'Ambasciata, quali la festa della Repubblica italiana ed altri eventi pubblici. Ogni visita nel Principato del suddetto ex ministro, veniva - come richiesto dalla prassi - preannunciata con comunicazione ministeriale, con istruzioni di prestare cortesie d'uso e di informare le autorità di accreditamento (anche circa la scorta), a cui è sempre seguito un riscontro da parte dell'Ambasciata". A Chiara Rizzo gli uffici dell'ambasciata e l'ambasciatore Morabito "hanno riservato cortesie d'uso non difformi da quelle riservate a qualunque altro connazionale residente, nel pieno rispetto della legalità, della trasparenza e nello svolgimento della regolare attività diplomatica, consolare e istituzionale". L'ambasciatore Morabito conferma poi di aver ricevuto da Chiara Rizzo "una telefonata a pochi giorni dall'arresto a Dubai del marito ex parlamentare Matacena". Alla richiesta di assistenza circa le modalità per far visita in carcere al marito, l'ambasciatore, si legge nella nota, "ha fornito l'unica risposta legale possibile: 'rivolgersi al Consolato Generale competente per richiedere assistenza legale prevista dalle funzioni di assistenza consolare per i connazionali italiani detenuti all'estero e alle loro famiglie'". In quella l'ambasciatore a Monaco "ha indicato con insistenza alla suddetta che trovasse il modo perché il marito Matacena condannato con sentenza definitiva si consegnasse alle Autorità giudiziarie italiane".

    Ambasciatore: chiesi a moglie che Matacena si costituisse: L'ambasciatore d'Italia nel Principato di Monaco, Antonio Morabito, conferma di aver ricevuto da Chiara Rizzo, moglie di Amedeo Matacena e residente a Montecarlo, "una telefonata a pochi giorni dall'arresto a Dubai del marito ex parlamentare Matacena". Alla richiesta di assistenza circa le modalità per far visita in carcere al marito, l'ambasciatore Morabito, si legge in una nota, "ha fornito l'unica risposta legale possibile: 'rivolgersi al Consolato Generale competente per richiedere assistenza legale prevista dalle funzioni di assistenza consolare per i connazionali italiani detenuti all'estero e alle loro famiglie'". In quella l'ambasciatore a Monaco "ha indicato con insistenza alla suddetta che trovasse il modo perché il marito Matacena condannato con sentenza definitiva si consegnasse alle Autorità giudiziarie italiane".

    Trovato materiale molto interessante. Materiale "molto interessante" per le indagini è stato acquisito dagli uomini della Dia di Reggio Calabria nel corso dell'operazione che ieri ha portato all'arresto dell'ex ministro Claudio Scajola, accusato di avere favorito la latitanza dell'ex deputato Amedeo Matacena, e di altre sette persone. Gli investigatori, nel corso delle perquisizioni compiute a casa, negli uffici e in ogni altro locale a loro disposizione, di 19 persone, nove delle quali non indagate, hanno portato via documenti, computer, lettere, fax. Un risultato che in ambienti vicino alle indagini viene definito "molto soddisfacente". Il materiale, raccolto in varie regioni, sarà a breve a disposizione degli inquirenti che dovranno esaminarlo.

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