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    Arrestato il boss Bruno Palamara

     

     

    Arrestato il boss Bruno Palamara

    17 lug 14 Il boss della 'ndrangheta, Bruno Palamara, 51 anni, uomo di spicco dell'omonima cosca, è stto arrestato sulla A3 all'altezza di Sala Consilina, dalla squadra mobile di Reggio Calabria e dagli uomini dello Sco. Palamara era latitante da due anni, ricercato per traffico internazionale di droga, operava tra Belgio, Olanda e Germania. Con Bruno Palamara, gli uomini dello Sco e della squadra mobile di Reggio Calabria hanno arrestato per favoreggiamento un altro calabrese di 43 anni. La cosca Palamara è implicata nel traffico internazionale di droga che parte da Africo, Bianco e Brancaleone, per rifornire il Nord Europa.

    Ha esibitito documenti falsi. Ha tentato di nascondere la propria identità esibendo un documento di riconoscimento contraffatto, Bruno Palamara, il boss della 'ndrangheta latitante arrestato dalla Squadra mobile di Reggio Calabria e dallo Sco mentre era in auto lungo l'autostrada Salerno-Calabria, all'altezza di Sala Consilina (Salerno). La localizzazione di Palamara, appartenente all'omonima cosca attiva nei comuni reggini di Africo, Bianco e Brancaleone - riferisce la Polizia di Stato - è avvenuta a seguito di complesse indagini, anche di natura tecnica, svolte dal servizio centrale operativo e dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, che hanno consentito di bloccare lungo l'A3 un'autovettura condotta da un favoreggiatore del latitante. Bruno Palamara era ricercato dal febbraio del 2013 perchè destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Roma su richiesta della Dda della capitale, per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Palamara, nonostante non fosse inserito negli elenchi del Ministero dell'Interno dei latitanti di massima pericolosità, è considerato, per la sua caratura criminale, un elemento di vertice delle cosche "Palamara-Maviglia-Staiti", operanti in Italia e in alcuni Paesi del nord Europa (Belgio, Olanda e Germania) nel traffico di droga. L'operazione si inserisce in un più ampio dispositivo di intervento teso a contrastare la 'ndrangheta nelle sue proiezioni nazionali ed internazionali.

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