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    Smantellata a Reggio banda che operava in appartamenti di facoltosi e gioiellerie: 13 arresti

     

    Smantellata a Reggio banda che operava in appartamenti di facoltosi e gioiellerie: 13 arresti

    17 lug 14 Un'operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Roma e di Reggio Calabria è in corso per l'esecuzione, dopo due anni d'indagini, di 13 ordinanze di custodia cautelare di cui 9 in carcere e 4 agli arresti domiciliari emesse dal gip di Reggio Calabria su richiesta della Procura. Gli arrestati sono ritenuti componenti di un gruppo specializzato in furti di ingente valore ai danni principalmente di gioiellerie e abitazioni private di facoltosi. Gioielli e preziosi i principali obbiettivi della ''banda'' che a Roma e Reggio Calabria ha messo a segno diversi colpi. I carabinieri hanno anche individuato basisti e ricettatori con il rinvenimento di refurtiva. L'accusa è di associazione a delinquere finalizzata ai furti e alla ricettazione.

    Tra obiettivi anche il Teatro Cilea. Il teatro Cilea di Reggio Calabria era tra gli obiettivi della banda di ladri sgominata stamani dai carabinieri del Comando provinciale di Roma e Reggio Calabria, ma il colpo, nell'occasione, andò in fumo per l'intervento degli stessi militari che bloccarono tre uomini mentre sui accingevano a forzare la cassaforte. I banditi tentarono il colpo la sera del 2 novembre 2011 perché, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, avevano informazioni che confermavano la presenza degli incassi delle ultime serate per una cifra ingente. La banda, secondo l'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, per i colpi, l'organizzazione sfruttava le informazioni acquisite dai basisti operativi a Reggio Calabria, che erano insospettabili imprenditori specializzati nel posizionamento di impianti di condizionatori d'aria. Grazie a loro la banda riusciva ad ottenere informazione sulla refurtiva e le modalità di elusione degli impianti di allarme di abitazioni private e gioiellerie. Sfruttando poi le competenze nel campo dell'elettronica venivano manomessi ed inertizzati i sistemi di difesa passiva dei vari obbiettivi.

    Inchiesta nata dopo colpo gioielleria. E' nata dal tentato furto in una gioielleria di Reggio Calabria l'inchiesta dei carabinieri di Reggio e Roma denominata Cilea, che stamani ha portato all'esecuzione di nove ordinanze di custodia cautelare in carcere, quattro ai domiciliari e un obbligo di presentazione alla pg nei confronti dei presunti componenti una banda dedita ai furti in gioiellerie ed in abitazioni di lusso. Gli indagati sono accusati a vario titolo, dalla Procura reggina, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti in esercizi commerciali, in abitazioni, ricettazione, tentato furto aggravato e ricettazione. All'inchiesta dei carabinieri della Compagnia di Reggio ha contribuito l'attività del Nucleo investigativo di Roma che stava indagando su altri soggetti dediti alla commissione di furti di notevole entità, in diverse località tra cui la capitale, avvalendosi, sotto il profilo logistico, informativo ed operativo, di basisti del luogo. I successivi accertamenti, secondo l'accusa, hanno consentito di documentare l'esistenza di un gruppo criminale ben collaudato, facente capo a Luigi Davide Belgio, di 52 anni, ed a Fortunato Musolino (54 anni), entrambi reggini ed il secondo domiciliato a Roma, operativo nel settore dei furti su commissione in gioiellerie ed abitazioni. A Reggio, tra gli obbiettivi, era stato selezionato anche il Teatro Cilea (da cui l'operazione prende il nome), dove, nella notte del 9 novembre 2011, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile sventarono un furto arrestando in flagranza di reato Belgio, Antonio Talinucci (58 anni) e Filippo Foti (39) e denunciando Domenico D'Agostino (51) e Antonino Curcio (27). Durante le indagini è stata anche individuata una donna georgiana, Marine Bikazde (50) che fungeva da ricettatore per conto della "banda". Indagando su di lei i carabinieri hanno recuperato parte della refurtiva. A Roma invece è stato individuato Marco Di Santo (49), commerciante di metalli preziosi che per l'accusa ricettava oro e metalli preziosi. Al termine delle indagini il gip di Reggio Calabria ha disposto la custodia in carcere per Belgio, Mauro Boschetti (45 anni), Foti, Bruno Guerrieri (64), Stefano Mestergiovanni (46), Musolino, Alberto Olivieri (57) e Talinucci. Ai domiciliari per Bikadze, Marco Di Santo (49), Curcio e D'Agostino e l'obbligo di presentazione alla pg per Emanuelita Cucuzzoli (45) per ricettazione.

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