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    Mons. Bertolone "Incompatibili Vangelo e mafia; scomunica vale anche per processioni"

     

    Mons. Bertolone "Incompatibili Vangelo e mafia; scomunica vale anche per processioni"

    16 lug 14 "Lo ribadisco da questa piazza, perché è utile ed opportuno anche per la nostra Catanzaro: così come peccato e bene non sono compatibili, anche Vangelo e mafia sono incompatibili". Lo ha detto l'Arcivescovo di Catanzaro, mons. Vincenzo Bertolone, nel corso dell'omelia per la festa di San Vitaliano, protettore del capoluogo della Calabria. "Ciò non esclude - ha aggiunto - che gli stessi mafiosi, se riconoscono gli errori accettando anche la giustizia umana e, soprattutto, assoggettandosi all'espiazione e alla riparazione del male commesso, non possano convertirsi. A leggere le cronache, a giudicare le apparenze, sembra che ciascuno e tutti, singolarmente e collettivamente, si faccia davvero poco per essere cristiani autentici. L'esempio di San Vitaliano ci è d'aiuto. Pensiamo al suo martirio, alla sua vita, ai suoi insegnamenti, e troveremo le risposte che assillano i nostri territori, anche rispetto alle tematiche oggi amplificate da tutti i media, in qualche caso in maniera distorta, a seguito dei fatti di Oppido".

    Scomunica vale anche per processioni. "Talvolta, e negli ultimi giorni la domanda è riecheggiata spesso, ci si chiede cosa fare di fronte a un appartenente alla 'ndrangheta che s'infiltra perfino nei comitati per le feste, s'insinua nelle processioni, o addirittura chiede di portare al battesimo il proprio bambino". Lo ha detto l'Arcivescovo di Catanzaro, mons. Vincenzo Bertolone, nel corso dell'omelia per la festa di San Vitaliano, protettore del capoluogo della Calabria. "Il fatto che tanti mafiosi si dichiarino cristiani - ha aggiunto - soltanto perché hanno ricevuto il battesimo o si siano sposati in Chiesa o partecipino alle processioni e ai festeggiamenti, magari anche quelli per san Vitaliano, va compreso all'interno dei perversi processi di quella societas solo epidermicamente cristiana, la quale, nonostante i cambiamenti epocali, ha continuato a sopravvivere mantenendo diverse espressioni dell'appartenenza prevalentemente sociologica all'ecclesialità, talvolta senza un'autentica scelta di fede". "Nonostante il conclamato possesso - ha proseguito - di copie della Bibbia, di immagini sacre, di partecipazione a processioni e quant'altro, bisogna chiaramente prendere le distanze da siffatte persone le quali, se esplicitamente aderenti o colluse con organizzazioni illegali, sono già ipso facto scomunicate e, quindi, non fanno che ripetere la parte dei nemici e avversari del nostro Santo patrono, che ne volevano la rovina attraverso la calunnia e le false accuse. Ma attenzione: la purificazione della fede non riguarda soltanto i mafiosi, bensì tutto il popolo di Dio".

    Festa San Vitaliano sia da esempio. L'arcivescovo di Catanzaro, mons. Vincenzo Bertolone, ha celebrato stamane la messa per la festa di San Vitaliano, patrono del capoluogo di regione. Alla cerimonia liturgica hanno partecipato i rappresentanti istituzionali della città, l'arcivescovo emerito, mons. Antonio Cantisani, e numerose persone tra cui i coniugi Tuortoro che hanno rifatto il busto di San Vitaliano ed altri due busti che verranno collocati nella cappella di San Vitaliano. Nel corso dell'omelia, mons. Bertolone ha affermato che "siamo qui oggi per rinnovare la nostra devozione a San Vitaliano. Siamo qui per ringraziare Dio di averci fatto giungere nel tempo le venerate spoglie del Santo Patrono, del quale chiediamo l'intercessione nella vita quotidiana e nelle difficoltà. Ma siamo qui anche per guardarci dentro - e attorno - e capire cosa, dell'esempio del santo che diciamo di amare e venerare, sia in noi, nel nostro operato, e nella società e nel mondo che con le nostre azioni ed il nostro pensiero ogni giorno costruiamo". "Guardando a San Vitaliano, dobbiamo riscoprire - ha proseguito - la bellezza del tempo della formazione e della catechesi e verificare la congruenza tra quanto viene creduto dottrinalmente e quanto bisogna praticare eticamente, socialmente, ecclesialmente. Questa fede noi vogliamo diffondere, impegnati come già siamo, sia mediante il Catechismo diocesano (che quasi tutte le nostre parrocchie utilizzano per la catechesi per ogni età della vita, e non soltanto ai fanciulli e ragazzi), sia attraverso il Direttorio liturgico-pastorale diocesano, che detta le principali esigenze pastorali e sacramentali unitarie per tutte le nostre comunità, parrocchiali e no. In primis, allora, meditiamo insieme, come proprio papa Francesco a più riprese ha esortato a fare, sulla presenza del male gratuito e delle insinuazioni del Maligno: quante delazioni, quante maldicenze, quante insinuazioni infondate, quante eliminazioni dell'altro mediante la lingua, anziché mediante le armi". "In secondo luogo, riflettiamo sulla preghiera - ha concluso - elevata a Dio da san Vitaliano di fronte al castello di accuse che lo assalivano: non restituire male per male, ma pregare per i propri nemici. Infine, v'invito a ragionare sugli aspetti sociali, ecologici e cosmici delle nostre azioni malvagie e del peccato. Confido che da qui si possa ripartire per cambiare noi stessi, anzitutto, e la nostra terra, la nostra Catanzaro".

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