Sindacati Polizia: Offesi da cori durante matromomnio in stadio Ceravolo - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Sindacati Polizia: Offesi da cori durante matromomnio in stadio Ceravolo

15 lug 14 Le segreterie provinciali di Catanzaro dei sindacati di Polizia Siulp, Sap e Coisp, in una nota, definiscono inaccettabili "le offese provenienti da un consigliere comunale della città capoluogo di regione" nel corso della festa di matrimonio svoltasi nello stadio del capoluogo calabrese. Il coro intonato all'interno dello stadio durante la festa era "non ne possiamo più delle divise blu". "Un coro stonato - prosegue la nota - che offende non solo le divise blu ma anche la parte sana della cittadinanza calabrese, quella che non sogna violenze o scontri ma paga la Tasi, la Tari, la Iuc che egli stesso contribuisce a donare al catanzarese fiscalizzato". I sindacati di polizia affermano di "reputare ancora più sconcertante il fatto che agli slogan, lanciati dagli spalti e da dentro l'impianto sportivo, contro la Polizia di Stato, da soggetti che tendenzialmente lo fanno nel quotidiano, la 'politica' cittadina presente alla 'cena nuziale', tra cui diversi amministratori della città nonché della regione, abbia assistito inerme e con un silenzio assordante, senza al momento prendere alcun tipo di distanza". "I coristi e i 'soliti assenti' - proseguono i sindacati di polizia - hanno palesemente mancato di rispetto non solo alle forze dell'ordine che, quotidianamente e con sempre maggiore difficoltà operative per mancanza di ogni mezzo, garantiscono la sicurezza della comunità catanzarese, ma anche alle migliaia di cittadini, sportivi e tifosi che la domenica siedono sugli spalti del Ceravolo per sostenere la loro e la nostra squadra del cuore. Che almeno si abbia il coraggio, ma diciamo anche l'ipocrisia, di dire con forza che i 'cori' sono di pessimo gusto, che era meglio lasciare la Polizia e tutte le forze dell'ordine fuori dal festino e festeggiare gli sposi non facendo entrare in quel giorno la propria avversità verso noi e i nostri familiari".