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    Concluso il trasbordo delle armi chimiche a Gioia, soddisfazione del ministro Galletti

    Il trasbordo tra le due navi

     

    Concluso il trasbordo delle armi chimiche a Gioia, soddisfazione del ministro "Grande prova dell'Italia"

    02 lug 14 Con il trasferimento dell'ultimo container verso le 20 si è concluso il trasbordo delle armi chimiche siriane dalla Ark Futura alla Cape Ray nel porto di Gioia Tauro. Le due navi hanno successivaemnte lasciatp il porto italiano. - "L'Italia ha dato prova di grande efficienza in questa delicata operazione di sicurezza internazionale". Ha affermato il Ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, annunciando, con una dichiarazione, la conclusione delle operazioni di trasbordo delle armi chimiche siriane nel porto di Gioia Tauro. L'operazione "presentava anche importanti aspetti legati alla salvaguardia ambientale, affrontati con la massima professionalità". Ha poi aggiunto il Ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti "Quello che è avvenuto nel porto di Gioia Tauro mette in evidenza l'eccellenza delle strutture portuali italiane e le alte competenze di tutto il personale impegnato nelle operazioni, che ringrazio a nome del governo". "Lo scalo di Gioia Tauro - ha concluso Galletti - ha conquistato un'attenzione internazionale che può rappresentare un volano per il rilancio del territorio calabrese".

    Opac: Grazie Italia. Il direttore generale dell'Opac Ahmet Uzumcu conferma la fine del trasbordo di agenti chimici siriani "senza incidenti" e ha ringraziato "l'Italia per aver offerto il porto di Gioia Tauro ed elogiato tutto lo staff coinvolto nell'operazione". Lo riferisce una nota dell'Opac.

    Prefetto: reso servizio a comunità internazionale. "Abbiamo reso un servizio di assoluta importanza sia alla comunità internazionale che a quella calabrese". Lo ha detto il prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino incontrando i giornalisti insieme ai componenti il comitato di coordinamento e controllo sull'operazione. "I 78 container dove sono stivate le armi chimiche siriane - ha aggiunto - si trovano adesso nella Cape Ray ed entrambe le navi si stanno predisponendo a lasciare il porto di Gioia Tauro. Voglio esprimere il pieno compiacimento per il risultato raggiunto, tenacemente perseguito e frutto di un duro lavoro a livello locale ed internazionale". Il ministro plenipotenziario Giovanni Brauzzi, ha detto che "è stata conclusa un'operazione internazionale di straordinaria importanza. Il ministro Mogherini ha seguito costantemente tutte le operazioni ed ha espresso con una nota la propria valutazione. Tutto si è svolto come previsto, con il coinvolgimento attivo del Parlamento, delle articolazioni dello Stato, con assoluta trasparenza,cosa che ha permesso il superamento di dubbi e paure emotive". Mehran Ron Bahani, responsabile dell'Opac, l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, ha definito la giornata "noiosa. Tutto è andato come previsto grazie ad una straordinaria organizzazione che ha permesso che i prodotti chimici siriani fossero smaltiti con assoluta sicurezza per l'ambiente". Secondo quanto reso noto nel corso della conferenza stampa le due navi, subito dopo l'uscita dal porto di Gioia Tauro, saranno scortate da navi militari.

    Il Ministro Galletti durante la conferenza stampa

    Galletti: E' filato tutto liscio. E' filato via liscio, senza incidenti e senza nemmeno le annunciate proteste, il trasbordo delle armi chimiche siriane arrivate all'alba nel porto di Gioia Tauro. Zona blindata per oltre un chilometro dal teatro delle operazioni, ma fuori dallo scalo la vita quotidiana è scorsa normale, con più giornalisti - assiepati su collinette o sui tetti di case in costruzione nei dintorni del perimetro portuale - che cittadini, a seguire il trasferimento dei 78 container di "veleni" arrivati con le prime luci dell'alba. "Quella di Gioia Tauro è stata la scelta giusta. Lo dimostrano la tranquillità di oggi" e "la professionalità e la tecnologia avanzata per cui l'Italia è all'avanguardia", ha commentato in una conferenza stampa alla Capitaneria di porto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, sottolineando che "di fronte alle preoccupazioni della popolazione, l'informazione e la trasparenza pagano". Il ministro, dopo una tappa al centro di monitoraggio in prefettura a Reggio Calabria, ha ricordato di essere "venuto a rappresentare l'orgoglio e l'attenzione del governo" a un'operazione per cui "il mondo oggi guarda all'Italia". Un'operazione che "non è solo tecnica, ma che riafferma il valore della sicurezza e della pace nel mondo". L'operazione di Gioia Tauro è infatti una delle tappe del piano Opac per il disarmo chimico del regime di Bashar al Assad, deciso dopo la strage di Ghouta con gas letali dell'agosto scorso: il trasferimento dei micidiali agenti chimici dalla nave danese Ark Futura che le ha prelevate in Siria all'americana Cape Ray che le neutralizzerà a bordo mediante idrolisi in acque internazionali sotto lo sguardo vigile degli ispettori Opac. Da Strasburgo, dove è impegnata per il semestre europeo, anche il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha voluto sottolineare "il contributo determinante dell'Italia al disarmo della Siria" dove da oltre tre anni si combatte senza tregua e ha ringraziato l'Opac, la Danimarca e gli Stati Uniti per quello che ha definito "l'unico segnale positivo nella crisi siriana". La Ark Futura è entrata in porto stamani - scortata da altre unità navali e controllata da un elicottero in volo - con il suo terribile carico: 800 tonnellate di agenti chimici, tra cui 20 tonnellate di iprite e 580 di uno dei precursori del sarin destinati alla Cape Ray che da ieri attendeva in banchina. Il primo a salire a bordo è stato il team dell'Opac che ha verificato la quantità, la natura e l'imballaggio del carico (come fatto all'imbarco a Latakia) prima di dare il via libera al trasbordo. Secondo quanto riferito, i primi tre container a essere trasferiti sono stati quelli di iprite, l'agente più pericoloso perché in grado di agire da solo. Si è quindi deciso di usare gru fisse per trasferire i container su ralle che a loro volta hanno imbarcato il materiale sulla nave americana. Poi è toccato agli altri 75, uno dopo l'altro in modo regolare, con un ritmo iniziale di 4-5 all'ora, poi aumentato a 6-7 container in un'ora. Tanto che la fine delle operazioni è prevista in serata, ben prima delle 24-48 ore inizialmente previste. Infine le due navi lasceranno la costa italiana. Gioia Tauro, San Ferdinando e Rosarno, i tre comuni su cui si estende il porto, hanno colto l'occasione per rilanciare questioni già aperte. Una ventina di mamme e bambini hanno protestato per la mancanza di attenzione al tasso in crescita di tumori nella Piana, mentre la presidente facente funzioni della Regione Calabria, Antonella Stasi, si augura "che prima che i riflettori su Gioia Tauro si spengano completamente, ci sia un'attenzione diversa da parte del governo allo sviluppo e al rilancio del porto. Una grande infrastruttura europea che non è valorizzata".

    Portuali festeggiano fine tarsbordo. Tutti gli operatori portuali di Gioia Tauro stanno festeggiando la fine del trasbordo delle armi chimiche siriane. Tra i portuali ci sono stati brindisi per la buona riuscita delle operazioni. Intanto la nave Ark Futura si prepara a lasciare nei prossimi minuti il porto di Gioia Tauro. Dopo circa un'ora toccherà alla Cape Ray.

    Reazioni e commenti

    "Con il trasbordo di materiale chimico dalla nave danese Ark Futura alla nave statunitense Cape Ray a Gioia Tauro, l'Italia ha dato un contributo determinante al disarmo della Siria". Lo ha detto il ministro degli Esteri Federica Mogherini commentando le operazioni in corso da questa mattina in Calabria. "L'Italia ha reso possibile, nella massima sicurezza e nel pieno rispetto delle più rigide regole di tutela ambientale, un passaggio chiave nel processo di distruzione dell'arsenale chimico siriano", ha dichiarato il ministro da Strasburgo, dove ha partecipato con il presidente del Consiglio Matteo Renzi alla presentazione del semestre di presidenza italiana dell'Ue. "E' importante che l'operazione sia avvenuta sotto il diretto controllo di governo, parlamento e autorità locali, in un quadro di pieno coinvolgimento di tutto lo Stato e di totale trasparenza", ha detto ancora Mogherini.
    "Vorrei ringraziare l'Opac e i governi di Stati Uniti e Danimarca, con cui c'è stata una stretta collaborazione che ha reso possibile quello che a oggi è l'unico segnale positivo nella crisi siriana". Lo ha detto il ministro degli Esteri Federica Mogherini commentando le operazioni di trasbordo di materiale chimico siriano dalla nave danese Ark Futura all'americana Cape Ray in corso da questa mattina a Gioia Tauro.

    L'organizzazione ambientalista Green Cross accoglie con favore l'arrivo nel porto di Gioia Tauro della nave statunitense Cape Ray, che in queste ore sta imbarcando gli agenti chimici provenienti dagli arsenali siriani per la loro distruzione. Un importante passo avanti, sottolinea l'ong in una nota, per liberare il mondo dalle armi chimiche. "L'offerta da parte dell'Italia di utilizzare il porto di Gioia Tauro - dichiara il presidente di Green Cross Italia Elio Pacilio - sottolinea il suo impegno a lavorare per una soluzione pacifica alla crisi siriana e per eliminare le armi di distruzione di massa in tutta la regione. Per questo, mi congratulo con il governo italiano, gli abitanti di Reggio Calabria, i cittadini di San Ferdinando e gli operai portuali di Gioia Tauro per la loro disponibilità a partecipare a questo passo fondamentale, verso una regione mediterranea più pacifica e meno pericolosa". Paul Walker, direttore del programma Sicurezza e sviluppo sostenibile di Green Cross International e coordinatore della Coalizione per la Convenzione per la proibizione delle armi chimiche, si complimenta con tutte le parti interessate, in particolare con l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac), le Nazioni Unite e gli Stati Uniti. Poi puntualizza la necessità di una regolare diffusione delle informazioni: "Tutti abbiano bisogno di aggiornamenti regolari sul processo di idrolisi, nonché sul successivo smaltimento a terra, per evitare inutili allarmismi, polemiche e opacità. Importante è, inoltre, conoscere i contenuti dell’accordo tra Onu e Governo italiano".

    "E' garve sapere che c'è una mancanza di trasparenza e di informazioni su operazioni che interessano la sicurezza di un territorio e la sua gente! Il silenzio e la paura uccidono ancora la Calabria!". Lo afferma in una nota il testimone di giustizia Pino Masciari. "Nel porto di Gioia Tauro - aggiunge - parcheggiano sostanze chimiche che verranno portate in acque internazionali dove inizierà la loro neutralizzazione, "in modo sicuro e nel rispetto dell'ambiente" dice il Pentagono. Ma come si fa ad essere sicuri e a rispettare l' ambiente quando si tratta di elementi tossici per l' uomo, la natura e la loro vita?".

    "Come calabresi ci siamo accollati un grande rischio dimostrando di essere all'altezza della situazione. Adesso il governo nazionale sia consequenziale". Il presidente di Confindustria Reggio Calabria, Andrea Cuzzocrea, interviene così sul trasbordo delle armi chimiche nel porto di Gioia Tauro. "Siamo stati i primi - aggiunge - a sollecitare l'istituzione della zona economica speciale nell'area che circonda il porto e, coerentemente, adesso chiediamo all'esecutivo guidato da Matteo Renzi di attivarsi perché questo territorio e questo tessuto economico abbiano un giusto ristoro, in seguito all'enorme responsabilità che ci siamo assunti facendoci carico del trasferimento delle armi siriane. E d'altra parte, Gioia Tauro e la Calabria hanno dimostrato anche in questa circostanza di essere un'eccellenza assoluta in un momento così delicato e nell'espletamento di un'attività così difficile. Nessuna fase politica potrebbe essere più propizia di questa per l'istituzione della Zes, da noi caldeggiata, di questo semestre di presidenza italiana dell'Unione. Ci aspettiamo da Palazzo Chigi un segnale chiaro e forte che dimostri come Roma e Bruxelles considerino la Calabria parte dell'Italia e dell'Europa".

    "Vorrei già pensare a domani. Se il porto di Gioia Tauro ha dimostrato di essere un'eccellenza, non serve solo per conquistare un baluardo internazionale e affermare che il Governo italiano ha risolto un problema". Lo afferma il Presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa. "E' vero: ne ha risolto uno, ma adesso - aggiunge - ha il dovere di risolverne tanti altri. E non solo quello relativo alla Zes, sulla quale non riusciamo a capire cosa bisogna fare e soprattutto l'iter che ha seguito l'impegno assunto dal Governo centrale nell'immediatezza della decisione del trasbordo a Gioia Tauro delle armi chimiche siriane. Pretendiamo di più per lo scalo reggino e per tutto il territorio. Per questo vogliamo attenzione, ascolto e condivisione con l'Esecutivo Renzi - oggi è stato presente il ministro Galletti, al quale ho avuto modo di esprimere questo mio pensiero - su un progetto di rilancio di quest'area. La riflessione che faccio è che il porto di Gioia Tauro oggi è al centro del mondo per una questione di sicurezza internazionale, ma non vorrei che domani cadesse nel dimenticatoio. Perché se così fosse, ci sentiremmo utilizzati, non apprezzati anche per lo sforzo che lo scalo ha fatto in quest'occasione".

    "In queste primi giorni di luglio 2014 siamo preoccupati per il rischio concreto che prima la Piana di Gioia Tauro e poi il mar Mediterraneo, già sottoposti a diverse devastazioni ambientali, possono correre a causa del trasbordo e del trattamento delle armi chimiche siriane". Lo afferma il segretario regionale di Rifondazione Comunista, Pino Scarpelli. "Mentre la zona delle operazioni - aggiunge - e tutta l'area antistante del porto di Gioia Tauro sono chiuse e militarizzate, condividiamo in pieno le apprensioni dei cittadini del comprensorio, in fermento e fortemente preoccupati, soprattutto per la completa mancanza di informazioni su ciò che sta succedendo e sui rischi complessivi che il territorio ed mare corrono e correranno nel corso di tutte le operazioni. Abbiamo seguito le sacrosante proteste di alcune associazioni e le recenti (ma, forse, tardive!) dichiarazioni polemiche da parte di alcuni sindaci e siamo allarmati per il fatto che si è pure insediato, presso la prefettura di Reggio Calabria, un Centro di Monitoraggio e Controllo a cui partecipano diversi rappresentanti di ministeri, enti ed istituzioni, con il compito di monitorare tutte le operazioni. A questo proposito, ci chiediamo se nelle strutture ospedaliere della Piana, che la Regione Calabria sta smantellando, siano state attivate delle forme particolari di allerta e siano state approntate le apposite attrezzature mediche e le professionalità necessarie per far fronte ad ogni eventuale emergenza sanitaria. Siamo per di più preoccupati per le notizie che ci giungono circa l'utilizzo di lavoratori volontari, pare selezionati tra quelli in cassa integrazione, come addetti alle operazioni portuali: sebbene formati, secondo quanto diffuso da Medcenter, nelle scorse settimane, in tal caso il loro utilizzo ci parlerebbe ancora del costante ricatto legato al lavoro ottenuto in cambio di rischi per la salute, per di più in tempi di crisi come quelli attuali".

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