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    La lunga notte del Porto di Gioia con le armi chimiche siriane

    La Cape Ray entra nel porto di Gioia Tauro

     

    La lunga notte del Porto di Gioia con le armi chimiche siriane, Paure, tensioni e disinformazione

    01 lug 14 Mancano ormai poche ore all'avvio delle operazioni di trasbordo delle armi chimiche siriane nel porto di Gioia Tauro, ma nei tre comuni in cui ricade lo scalo, San Ferdinando, Gioia Tauro e Rosarno, la vita scorre come quella di tutti i giorni. Il silenzio, probabilmente, serve a metabolizzare l'evento. Paure, tensioni e tanta disinformaziome. Però c'è solo un pò di movimento intorno alla struttura portuale per la presenza dei giornalisti e delle troupe televisive e dei tanti rappresentanti delle forze dell'ordine tra poliziotti, carabinieri, finanzieri e agenti del Corpo forestale dislocati a presidiare i punti strategici di ingresso e uscita dall'area. Un controllo che si intensificherà con l'arrivo in porto del cargo danese Ark Futura carico di 78 container da stivare, successivamente, nella plancia della nave statunitense Cape Ray. Negli angoli delle strade e nei bar di Gioia Tauro non si parla quasi per nulla della giornata di domani. "Abbiamo tanti di quei problemi - dice un anziano dopo aver letto la locandina di un giornale locale che parla del trasbordo - dalla disoccupazione alla perdita di presidi sanitari, qui e in tutta la Piana di Gioia Tauro, e non c'è proprio voglia di occuparci di tutto questo". Ad annunciare la mobilitazione è solo l'associazione Sos Mediterraneo, che già domenica scorsa aveva organizzato un flash mob a Reggio Calabria e che ha organizzato un'analoga iniziativa per le 22 di stasera a San Ferdinando.

    Presenza del Ministro Galletti. Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti sarà domani, mercoledì 2 luglio, nel porto di Gioia Tauro per visionare le procedure di trasbordo delle armi chimiche siriane dal cargo danese Ark Futura alla nave americana Cape Ray. Il programma prevede dalle 10.30 alle 12 una visita sul luogo delle operazioni e alle 12 un incontro con la stampa nella sede dell'Autorità portuale di Gioia Tauro.

    La Cape Ray, la nave mangia veleni. Arrivata stamani all'alba nel porto di Gioia Tauro, la nave americana Cape Ray è quella che materialmente distruggerà la parte più pericolosa dell'arsenale chimico di Bashar al Assad: 20 tonnellate di iprite e 580 di un precursore del sarin. Lunga 197,5 metri e larga 32, è stata costruita nel 1977. Acquisita dal governo americano nel 1993, è stata poi adattata ad uso militare. Per la neutralizzazione degli agenti chimici siriani, è stata ulteriormente modificata e dotata di due "field deployable hydrolysis system", due sistemi "portatili" di l'idrolisi, con due reattori al titanio, del costo di circa 5 milioni di dollari ciascuno. Un sistema che trasforma gli agenti chimici in altre sostanze con acqua o soda caustica, già usato a terra, ma che per la prima volta sarà utilizzato a bordo di una nave in mare aperto. A manovrare nave e reattori, 35 marine e 64 esperti chimici dell'Army's Edgewood Chemical Biological Center. Il sistema è in grado di trattare 25 tonnellate di materiale al giorno, ma sulla Cape Ray comincerà prima lentamente, per poi accelerare anche in base alle condizioni meteo marine. Il periodo di lavorazione previsto è tra i 60 e i 90 giorni. La nave è inoltre dotata di sistemi di controllo per evitare qualsiasi dispersione di sostanze chimiche nell'ambiente. Le operazione saranno seguite da 4 ispettori dell'Opac che rimarranno a bordo per tutto il periodo. Sul ponte superiore sono istallate le cisterne di soda caustica, mentre i due reattori si trovano sul ponte centrale. Una volta trattati gli agenti chimici, i residui (che aumenteranno dalle 4 alle 10 volte il tonnellaggio iniziale) saranno a loro volta stoccati nel ponte inferiore in container doppiamente blindati e sigillati. I container saranno quindi trasferiti in Germania e in Finlandia per lo smaltimento finale nelle industrie Geka ed Ekokem.

    78 container smaltiti in 5 all'ora. La nave americana Cape Ray attende già in banchina, mentre cominciano a delinearsi i dettagli dell'operazione di trasbordo delle armi chimiche siriane, che domani terrà con il fiato sospeso il porto di Gioia Tauro, tra massime misure di sicurezza. Il carico da movimentare sarà di 78 container, pari a circa 600 tonnellate di materiale chimico che arriverà nelle prime ore di domani a bordo del cargo danese Ark Futura che ne trasporta in tutto 800. Secondo quanto riferito da fonti qualificate, 75 container trasportano uno dei precursori del sarin (Df), sostanza tossica e pericolosa ma che isolata non rappresenta un'arma chimica. Gli altri 3 contengono invece 20 tonnellate di iprite (o gas mostarda, Hd), una delle sostanze più pericolose perché può agire da sola senza altre componenti chimiche. Altre fonti sottolineano però come non si tratti di "armi chimiche vere e proprie, ma di agenti chimici privi di munizioni". Il trasbordo dei container dalla Ark Futura alla Cape Ray, proseguono le fonti, avverrà "da nave a nave con l'uso di muletti", attraverso le rampe delle due imbarcazioni. Le navi saranno ormeggiate in banchina "poppa a poppa", in modo che la "rampa flessibile" della Cape Ray possa facilmente raggiungere quella unidirezionale del cargo danese. Nessun uso di gru, quindi, per diverse ragioni: innanzitutto perché i container dovranno essere imbarcati all'interno della nave americana e non sul ponte superiore che è stato modificato per fare spazio alle strutture che serviranno poi alla neutralizzazione delle armi chimiche. I muletti sono inoltre stati considerati più sicuri delle gru, nonostante il porto di Gioia Tauro sia attrezzato per questo tipo di movimenti. Il piano di domani prevede che si possano trasferire fino a 5 container in un'ora, salvo inconvenienti tecnici o rallentamenti: l'intera operazione, che sarà costantemente monitorata dalla centrale di controllo che si è insediata stamani nella prefettura di Reggio Calabria, potrebbe dunque durare meno delle 24 ore previste. A seguire le operazioni di trasbordo ci saranno anche 7 ispettori dell'Opac, di cui uno alla centrale di monitoraggio, gli altri 6 al porto: in 4 saliranno poi a bordo della Cape Ray per verificare che tutto avvenga in base alle norme della Convenzione contro le armi chimiche. A trasbordo finito le due navi lasceranno il porto calabrese: la Cape Ray riprenderà il largo con una scorta militare per raggiungere il punto del Mediterraneo - probabilmente a sud ovest di Creta - dove neutralizzerà a bordo, mediante idrolisi, gli agenti chimici. I residui della lavorazione - che durerà circa 60 giorni - saranno stoccati a bordo e trasferiti in seguito in Germania e in Finlandia per lo smaltimento finale negli impianti civili della Geka e dell'Ekokem. Dall'Italia la Ark Futura proseguirà invece il suo viaggio per la Gran Bretagna, dove consegnerà per la distruzione altre 150 tonnellate di "sali di tipo B", e ancora in Finlandia per sbarcare agenti chimici "di priorità 2" (meno pericolosi) che saranno neutralizzati, sempre dall'Ekokem, insieme al carico già arrivato nelle scorse settimane a bordo della norvegese Taiko. Gli ultimi 8 container saranno infine stoccati nel paese scandinavo prima di raggiungere la destinazione finale in Texas.

    Anche un flash mob. Alcune decine di persone tra cui qualche famiglia con bambini, hanno partecipato in piazza a San Ferdinando ad un flash mob organizzato dall'associazione Sos Mediterraneo per dire no al trasbordo di armi chimiche siriane in programma domani nel porto di Gioia Tauro. I volontari dell'associazione hanno distribuito volantini con su scritto lo slogan 'No trasbordo'. Esposti anche dei manifesti che riproducevano l'immagine di una persona con indosso maschere antigas "per - hanno spiegato - sensibilizzare i cittadini della piana di Gioia Tauro ai rischi cui si andrà incontro con l'operazione di trasferimento delle sostanze chimiche dalla nave danese Ark Futura alla unità navale statunitense Cape Ray".

    Sindaco San ferdinando: su Ark Futura Df e iprite. "Ci sono Df, precursore del Sarin, e iprite all'interno dei container a bordo del cargo danese Ark Futura che verranno trasbordati domani nel porto di Gioia Tauro sulla nave statunitense Cape Ray. Abbiamo avuto su questo chiare rassicurazioni dal Prefetto di Reggio Calabria". Lo ha detto il sindaco di San Ferdinando, Domenico Madafferi, che in mattinata ha partecipato alla riunione del Centro di monitoraggio e controllo attivato nella città dello Stretto. "La nave danese con le armi chimiche - ha aggiunto Madafferi - arriverà in porto alle 4 di domattina e, alle 7.30, cominceranno le operazioni di trasbordo, che dureranno circa 20 ore".

    Portuale: c'è disinformazione. "Su questa vicenda c'è stata disinformazione da parte delle istituzioni". A dirlo è Mimmo Macrì, del coordinamento portuali Sul di Gioia Tauro, mentre, a San Ferdinando, a ridosso dell'area portuale si susseguono le pattuglie delle forze dell'ordine che hanno stretto in una sorta di cordone sanitario la zona che domani sarà interessata dalle operazioni di trasbordo delle armi chimiche siriane. "Questo territorio - aggiunge Macrì - non è pronto a fronteggiare un eventuale incidente all'interno del porto. Peraltro, non è chiaro il piano di evacuazione, con buona pace dei foglietti distribuiti alla popolazione e dei manifesti fatti affiggere dai Comuni. Se malauguratamente si dovesse verificare un incidente ai danni di uno di questi container, nessuno sa cosa potrebbe succedere. Da sempre noi abbiamo sollevato questo problema e del resto le case di San Ferdinando confinano quasi con le recinzioni della struttura portuale".

    NCd: C'è massima sicurezza. "Vogliamo rassicurare le Istituzioni locali e la popolazione del territorio che da parte del Parlamento c'e' la massima attenzione sulle operazioni di trasferimento e smaltimento delle armi chimiche siriane nel porto di Gioia Tauro". Lo affermano i deputati del Ncd Paolo Alli, capogruppo in commissione Esteri, e Rosanna Scopelliti, capogruppo in commissione Difesa, oggi in missione parlamentare a Gioia Tauro. "Il sopralluogo, che abbiamo sollecitato come Nuovo Centrodestra e che abbiamo effettuato oggi con una delegazione delle commissioni parlamentari Esteri e Difesa - proseguono - e' stato funzionale ad approfondire tutti gli aspetti legati alla sicurezza dell'operazione. Un'operazione frutto di una significativa collaborazione internazionale e diplomatica. Per questo vogliamo ringraziare il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, sempre attenta alle sollecitazioni per garantire massima trasparenza e una corretta informazione, e anche i rappresentanti dell'amministrazione Obama per la professionalità e le competenze messe in campo".

    "Ritengo doveroso essere presente domani a Gioia Tauro durante le operazioni che riguardano il trasbordo degli agenti chimici dalla Ark Futura alla Cape Ray". Lo dichiara il Senatore del Nuovo Centro Destra Antonio Caridi. "Insieme alla Presidente f.f. della Regione Antonella Stasi - continua - riteniamo che in questo momento si debba stare vicini alla popolazione locale, anche per far capire che tutto avverrà secondo procedure che garantiscono la massima sicurezza e con grande professionalità. Per quanto riguarda il porto di Gioia Tauro, mi preme sottolineare, a scanso di equivoci, che non sta avvenendo nessun baratto per ottenere la Zes, così come a suo tempo aveva precisato l'ex Governatore Scopelliti, perché si tratta semplicemente di una infrastruttura strategica che va sfruttata al meglio e c'è un progetto serio, in itinere, per farla diventare una tra le realtà più importanti del Mediterraneo. Dopo una fase di stallo, infatti, ho sollecitato tutte le componenti affinché l'iter in Senato riprendesse il suo naturale corso e adesso si sta procedendo secondo una seria calendarizzazione, anche per quanto riguarda le audizioni in Commissione. Basti pensare che la scorsa settimana è stato ascoltato il Vicepresidente dell'Autorità Portuale e che, a breve, vi saranno altre audizioni, per cui prima di parlare in modo sconsiderato qualcuno dovrebbe documentarsi meglio. Guardiamo al futuro con fiducia e con ottimismo perché possiamo ottenere un risultato fondamentale per la nostra terra e per tutta l'Italia".

    "Oggi saremo in missione al porto di Gioia Tauro con una delegazione ufficiale delle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, per conoscere ed approfondire con le forze militari e le diplomazie italiane e statunitensi le operazioni di trasferimento e smaltimento delle armi chimiche siriane sottratte al regime di Bashar al-Assad". Lo comunica, in una nota, l'On. Rosanna Scopelliti (Ncd), componente la commissione Difesa della Camera. La parlamentare si dice "grata al ministro degli Esteri Federica Mogherini, ai colleghi presidenti delle commissioni ed ai colleghi di tutte le forze politiche di Camera e Senato per aver accolto unanimemente la mia richiesta a promuovere e organizzare una missione parlamentare ufficiale a Gioia Tauro, perché i rappresentanti delle istituzioni locali e le popolazioni del territorio sappiano che su questa delicata quanto importante operazione di trasbordo vi è la massima attenzione del Parlamento e del Governo".

    "Il 2 luglio approderà al porto di Gioia quella che è stata ribattezzata la nave dei veleni, nome che al plurale è già noto alle cronache calabresi per via di affondamenti anomali di bastimenti zeppi di rifiuti tossici provenienti da mezza Europa. Questa operazione non è stata concertata ma imposta dalla Nato allo Stato italiano, sia nei modi che nei luoghi". Lo affermano, in una nota congiunta, il Coordinamento calabrese Acqua Pubblica "Bruno Arcuri", la Rete per la difesa del Territorio "Franco Nisticò", il Comitato No Discarica Pianopoli, il Collettivo Autonomo Altralamezia, il Comitato per le bonifiche dei terreni, fiumi e mari della Calabria, il Movimento ambientale del Tirreno, il Comitato Ambientale Presilano, il Movimento Terra, aria, acqua e libertà ed il Forum ambientalista. "La nave in questione - prosegue la nota - trasporta un carico di sostanze che costituiscono le componenti per gli armamenti chimici che il governo siriano si è impegnato a dismettere. A preoccupare non è il transito nel porto di tali materiali, in quanto di sostanze simili, ne sono transitate già diverse tonnellate in tempi non sospetti all'insaputa di tutti. Analoghe operazioni si sono infatti svolte sia nel 2012 che nel 2013, lo scalo ha movimentato 'in via ordinaria', 3.048 container per un totale di 60.168 tonnellate di materiale classificato in maniera analoga a quello contenuto nei 60 container provenienti dalla Siria. 'Materiale tossico',sempre categoria 6.1. Ciò che desta preoccupazione sono due questioni, la prima è lo smaltimento di tali sostanze, che dopo un processo di idrolisi che avverrà in mare aperto (già di per sé non esenta da rischi per l'ambiente), non si sa che fine faranno, la seconda questione è la possibilità che si riconosca la 'vera vocazione' del porto di Gioia Tauro come approdo logistico militare. Qui entriamo nel campo delle ipotesi, ma sempre restando coi piedi per terra, e possiamo azzardare alcuni ragionamenti, tra i quali spunta la specificità geografica di Gioia Tauro, la quale si colloca a metà strada tra le basi di Gaeta e Sigonella, aggiungiamo che questo can can mediatico non farà altro che confermare la validità dell'approdo calabrese per successive operazioni di pace e si può trarre la conclusione che lo scalo potrebbe essere uno dei siti di interesse per una futura base navale.

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