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    Rapporto Legambiente su bonifiche: business da 30 mld, a rischio ecomafie

     

     

    Rapporto Legambiente su bonifiche: business da 30 mld, a rischio ecomafie

    28 gen 14 Vale 30 miliardi di euro il business delle bonifiche in Italia. E ad aspettare la 'riqualificazione' ci sono 100 mila ettari di territorio inquinato in 39 Siti di interesse nazionale (Sin) e 6 mila aree di interesse regionale. Questa la fotografia scattata da Legambiente nel rapporto 'Bonifiche dei siti inquinati: chimera o realtà?', presentato oggi alla Camera. La storia raccontata dall'associazione parla di "ritardi, inchieste giudiziarie e commissariamenti", tanto che "il risanamento in Italia sembra fermo a 10 anni fa, nonostante i drammatici effetti sulla salute" che in diverse zone mettono in pericolo la popolazione, "da Taranto a Crotone, da Gela e Priolo a Marghera, passando per la Terra dei fuochi". Contro la "melina" intorno alle bonifiche e per "avviare concretamente i processi di risanamento ambientale in Italia", Legambiente presenta una decina di proposte come, per esempio, "garantire maggiore trasparenza sul Programma nazionale di bonifica, stabilizzare la normativa italiana, istituire un Fondo nazionale per le bonifiche dei siti, sostenere l'epidemiologia ambientale per una reale prevenzione, stop ai commissariamenti, potenziare i controlli ambientali pubblici, introdurre i delitti ambientale nel codice penale, applicare il principio 'chi inquina paga' per il mondo industriale, ridimensionare il ruolo della Sogesid (società pubblica attiva sulla gran parte dei Sin) affinché il ministero e gli altri enti di supporto riprendano appieno le loro competenze".

    A rischo ecomafie: C'è un "rischio ecomafie e criminalità in tutta Italia", nel settore delle bonifiche. Tant'è che "dal 2002 sono state concluse 19 indagini ed emesse 150 ordinanze di custodia cautelare; con 550 persone denunciate e 105 aziende coinvolte". Questo quanto emerge dal rapporto di Legambiente 'Bonifiche dei siti inquinati: chimera o realtà?', presentato oggi alla Camera. Nel report si fa presente "chiaramente anche il rischio di illegalità e di infiltrazione ecomafiosa nel settore, e non solo nelle regioni del sud Italia. Da molti anni, così come nello scacchiere dei traffici illeciti, anche per le bonifiche c'è il coinvolgimento del centro-nord come luogo di smaltimento illegale dei rifiuti speciali e pericolosi, come dimostra la recentissima indagine su Pioltello (Mi), che ha portato all'arresto di due dirigenti di Sogesid e di altre quattro persone tra cui l'ex capo della segreteria tecnica dell'ex ministro Prestigiacomo". Secondo i calcoli di Legambiente "dal 2002 ad oggi sono state 19 le indagini su smaltimenti illegali di rifiuti derivanti dalla bonifica di siti inquinati (8,5% del totale delle indagini contro i trafficanti di rifiuti)". Per avere un'idea della vastità del fenomeno basti guardare "alle 17 Procure della Repubblica" che hanno portato avanti le indagini "in diverse parti d'Italia, da Alessandria a Bari, da Bologna a Brescia, da Grosseto a Milano, da Trapani a Udine, a Venezia". (

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